DEMOCRATIC PARK

Sistemato Berlusconi, almeno di questo sono convinti molti elettori della sinistra, ora bisogna pensare a Matteo Renzi che pur essendo una “risorsa”, non piace ai jurassici pachidermi del Partito Democratico restii ad essere rottamati dal Giamburrasca Fiorentino che si fa invitare dalla Merkel rubando di fatto la scena europea allo spocchioso D’Alema.

Franceschini potrebbe aver trovato la soluzione che metterebbe tutti d’accordo, basterebbe scrivere nello statuto che non possono fare il segretario tutti coloro che si chiamano Matteo e allo stesso modo coloro che di cognome fanno Renzi non possono ambire al premierato.  Pare però che i renziani abbiano storto il naso vedendo in questa proposta chissà quali celate intenzioni.  L’unica che sembra non essere affatto preoccupata delle sorti del partito è la Finocchiaro. Ha acquistato un mobile da Ikea qualche mese addietro e nemmeno tutta la scorta è ancora riuscita a montarlo. Ognuno ha i suoi problemi, giustamente.

Quelli di Letta sembrano essere l’ovvietà: “serve un segretario che faccia il segretario” ma anche Fassina non scherza: “se si elegge un segretario devono eleggerlo gli iscritti.” Per Pippo Civati è invece tutta colpa dei fighetti che infestano il governo ma Scalfarotto invece è molto chiaro, come segretario vuole tutto il paese, meno Renzi, il che ovviamente è sotto inteso e non c’è bisogno ogni volta di esplicitarlo.  Per Epifani sono le dimensioni ad essere importanti, il segretario deve essere alto ma la platea invece non può che essere stretta.

Del resto non può essere un caso che la  riunione del PD prima del congresso si sia tenuta in via Sant’Andrea delle Fratte, non sembra anche a voi  un chiaro invito elettorale?

 

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