TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL MOVIMENTO 5 STELLE E NON AVETE MAI AVUTO IL CORAGGIO DI CHIEDERE

Quando è cominciato il Movimento 5 Stelle con le prime liste civiche, aveva attirato attorno a se pochissimi consensi ed era se non vado errato il 2007. Per chi è poco pratico del movimento, le cinque stelle rappresentavano l’energia, la connettività, l’acqua, la raccolta rifiuti e i servizi sociali.  Si trattava ancora di libere associazioni di cittadini che militavano attorno al Blog del comico e che essenzialmente si riunivano nei meetup, una piattaforma inglese virtuale del tutto simile a un gruppo di Facebook, per intenderci, soltanto che era, ed è tutt’oggi, a pagamento. Chiunque la può aprire e iniziare l’attività in nome e per conto del Movimento 5 Stelle.

L’idea di partenza, bisogna ammetterlo non era per niente malvagia dal punto di vista prettamente organizzativo. Usavano la rete per incontrarsi e discutere senza doversi veramente muovere da casa e ogni tanto organizzavano incontri per conoscersi che erano solitamente tra amici, in pizzeria o altri locali. Non esistevano sedi fisse e i costi erano estremamente ridotti. Per coloro che li conoscono, seguivano alla lontana il modello dei Pirates tedeschi, tanto per intenderci, che erano presenti nel parlamento di quel paese molto prima dei grillini. 

In verità, assai modestamente il Movimento 5 Stelle stava cercando a fatica di creare una possibile classe dirigente che doveva farsi le ossa nei consigli Comunali prima di tentare il grande balzo a livello nazionale. Va da se che il Blog non era quella bolgia di offese e d’insulti che è oggi. Con questo non voglio dire che non fossero presenti gli esaltati dalle scie chimiche, i fautori del signoraggio o di altre idiozie similari ma che si trattava di un’esigua minoranza senza alcun seguito degno di nota, per quanto organizzata in piccoli gruppi. La maggior parte delle persone erano normali cittadini anche piuttosto pacati e attorno al Blog circolavano notevoli “intelligenze” nel campo delle energie rinnovabili, e consumo equo e solidale e cosi via dicendo.  Erano ininfluenti le posizioni politiche di ognuno, destra o sinistra che fosse e se esprimevi un’opinione, nessuno ti aggrediva.

Nel 2010 il M5S si presenta alle elezioni regionali e amministrative ed elegge due consiglieri regionali in Emilia Romagna e Piemonte (le due regioni dove oggi sono indagati dalla magistratura i capi gruppo di tutti i partiti, grillini inclusi) e 8 consiglieri comunali. Alle elezioni comunali del 2011, i grillini si presentano in 75 comuni e in 28 riesce a eleggere i propri rappresentanti, per un totale di 34 consiglieri. Ancora una volta i migliori risultati il M5S li ottiene sempre in Emilia Romagna e in Piemonte. Nello stesso anno si presenta alle regionali del Molise, dove la lista ottiene pochissimi voti. Nel 2012 invece, sempre alle amministrative si presenta in 101 comuni, dove riesce a eleggere ben 4 sindaci, mentre alle regionali in Sicilia il M5S fa il suo primo “Boom” e ottiene più del 18% dei consensi eleggendo ben 15 rappresentati. E’ il sentore che qualcosa sta cambiando e che questo, tutto sommato, abbastanza disorganizzato “partito”, può essere il trampolino di lancio per tutti quelli che da qualche tempo stavano aspettando la loro grande occasione e, è proprio in Sicilia che accade un altro fatto strano. Le persone che si offrono gratuitamente di supportare gli eletti con le loro competenze professionali, vengono allontanate. I 5 stelle vogliono fare da soli senza affidarsi a nessuno.  Si sono immediatamente resi conto che attorno alla politica ruotano più soldi di quanti mai potessero immaginare e che il loro stipendio è la voce più piccola e meno importante di quella cosa misteriosa che passa nell’immaginario collettivo come “i costi della politica”. Quello siciliano è un piccolo parlamento e hanno diritto a diarie, rimborsi per collaboratori, soldi per il gruppo e ogni inimmaginabile ben di dio.  Del resto la rete non possono più utilizzarla, epurata da tutte quelle iniziali “intelligenze” che ruotavano attorno al Blog di Grillo e come scusa non è male. Inizia una sorta di “collaborazione” con il nemico per cosi dire, l’esperimento siciliano dove il M5S è parte integrante per quanto tangenziale alla giunta di Crocetta. una sorta di riedizione delle “convergenze parallele”, Aldo Moro doceta. Anche in Sicilia in movimento si spaccherà.  I 15 eletti saranno i primi ad accorgersi dell’enorme giro di soldi che ruota attorno a un partito, movimento o come preferiate chiamarlo. All’improvviso, persone completamente a digiuno di politica e che hanno vissuto di solo stipendio e, qualcuno, nemmeno di quello, si trovano proiettate in un mondo, dove si diviene importanti e, grazie ai tanti voti presi si tratta con il “potere” guardandolo negli occhi e si dettano le condizioni. Una situazione che seppure non si sappia bene cosa si sta facendo, è terribilmente piacevole.

E’ proprio nel 2012 che le cose iniziano a cambiare anche all’interno del Blog. Si inizia a fare tabula rasa di tutti quelli che erano con Grillo fin dagli inizi. Valentino Tavolazzi a Ferrara, amico personale del comico, viene espulso. Si tratta di un ingegnere con notevoli capacità e rappresentate della lista civica “Progetto per Ferrara” presentata nel 2009 quando ancora non esisteva il M5S e certificata e appoggiata da Beppe Grillo in persona. A ruota seguiranno Giovanni Favia sempre di Ferrara e Federica Salsi, consigliere comunale di Bologna. E’ solo l’inizio.  Il Blog diventa virulento, insostenibile per chiunque voglia commentare o dire la sua e prendono sempre più piede quei piccoli gruppuscoli di esaltati che prima erano residuali.

C’è ancora solo un po’ di puzza di bruciato ma intanto si stanno organizzando sia i gruppi di estrema destra presenti in rete fin dagli esordi di questa, sia quelli dalla parte opposta, a sinistra che sono stati espulsi dal parlamento alle precedenti votazioni e che non sono più riusciti a rientrarvi. Qualcuno sta cominciando a vedere nel M5S qualcosa di più di una possibilità. Riguardo le stesse elezioni siciliane è nota la saldatura tra il M5S e il Movimento dei Forconi che è stata una parte determinante di  quel successo. Le elezioni si sono tenute in ottobre mentre già in gennaio sul Blog, Beppe Grillo aveva espresso il suo apprezzamento per quel movimento legato all’estrema destra di Forza Nuova. Un altro movimento che, guarda il caso, aveva un grosso seguito a livello virtuale sulla rete (il presidente del movimento Martino Morsello, sotto processo per falso, truffa, bancarotta fraudolenta, sarà candidato come numero due nella lista del partito fondato da Roberto Fiore).  A sinistra è cosa nota tutti l’appoggio che il M5S ha dato alla parte più esaltata dei No TAV e questo al di là di cosa si pensi sull’utilità o meno di quel progetto.

La cosa per lo meno singolare delle epurazioni volute e pilotate dal comico stesso in tutta Italia (non le possiamo ovviamente trattare tutte) è che verranno fatti fuori praticamente tutti quelli della prima ora del M5S, quelli che, in definitiva avrebbero dovuto essere, a rigore di logica, quelli più fidati e sicuri, essendosi avvicinati al movimento in tempi assolutamente non sospetti, quando, per intenderci, i voti li prendeva a fatica.

La situazione precipita ed è proprio il caso di dirlo, nel 2013. Da un momento all’altro si attende di andare ad elezioni anticipate e sia nel Blog che nei meetup regionali (quelli che dovrebbero riunire i meetup locali) c’è un grande fermento, non in senso positivo ma di offese, toni tenuti sempre alti, persone conosciute diffamate o messe in cattiva luce. Nel Lazio,  all’improvviso, la Polverini è costretta a dimettersi e si crea una situazione particolare. Incombono le elezioni Nazionali, quelle Regionali e del sindaco di Roma. Una occasione estremamente ghiotta in un moltiplicarsi di candidati assolutamente imprevisto.

E’ proprio nel Lazio che accadono i fatti più evidenti che il M5S non è più quella unione di liberi cittadini volenterosi degli inizi. Si forma un cartello di ex appartenenti ai cosi detti partiti della “Casta”.  Davide Barillari, ex esponente di Rifondazione Comunista presenta la sua candidatura alle regionali. Dobbiamo ricordare che non solo si tratta di un ex iscritto ma che con una sua lista appoggiò quel Penati delle provinciali di Milano che è sotto inchiesta della magistratura. Il braccio destro della segreteria di Bersani. Ora tutti i candidati del M5S avevano l’obbligo di presentare un CV, quello di Barillari, lungo e dettagliato ometteva proprio di aver appoggiato un inquisito del PD, una dimenticanza. Dentro il meetup del Lazio scende in suo appoggio anche Claudio Zarro, già candidato dell UDC a Guidonia che a sua volta appoggia la Cicerone invece vicina all’IDV. Questo strano cartello susciterà molte perplessità tra i militanti più “vecchi” del 5 stelle, tanto che uno dei gruppi considerati storici, quello di Tivoli invierà un dettagliato incartamento allo Staff di Beppe Grillo. Dentro la struttura Regionale del meetup (in pratica un gruppo molto simile a quelli che vedete su Facebook, inizia qualcosa di ancora più insolito per un movimento che si dice contrario ai partiti politici che hanno, a detta loro, rovinato il paese. Questi elementi completamente estranei al movimento e che si sono infiltrati all’ultima ora, vengono difesi a spada tratta e chiunque sollevi perplessità viene offeso, insultato, deriso e messo alla berlina.  Si iniziano a creare falsi account virali che si moltiplicano a dismisura, in pratica una sola persona commenta per cinque o più falsi personaggi. Questo moltiplicarsi di grillini da l’idea che le persone che commentano siano molte di più di quelle che in realtà sono ottenendo l’allontanamento dal gruppo dove si decidono le candidature di tutte quelle persone normali che non hanno nessuna intenzione di stare a litigare o farsi offendere. I più riterranno che poiché il movimento è contro tutti i partiti dell’arco costituzionale, alla fine questi ex Rifondazione, UDC e IDV verranno naturalmente allontanati.

Quando verranno ufficializzate le candidature del Lazio, diventa evidente a chi ha creduto nel movimento che questo è definitivamente finito. Davide Barillari è il candidato “portavoce” che andrà a rappresentare nel Lazio il movimento. C’è da dire che in realtà non si poteva nemmeno candidare, avendo presentato la sua domanda quando le liste erano già chiuse, ma i responsabili del Meetup Lazio avevano fatto una eccezione proprio per lui. Alla fine si verrà a sapere che gli admin di quel gruppo erano Roberta Lombardi e Alberto Magarelli, un personaggio che si era sempre tenuto a metà tra i dissidenti e il gruppo di ex dei partiti.

Le votazioni dei candidati sono avvenute on line e al voto sono stati ammessi solo qualche migliaio di persone, i voti che ogni candidato regionale ha ottenuto sono assolutamente risibili a livello quasi di condominio. Per Barillari solo per fare un esempio da tutto il Lazio hanno votato un centinaio di persone.

Intanto cade il governo e si comincia a “lavorare” alle liste nazionali. Ora bisogna sapere che nessuno conosce chi siano i componenti del cosi detto Staff di Beppe Grillo, ogni cosa che riguarda il M5S agli alti livelli è  mantenuta segreta ai più, come si dovesse trattare di una entità che aleggia ma non si manifesta. Delle numerose segnalazioni in tutta Italia per le stesse identiche cose avvenute nel Lazio, lo Staff non ha mai preso una posizione o risposto. Erano note invece alcune personalità che erano vicine o amiche di Beppe Grillo, cosi come lo era stato quel Valentino Tavolazzi.  Si cerca di contattare allora queste, alcuni di loro all’interno dello Scudo, una associazione di avvocati vicini al movimento ai quali viene raccontata la situazione. la risposta sarà che lo Staff è composto di sole sei persone che non riescono a stare dietro alle centinaia di segnalazioni ma che i tempi incalzano. Beppe Grillo comunque è più o meno al corrente e “presto verrà a Roma per risolvere la situazione”. 

Solo gli addetti ai lavori sanno che per presentare le liste è necessario raccogliere le firme degli elettori su appositi moduli e che questa raccolta è disciplinata da una legge dello stato. Si ha il sentore che anche il M5S stia raccogliendo queste firme in un modo illegale. Dico “anche”, perché chiunque vi abbia partecipato sa benissimo che le firme degli elettori non vengono raccolte nel modo che la legge prescrive, una cosa che sarebbe quasi impossibile, oltre che in alcuni casi costosissima. I magistrati conoscono benissimo questa situazione ma si interviene solo su denuncia di parte, denuncia che non conviene a nessun partito. Fogli con i nomi incompleti, firme raccolte senza che sia presente chi le deve certificare, sono la norma. A Roma questi moduli vengono gestiti da un tale Maglione, amico e collega di quel Claudio Zarro di cui abbiamo già parlato e questi si rifiuta di consegnarli a quei meetup che erano entrati in contrasto con le scelte dei candidati. Dentro al movimento sono in molti ad aver mangiato la foglia che l’onestà non va assolutamente di moda. A Mentana e ad Aprilia intervengono i carabinieri durante la raccolta. I candidati del 5 stelle vengono informati di questa situazione, dentro al movimento c’è ancora qualcuno che non si arrende e che crede non ci si debba comportare come fanno gli altri. Ora, riguardo alla raccolta delle firme, bisogna sapere che il modo più economico, solo il costo dei moduli stessi che si scaricano sul sito del ministero, è quello di portarli presso le circoscrizioni o i comuni interessati, dove i cittadini si possono recare a firmare di fronte a un impiegato che il comune deve indicare e mettere a disposizione. In tutto il Lazio non un solo modulo del M5S è stato portato in circoscrizione o presso i comuni. Il motivo è abbastanza semplice, non lo fanno nemmeno i partiti di fatti, in questo caso quei moduli devono per forza essere riempiti in tutte le loro parti e nessun nome di candidato può poi essere aggiunto in un secondo momento a firme già raccolte. Stranamente di quanto stava accadendo era informata sia la stampa locale che nazionale ma nessun giornalista si è mai recato a fare un servizio in questo senso presso i banchetti di raccolta delle firme, ne del M5S, ne ovviamente degli altri partiti che, a dire il vero le raccolgono per conto loro e poi le portano a vidimare. 

Ovviamente quella parte che qui chiameremo forse a torto dei “duri e puri” ha riportato in rete e nei “luoghi” del 5 stelle anche questa situazione. Le risposte ottenute dagli attivisti o presunti tali sono state per lo più disarmanti. Erano tutte unificabili nel noto “il fine giustifica i mezzi”, ovvero era talmente importante mandare a casa i “ladri” che avevano distrutto il paese che anche mezzi illegali erano assolutamente tollerabili. In pratica, per chi ha politicamente vissuto quei tempi, l’idea di fondo del craxismo quando fu sorpreso con le mani nel sacco.

In rete ovunque continuano gli attacchi in modo volgare e offensivo verso chiunque anche pacatamente cerca di far presente cosa sta avvenendo dentro al M5S e ottengono l’allontamento dalla rete di queste persone che non hanno nessun logico motivo per continuare ad essere offese nel modo più indegno possibile. Nel frattempo il movimento si è svuotato di tutte quelle “intelligenze” che lo componevano, avvocati, architetti, liberi professionisti che nell’idea iniziale avrebbero dovuto essere di supporto agli eletti. E’ una autentica emorragia che si spiegherà solo a posteriori con la piega che avrà preso il movimento.

Fondamentalmente, nel Blog e in quei luoghi dove possono essere prese alcune decisioni rimane la parte più becera dei 5 stelle, quella delle scie chimiche, dell’urina bevuta per guarire, i gruppi che credono agli alieni tra noi o ai micro chip impiantati sotto pelle dai governi per controllare la popolazione, oltre ai gruppi di estrema destra e di estrema sinistra che si vedono rappresentati nei loro candidati e ovviamente coloro che non si sono accorti di nulla.  Quel “popolo” che era una minoranza tollerata e perfino folcloristica si trova ad essere maggioranza per quanto solo virale e in rete, ma è in rete che avviene il processo “decisionale”, e chi controlla la rete di fatto decide chi può esserci e chi non può esserci. I commenti che vanno cancellati oppure no, chi deve essere “bannato” e quindi cancellato, chi può votare e chi no. A Genova la città natale del comico un intero meetup abbandona il movimento e in molti altri comuni grandi e piccoli avviene la stessa cosa.

Vengono rese note le candidature nazionali che nel frattempo sono state spostate sul Portale Nazionale, a detta del famoso Staff proprio per evitare quello che è accaduto a Roma ed è la fine di un sogno per quelli che hanno seguito Grillo fin dagli inizi che non vogliono credere a quello che leggono. Nelle primissime posizioni e quindi sicuramente eleggibile grazie all’ormai famoso Porcellum dove sono i segretari di partito a mettere in ordine numerico i candidati decidendo cosi a priori chi verrà eletto e chi no ci sono Roberta Lombardi e quasi tutti coloro che in Italia hanno seguito il suo esempio. Nella capitale è nota per le sue posizioni estremamente vicine all’estrema destra. A chi la conosce non meraviglieranno infatti le sue esternazioni sul “fascismo buono”.  A coloro che sono rimasti fuori come al Magarelli o al Tinazzi che inizialmente aveva preso posizioni in dissenso, viene assicurata la prossima candidatura alle Europee, purché stiano buoni e zitti, cosa che non mancheranno di fare.

Non ci è dato di sapere quali siano i motivi che hanno indotto Beppe Grillo a questa dismissione del Movimento 5 Stelle. Probabilmente si sarà reso conto che era riuscito nell’impresa di saldare estrema destra e estrema sinistra, una cosa che poteva essere rivenduta in campagna elettorale rigirandola con il fatto che i nuovi grillini non erano ne di destra ne di sinistra grazie anche alla connivenza di stampa e televisioni che hanno sempre fatto da cassa di risonanza al suo movimento.

Si tratta di una autentica bufala,  che il successo elettorale del M5S sia dovuto alla rete. Su questa sono presenti non più di 40 mila militanti del movimento che operano con una certa assiduità, un numero molto lontano dagli oltre 8 milioni di voti che il movimento ha ottenuto. Chi ne avesse voglia potrebbe andare a guardare gli assetti societari di trasmissioni come Servizio Pubblico (si tratta di un programma esterno alla 7 e che viene rivenduto a questa) o del Fatto Quotidiano, solo per citarne due, e scoprirebbe cose molto interessanti.

In ogni caso, dal punto di vista esclusivamente elettorale la sua operazione è pienamente riuscita. E’ riuscito a saldare gli opposti estremismi (qualcuno già diceva negli anni 70 che si toccavano), gli illusi  come i disillusi dai partiti tradizionali, quelli che all’inizio avevano votato Berlusconi e poi per il PD e che dopo non sapevano più per chi votare, quelli che avevano votato  senza mai stare troppo a guardare per chi lo facevano.

Per chiudere il cerchio non rimane che dopo le elezioni far fuori quei pochi della vecchia guardia che sono passati indenni fino ad arrivare ad essere perfino eletti. Marino Mastrangeli è uno di questi, sta con Grillo fin dagli inizi, si può dire che sia uno di quelli che crede ciecamente nel suo leader, tanto ciecamente da non essersi accorto di nulla. Anche da espulso continuerà a dire che lui è del M5S non riuscendo a credere che Grillo lo abbia potuto cacciare. Marino come l’ultimo dei Mohicani. Le successive espulsioni faranno parte di quella necessaria eliminazione del dissenso anche minimo necessario per controllare le persone che devono diventare parte di un progetto che non conosciamo e che possiamo solamente immaginare. 

5 thoughts on “TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL MOVIMENTO 5 STELLE E NON AVETE MAI AVUTO IL CORAGGIO DI CHIEDERE

  1. Manca tutta la parte relativa alle porcate successe in Lombardia, sia alle politiche che alle regionali 2013, pilotate da Vito Crimi e dalla Carcano col beneplacito di Casaleggio.

    Accordi di scambio voti in palese contraddizione delle regole per le primarie e appoggio a gruppi esterni infiltrati in cambio di appoggio ai singoli.

    Su IFQ c’è tutto. Documentatevi

  2. allargare la visione , uscire dal progetto italia e guardare il progetto europa e mondo , il M5S nn e’ atro che un segmento del progetto “democrazia partecipata” sponsor tra gli altri Soros , ce google basta ricercare Grillo Soros “democrazia partecipata” , e si vedranno similitudini incredibili nn solo nel contenuto ma nel arco cronologico quasi in contemporanea , Avaaz in italia occupa un grande fetta del M5S , insieme ad Anonymous di cui Magarelli ne e’ un esponente , lui un ex militare. Grazie al nuovo vento dell est , e alla velocita’ della rete questo movimento e’ gia finito Nessuno crede piu alle loro fantascientifiche favole. Ciao Beppe nn esisti piu .

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