DAI FRANCHI TIRATORI AI FRANCHI SOSTENITORI

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Il dodicesimo Presidente di questo nostro “bel paese” che fu di Dante e del Petrarca, forse per la prima volta, eletto senza patemi né sofferti e travagliati scrutini ma secondo i criteri di un’esibizione di potenza politica che non ha precedenti, almeno nella storia recente e quanto di più lontano dalla prassi politica di mediazioni, veti incrociati e altre amenità del genere, proprie di quella tradizione culturale democristiana cui si vuole omologare l’ex Scout Matteo Renzi, già “ebetino di Firenze” o “fascistoide” come ebbe a scrivere sull’Unità Michele Prospero a proposito della “rottamazione”.

Hanno applaudito l’elezione di Sergio Mattarella finanche quei deputati del Centro destra che, almeno in teoria, dovrebbero aver votato scheda bianca, forse trascinati dall’inerzia dell’essere impotenti e divisi su una questione dove volevano essere protagonisti. Del resto questo è un Parlamento che da quando è stato eletto non ha mai brillato di suo. Vedere La Russa e Renata Polverini che si sbracciano entusiasti nell’applaudire uno che si dimise da Ministro in segno di protesta per “l’aiutino” dato dal governo Andreotti alle televisioni di colui che fino al giorno prima era il loro padrone, non ha prezzo.civati4 Per tutto il resto c’è Pippa Civati che con il suo vetero-onanismo politico continuava  a spada tratta a votare Prodi, convinto che il professore bolognese fosse un esponente marxista leninista con lampi di trotskismo e non già uno degli ultimi democristiani. Quei due voti però, più che un omaggio al fondatore del Partito Democratico suonano a mio modesto e ininfluente parere, come l’ennesima presa in giro.

E’ anche vero che l’alternativa era il giudice della trasmissione televisiva un po’ “pataccara” Forum messo in campo dal Movimento 5 Stelle che, anche in questo caso, non voluto mancare al suo consueto appuntamento con il ridicolo, centrando come al solito in pieno l’obiettivo. Una vittoria tutto sommato facile quella di Matteo Renzi, in un panorama di desolazione culturale e politica che in definitiva è lo stesso che consentì a Berlusconi di rimanere alla guida del paese quasi ininterrottamente per vent’anni. In un colpo solo ha però archiviato non solo la pratica dei franchi tiratori e la squallida parentesi della “carica dei 101” ma ha inaugurato  la stagione dei “franchi sostenitori”. Una cosa da fare invidia perfino alle ben più note “convergenze parallele” della Prima Repubblica, ossimoro politico coniato da Aldo Moro nel periodo del “compromesso storico”.alessandro-di-battista-cop1

Sul suo blog il Testimone di Genova è costretto ad ammettere che Sergio Mattarella è un Presidente “rispettabilissimo” ma domani è un altro giorno e ci ripenserà come già fece dopo l’incontro con Napolitano. E’ risaputo che la grillitudine è mobile qual piuma al  vento. Andrea Cecconi capo gruppo del M5S commenta che il “M5S Stelle non morirà democristiano” e, per una volta, non posso che dargli ragione, morirà di suo come già accadde al Movimento dell’Uomo Qualunque la cui unica eredità lasciata ai posteri è la parola “qualunquismo”.

Comunque la pensiate, buona vita a tutti voi.

 

 

3 thoughts on “DAI FRANCHI TIRATORI AI FRANCHI SOSTENITORI

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