CONTINUIAMO COSI FACCIAMOCI DEL MALE… BOB

 

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Niente da fare nemmeno al Lingotto’!7 per quello che riguarda la comunicazione del PD. Nasce Bob, in onore di Bob Kennedy assassinato nel giugno del 1968 dopo aver incontrato i suoi sostenitori per festeggiare la vittoria elettorale alle primarie della California.

A parte la cattiva stella dell’assassinio durante le primarie, nasce già vecchia e inutile come hanno ormai ampiamente dimostrato i tentativi precedenti, come quella di Beppe Grillo, la Rosseau. Non per caso, ma per ironia della sorte, anche il filosofo francese a cui si ispira,  tragicamente scomparso di ritorno da una passeggiata, Un collasso cardiaco fulminante. Due piattaforme ispirate a due tragedie.

Bob, non è nemmeno una novità assoluta di fallimento. Pochissimi ricorderanno quella del 2013 della senatrice Laura Puppato, TuParlamento. Un altro flop che nelle intenzioni doveva servire ai cittadini per fare proposte che poi un gruppo di senatori avrebbe trasformato in disegni di legge. Si iscrissero solo 3.331 persone e di queste 1852 parteciparono alle sezioni LiquidFeedback.

Apriamo una parentesi, LiquidFeedback è un softweare studiato per raccogliere opinioni all’interno di una comunità secondo i principi della democrazia liquida che ovviamente non è il concetto di democrazia a cui siamo abituati.

TuParlamento morì senza alcuna gloria per carenza di partecipanti e di obiettivi raggiunti. Nell’insieme ci furono 406 proposte, 11 di queste andarono al voto e nessuna fu approvata.

Bob, ricalca questi due fallimenti, funziona con gli stessi software, avrà un pin e una password per accedervi e non sarà semplice da utilizzare come le sue precedenti sorelle. Sappiamo che sarà gestita dall’agenzia di comunicazione Proforma, quella che segue Renzi dal 2013. Il cui direttore creativo è Giovanni Sasso, lo stesso spin doctor che per anni ha consigliato Michele Emiliano.

Caramba che sorpresa! Ora dovrebbe essere più chiaro perché il Partito Democratico  di Matteo Renzi ha seri problemi sul piano della comunicazione. Lo abbiamo visto con il referendum, dove non siamo riusciti a far arrivare i nostri contenuti, quelli del Si, sui cellulari e sui pc di milioni di utenti che invece sono stati letteralmente inondati dalle ragioni del No. Dal che ne dovremmo dedurre che loro si sono serviti di spin doctor di ben altri livelli, perché da soli, sicuramente non lo hanno fatto.

Su piano della comunicazione il PD non è riuscito nemmeno a “rivendersi” e far sapere cosa fosse la , e sì che era rivolta esclusivamente ai giovani che di cellulari e pc fanno un uso quotidiano. Il cosi detto Bonus cultura di 500 euro è stato anche lui un vero flop.

Dei fondi messi a disposizione è stato speso meno del 7%. Pochissimi dei nostri ragazzi che ne avevano diritto, lo hanno utilizzato. Il motivo è semplice, hanno mai saputo che potevano disporre di quei 500 euro. Nessuno ha pensato di comunicarglielo.

Anche gli ormai famosi 80 euro, sempre sul piano della comunicazione sono stati un autentico disastro diventando perfino un boomerang nonostante si sia trattato della più grande manovra di redistribuzione del reddito mai fatta in Italia.

Due iniziative che abbiamo fatto… pro forma, tanto per farle, senza alcun rientro ne di immagine ne di voti, anzi ci si sono perfino ritorte contro, il che dovrebbe quanto meno farci riflettere.

“Abbiamo perso per le fake news, è vero, abbiamo perso per le bufale”, ha detto Matteo Renzi a proposito del Referendum. Vero ma si continua a percorrere la stessa strada, quella che ci ha fatto perdere, forse e dico forse, siamo male consigliati e, siccome non credo lo facciano gratis, stiamo anche molto probabilmente spendendo male i nostri soldi.

Perfino il Blog lanciato da Renzi, andatelo a vedere, se ancora non lo avete fatto, si rivela vecchio, sia nell’immagine che nell’impostazione grafica. Molti blog amatoriali, andate a vedere anche quelli,  sono visivamente molto migliori e estremamente più efficaci. Non solo, chi vi risponde, quando vi risponde, non è logicamente Matteo Renzi, ma Pilade Cantini, ex assessore di Rifondazione Comunista di san Miniato che con la moglie è nello staff dell’ex premier.

Pilade in una intervista su Repubblica precisa:

“Una cosa è la stima che ho per Renzi, un’altra le opinioni personali, ormai sono due piani separati. Io sono un uomo d’altri tempi, uno che rimugina, non certo veloce come il mondo contemporaneo: a me l’ideologia piace tanto. Renzi invece è davvero post-ideologico, apprezza le persone, segue l’intuito”.

Ora, nulla da eccepire sul fatto che abbia militato in Rifondazione Comunista, sulla velocità invece considerato che si occupa di comunicazione nel 2017 e non nei primi del novecento, ho invece tantissimo da eccepire. Su internet infatti il Partito Democratico si muove con la velocità un elefante, anzi, visti i ritardi come un mammut.

Se doveva essere una novità anche il Blog, non lo è. Non fa piacere a nessun militante di nessun partito o movimento che sia, sapere che chi ti risponde non è colui a cui scrivi. Beppe Grillo infatti, è risaputo, non risponde mai a nessuno. Il motivo è semplice, non potrebbe mai in nessun modo rispondere a migliaia di e-mail e infatti non lo fa.

Meglio, molto meglio sarebbe stato selezionare poche e-mail e far rispondere direttamente a Matteo Renzi ma ormai il gioco è stato scoperto e recuperare, una strada tutta in salita, perfino inutile da percorrere ai tempi nostri dove tutto viene velocemente bruciato. A volte basterebbe pochissimo e noi, noi ci asteniamo anche da quel pochissimo in rete.

Se questo è il modo per non lasciare “la dimensione del web a chi fa business con gli ideali degli altri” come ha   detto Matteo Renzi nel suo discorso di presentazione di Bob, dire che noi siamo ancora all’età della pietra è essere estremamente ottimisti.

Sul versante opposto a questi nostri goffi tentativi, la corazzata della Casaleggio Associati, la mano per cosi dire “armata” del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che controlla indisturbata la rete con migliaia di falsi account di influencers e 20 o 30 mila militanti che si muovono tutti assieme sulle stesse direttive condividendo in modo esponenziale e ininterrotto i contenuti prodotti dai vari siti di “bufale” che invadono tutte le piattaforme, non solo Facebook.

Insomma, sul piano della comunicazione per parafrasare Nanni Moretti in Bianca, uno dei suoi film dell’ormai lontano 1984… continuiamo così facciamoci del male.

3 thoughts on “CONTINUIAMO COSI FACCIAMOCI DEL MALE… BOB

  1. La comunicazione, è uno stumento utile alla politica; ma la sua efficacia non è tanto nel modo di comunicare ,quanto nei volti che comunicano le cose fatte,o quelle da fare. Non si può dimenticare la cattivissima pubblicità che il Partito si è fatto con con le sue lotte intestine. Fortunatamente un pò di selezione è avvenuta, e ancora ce ne sarebbe da fa re.Concludo dicendo che bisogna comunicare le cose certe ed importanti, dando priorità e visibilità a: Occupazione giovani, sicurezza,e trasparenza.

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