CRETINI COGNITIVI

CRETINI COGNITIVI

 

 

“Se la stupidità non rassomigliasse perfettamente al progresso, al talento e alla speranza di miglioramento nessuno vorrebbe essere stupido”, questo scriveva Robert Musil in quel terribile anno che era per l’Europa il 1936. Nella sostanza, il vero cretino è anche intelligente, al contrario di quanto saremmo portati a credere e l’intelligenza è proprio l’arma più micidiale che il cretino ha a disposizione.

Sarà perche questa mattina me ne sono trovato uno in chat o perché mentre ero nel mio candido lettino sono stato baciato in pieno volto dal sole di una splendida giornata romana che ho pensato di scrivere questa sorta di pamphet a mezza strada tra il futile “cazzeggio” e la pseudo scienza. Su un metafenomeno che ormai sta esplodendo su social nazionalpopolari come Facebook, il Cretino Cognitivo.

Nell’antichità e fino al tardo medioevo, lo stupido era la persona sciocca ovvero che faceva cose di poco conto ma non era pericoloso. Lo sciocco si prendeva tutt’alpiù in giro, ci si burlava di lui. L’origine dello stupido è infatti più tarda e in relazione allo “stupore”.

Gli antesignani del Cretino Cognitivo invece, vanno ricercati nella seconda metà del XVII secolo, perché è in quel periodo che lo stupido inizia a diventare la persona poco intelligente ma dovrà passare quasi un secolo fino alla metà del Settecento quando la stupidità intesa come qualità astratta finirà per appartenere a pieno titolo allo stupido, entrando per cosi dire nell’era moderna della cretineria.

E’ solo nel tardo ottocento che la stupidità conquista una sua piena autonomia diventando con atti e discorsi, proponente, brillante e perfino seducente. E’ il pensiero moderno che iniziando la sua personale battaglia per affermare la sua egemonia che crea la svolta definitiva. Dare dello stupido a una persona che pure può essere un intellettuale affermato è ben diverso dal giudicare stupida un’idea.

E’ l’inizio di una nuova era che possiamo considerare come gli albori del Cretino Cognitivo che, continua imperterrito mentre scrivo a comunicarmi il suo pensiero in chat, ma andiamo con ordine.

E’ Baudelaire a Bruxelles che trova «un’ idiozia universale che sgomenta come un pericolo indefinito e permanente» e siamo nella metà dell’ottocento. Lui percepisce dove sta andando la civiltà europea, mentre Flaubert appena un anno dopo scrive Bouvard e Pécuchet che possiamo considerare una sorta di esplorazione e codificazione della stupidità moderna.

Insomma illustri precursori, fino ad arrivare a Robert Musil che in quel terribile anno che fu il 1936 per l’Europa scriveva: ““Se la stupidità non rassomigliasse perfettamente al progresso, al talento e alla speranza di miglioramento nessuno vorrebbe essere stupido”.

Musil in pratica sostiene che il vero cretino è anche intelligente, al contrario di quanto saremmo portati a credere e l’intelligenza è proprio l’arma più micidiale che il cretino ha a disposizione. L’idea di cretino viene nuovamente ribaltata ed entra a pieno titolo nel XX secolo proiettando la sua ombra nel XXI°. Umberto Eco, di tutti coloro che si sono occupati dei cretini probabilmente il più noto, riprende le tesi di Musil nella sua celebre “Fenomenologia di Mike Buongiorno” un testo che non nascondo mi affascinò profondamente per la prospettiva che andava a indagare.

Si tratta però di un cretino ad personam in quel caso e a quei tempi non estendibile ad altri soggetti, ma Eco ebbe una intuizione geniale:

.Idolatrato da milioni di persone, quest’uomo deve il suo successo al fatto che in ogni atto e in ogni parola del personaggio cui dà vita davanti alle telecamere traspare una mediocrità assoluta unita (questa è l’unica virtù che egli possiede in grado eccedente) ad un fascino immediato e spontaneo spiegabile col fatto che in lui non si avverte nessuna costruzione o finzione scenica: sembra quasi che egli si venda per quello che è e che quello che è sia tale da non porre in stato di inferiorità nessuno spettatore, neppure il più sprovveduto. Lo spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità nazionale il ritratto dei propri limiti.”

Eco comprende il fenomeno di Mike Buogiorno e capisce che la tipologia del cretino è ad una svolta cruciale. La gente finalmente mediocre non solo si vede rappresentata in un personaggio di successo ma, questo personaggio è in modo evidente e plateale, inferiore a qualsiasi telespettatore. E’ il travolgente e durevole successo di Mike Buongiorno ma è anche l’inizio di una rivoluzione culturale che ci porterà in modo ineluttabile verso quella “catastrofe” prevista da Baudelaire.

Oggi, nell’era virtuale che ancora una volta possiamo sintetizzare sempre con il pensiero di Eco:

“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli. La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità“

Ed eccoci arrivati al nostro Cretino Cognitivo, colui che deriva per discendenza diretta da quello scemo del villaggio eletto a portatore di verità citato dall’illustre semiologo purtroppo scomparso.

Il Cretino Cognitivo sovverte tutte le categorie della stupidità ed è la nuova frontiera dell’ignoranza che trova la sua piena realizzazione sulle piattaforme nazional popolari, quelle di maggiore diffusione in rete. Facebook è la sua Università dove il Cretino Cognitivo,  si è laureato a pieni voti senza mai aver aperto un libro. Come spero abbiate colto, creare questo meta fenomeno da social ha richesto nei secoli abnegazione e passione. In epoca moderna poi ci sono voluti anni e anni dalla creazione di internet per diffondere in rete l’ostilità al sapere, alla competenza e all’esperienza. Formare i Cretini Cognitivi è stata la vera rivoluzione del XXI° secolo.

Il metafenomeno è in realtà molto più esteso di quanto si creda e, in un certo senso, ecumenico, perché si estende senza distinzione tra le vecchie classi sociali marxiste, supera le differenze religiose e perfino di sesso manifestandosi anche nelle cosi dette classi dirigenti. Il Cretino Cognitivo è la “signora della porta accanto” se avete una certa età e preferite il film di dell’81 di Truffaut, o il “Ragazzo della porta accanto” se siete più giovani e apprezzate Cohen e Jennifer Lopez. Possiamo dire, a ragion veduta, che il Cretino Cognitivo è democratico.

Su internet è facilmente riconoscibile. E’ esperto di qualunque cosa. La sua orgogliosa ignoranza spazia dalla fisica quantistica, passando per la spiegazione e prevenzione dei terremoti fino a come ottenere un fantastico bucato con la vostra lavatrice e, ovviamente, nella sua “weltanschauung”, i cretini siamo tutti noi.

Il Cretino Cognitivo (che nel frattempo ha smesso di scrivere in chat) è un animale da social, perfettamente integrato e a suo agio in qualsiasi diluvio di informazioni gli possa venire addosso. Ha uno spavaldo rapporto  con i libri e per alcuni di questa specie il non averne mai letto uno è motivo di immenso orgoglio da sfoggiare in ogni possibile occasione ma anche sempre, comunque e a prescindere dal contesto.

Il concetto di base del Cretino Cognitivo che non ha mai letto un libro è quello di dimostrare come si possa essere preparati e colti anche e soprattutto senza aver mai letto nulla e vi sbandierano con orgoglio questo loro personale successo come si trattasse di un miracolo.

Questa variegata fauna si riconosce nell’essere “popolo” motivo per il quale ne devono sapere per forza più di chiunque altro, nel nostro paese, ha già ottenuto notevoli risultati. Si sono perfino costituiti in un movimento che ha ottenuto un consistente successo elettorale che viene guardato con estrema invidia da chi, per arrivare agli stessi obiettivi, ha dovuto invece studiare, faticare ed applicarsi. Questo senso di invidia il Cretino Cognitivo lo percepisce con la stessa intensità con cui un cane da tartufo fiuta il prezioso tubero. “Rosica!” è la sua massima espressione di soddisfazione nei confronti degli “altri”, categoria sociale ben definita che ingloba, anche lei senza distinzioni di classe, ceto o razza, tutti coloro che non sono Cretini Cognitivi.

La dimostrazione di come la cretineria, in epoca moderna possa affascinare, la avete ogni volta che vedete un esponente politico rincorrere o ammansire i Cretini Cognitivi, ricalcando perfino i loro programmi elettorali. E’ il momento in cui “gli altri” (tutti coloro che non sono Cretini Cognitivi) si rendono conto che la cretineria può essere pericolosa,

Fin troppo ovviamente risulta assolutamente inutile scagliarsi contro l’asineria saputa e, conclamata arroganza,  del Cretino Cognitivo. La conoscenza, il sapere, non lo sfioreranno mai neppure per errore. Al contrario di Socrate, il cretino cognitivo sa di sapere e mai, in alcun modo, lo sfiora il dubbio. Lui sa tutto ed è depositario dell’unico vero sapere, il suo. Il Cretino Cognitivo è ben oltre qualsiasi concezione religiosa, le sue verità sono apodittiche e indiscutibili, altro che “misteri della fede”, quelli sono bazzecole.

Nel nostro paese i Cretini Cognitivi hanno trovato terreno fertile, del resto siamo agli ultimi posti come lettori,  riuscendo perfino a mettere in dubbio l’efficacia dei vaccini in grandi strati della popolazione. Il Cretino Cognitivo, per quello che riguarda la scienza diventa un incompetente spiegatore. Ha una risposta per tutto, ovviamente sbagliata, elevando la stupidità a ragionamento scientifico ma non ripetibile. Ci devi credere perché lo dice lui e le sue fonti di informazione.

Il Cretino Cognitivo dipende convulsivamente da Wikipedia che consulta con la stessa frequenza con cui un Testimone di Geova consulta la Bibbia e, fin troppo ovviamente, ci crede con la stessa intensità. Bene che vada ma sono casi rarissimi,, il Cretino Cognitivo si sente un Don Quiscotte pronto a sfidare la Medicina, l’Ingegneria, la Storia e perfino la Geografia. Basta un errore di battitura sulla sua Bibbia e il Nilo finisce chissà dove e sarebbe perfino inutile portarcelo di persona per fargli toccare con mano dove sta. Il Cretino Cognitivo non è nemmeno san Tommaso.

Non ce ne stiamo accorgendo, eppure se guardate con attenzione è sotto i vostri occhi, ma gli incompetenti stanno letteralmente cacciando i competenti dalla politica, dalle Università, dai giornali e perfino dalle professioni. Ormai li vediamo ovunque bearsi della propria ignoranza esibendo la non conoscenza di qualsiasi argomento come una virtù.

Fin troppo ovviamente al Cretino Cognitivo, riesce più semplice fare proseliti e convincere se appartenete alla sua stessa cerchia politica, se già gli avete dato il voto o avete intenzione di votare la sua parte politica. Ma non crediate che il metafenomeno sia limitato a un solo movimento o partito politico, come ho già detto il Cretino Cognitivo è ecumenico e imperversa a destra come a sinistra, al centro come ai lati. Il fatto che abbia trovato una rappresentanza politica non inficia il suo tracimare in ogni dove.

In definitiva e senza timore di poter essere smentiti, possiamo definire il Cretino Cognitivo, affinché possiate subito riconoscerlo, come un imbecille competente, il vuoto pneumatico del pensiero provvisto di informazioni da divulgare.

Il Cretino Cognitivo, non dimenticatelo, è la signora o il ragazzo della porta accanto e, per questo semplice e banale motivo,  è come te. E’ arrabbiato come te, come te è indignato per la corruzione, come te è contro casta e privilegi. Il Cretino Cognitivo è contro la grammatica che non serve a nulla, contro i professori che vogliono sapere tutto loro, contro leggi e codici che non permettono di fare quello che uno vorrebbe. Insomma c’è il serio rischio che il Cretino Cognitivo sia proprio tu.

 

 

 

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