CON L’ESTATE NEL CUORE…

CON L'ESTATE NEL CUORE...L’osceno strazio delle lamiere distorte, contratte e lacerate nel sereno intermezzo di filari d’ulivo, stridente contrasto d’una giornata d’estate, Il caldo e l’acre odore del sudore e la morte tra quella terra arsa, torrida e rossa. Una morte che può spezzarti quando meno te lo aspetti con le tue speranze perdute per sempre.

Lo posso solo immaginare lo schianto, il terrificante boato, quell’attimo sospeso dove il tuo mondo ti si rovescia addosso. La tua vita che si spezza, si frantuma e in ogni dove schizza via come impazzite schegge, rosse, rosse come il sangue, rosse come quella terra arsa nel mezzo degli ulivi lungo un binario, uno solo come quei ricordi bambini d’un’italietta dimenticata e in bianco e nero, provinciale e lontana.

Brandelli d sedili  e infranti sogni, frantumati desideri. Posso solo immaginare le urla, il dolore, i pianti, l’orrore e il terrore e, il sangue, rosso come quella terra che nell’immaginario si fa icona tra le lamiere schiantate lungo quei filari di ulivi.  Un macello di corpi e metallo. L’attimo di una telefonata che si interrompe come le vacanze, il lavoro, le fughe e i ritorni, l’amore e l’odio in quell’istante che gela il sangue. L’esame che non darai mai, il bacio non baciato e tutte quelle volte che non  hai detto che gli volevi bene.

Solo una decina di chilometri prima e i treni si sarebbero solo sfiorati, perché la ferrotranviaria è per metà a doppio binario ma non in quel tratto lungo quella terra rossa tra i filari di ulivi. Solo una manciata di chilometri la differenza tra la vita e la morte e il surreale canto delle cicale.

Chi doveva prendere quei treni e non li ha presi, chi è arrivato in ritardo, chi all’ultimo ci ha ripensato e e chi invece è arrivato in tempo,  i padri morti e i figli vivi che il contrario è difficile anche solo da concepire e un contadino.

Lui non andava e non veniva. Lui era già lì a lavorare quella terra rossa lungo quell’unico binario. Un buco in testa, lo hanno trovato così. Una lamiera del treno ed era riverso in terra, la sua esistenza rubata in un attimo.

Posso solo immaginare il dolore di chi resta. L’attesa e il riconoscimento con l’estate ancora nel cuore. Un’estate calda, arsa e torrida, appena bagnata dal coro delle nostre lacrime, le vostre lacrime, sospese e atroci perle lungo quell’unico binario.

 

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