CONTRO DISCORSO CON FLOP

 

Di flop in flop fino al completo dissolvimento.  Lo avevo già scritto in tempi non sospetti che il M5S non aveva le basi per durare oltre quella sua esplosione iniziale. Con il pressapochismo e la presunzione non si va molto lontani, nella vita come nella politica.

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Il monologo di fine anno dell’ex comico Genova è passato da un milione e più di contatti dell’anno passato alle poche migliaia di utenti di quest’anno. In pratica un evento riservato ai soli familiari di quegli eletti, baciati dalla fortuna, che avendo vinto il biglietto della lotteria hanno visto cambiare completamente la loro vita, seppure a spese nostre.

Quel web tanto esaltato e decantato, questa volta è rimasto indifferente, perfino i commenti degli adepti sono stati quasi esclusivamente dei fedelissimi che, giustamente dal loro punto di vista, lo invitavano a non mollare. Non c’è stata nemmeno la solita sfacciata ironia che in rete ha sempre accompagnato le esternazioni grilliche a dimostrazione che l’interesse è decisamente…scemato.

Grillo continua a considerare il suo movimento come l’unico onesto come se, anche i suoi, non siano stati arrestati per rapina ed estorsione, spaccio di droga, pedofilia, oltre ad essere indagati come tutti gli altri, con la differenza che sono appena arrivati sulla scena politica. Anche nel peggio hanno rapidamente bruciato tutte le tappe.

Senza voler fare azzardati paragoni storici, il Savonarola fustigatore e moralista, finì su quegli stessi roghi sul quale voleva bruciare gran parte dell’umanità. Una conclusione abbastanza consona al personaggio che oltre non meritava. In questo contesto è stata assolutamente fuori luogo la “parabola” della Pecora Nera di Calvino che, in bocca a uno dei tanti pregiudicati della politica italiana perde completamente il suo senso.

Io che “moralista” lo sono a tutto tondo, senza se e senza ma, non riesco a fare i dovuti distinguo (molto italioti) tra omicida e ladro o diffamatore e corrotto. Nel mio immaginario i delinquenti sono tutti uguali e meritano tutti lo stesso disprezzo, mancandomi del tutto sia la “pietas” cristiana che l’opportunismo tipicamente italiano.

Insieme con i voti e l’attenzione pubblica, cala pure il livello delle “panzane” di volta in volta sparate come apodittiche certezze. L’anno passato il Testimone di Genova aveva ricevuto l’ambito premio “Panzana dell’Anno”, attribuito dai lettori del sito PagellaPolitica.it con il suo memorabile “La crescita non dà posti di lavoro, li toglie” una affermazione al limite del surreale. Quest’anno Beppe Grillo viene addirittura spodestato da un suo pupillo, il mitico Dibba detto anche Alessandro  Di Battista. 1 E’ sua infatti la frase: “Il 60% del territorio è in mano ai fondamentalisti islamici di Boko Haram e la restante parte …Ebola”. La realtà vuole si tratti solo del 20% e poco dopo questo storico pronunciamento l’Oms dichiarò la Nigeria “Ebola Free”.

Per un leader che intende il suo movimento come una proprietà privata dove fare quello che gli pare e piace, deve essere triste perdere oltre ai voti anche il monopolio delle “cazzate” sparate in pubblico. Ora però, visto e considerato che, i voti di Beppe Grillo stanno defluendo verso la lega, ho motivo di pensare che il prossimo anno vedremo risalire in classifica il “nostro” Salvini che quest’anno invece si piazza dietro a Di Battista con la sua bufala dei tostapane, lanciata fesseria contro l’Unione Europea: “Scaldare due fette di pane assieme non sarà più possibile!”. Voi direte che anche un idiota si sarebbe reso conto che era una bufala ed io non posso che convenire con questa vostra supposta considerazione.1

A quanto pare passato un comico ne subentra un altro e i politici italiani continueranno a divertirci con la loro idiozia che, se non altro, ha il merito di farci sembrare tutti molto più intelligenti rispetto a loro…

…e scusate se è poco!

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