EPPUR SI GOVERNA

Image00001Eppure governerà. Secondo il vice segretario in pectore del Partito Democratico, tale Lorenzo Guerini , Vincenzo De Luca è “candidabile, eleggibile e insediabile”. A meno che non abbia bevuto, cosa di cui dubitiamo, Guerini deve essere a conoscenza di qualcosa che tutti gli altri ignorano. Proviamo allora a fare luce su questa questione, cercando di essere  il più chiari possibile e, mediamente divertenti, come è nostro solito fare.

Tralasciamo le ilari dichiarazioni di parte che De Luca è stato votato dal popolo. Di “unti dal signore” ne abbiamo visti abbastanza in questo nostro bel paese e qualcuno ha fatto perfino una brutta fine. Quello che spesso si dimentica attorno alle questioni che riguardano la politica è il dettaglio niente affatto trascurabile che siamo in Italia. Ora, fatta la legge Severino, trovato l’inganno.

Sincronizzate i vostri orologi se continuate a leggere perché è tutta una questione di tempi, un incastro a orologeria sicuramente degno di miglior causa, ma cerchiamo di esser chiari evitando quei voli pindarici che a me piacciono tanto.

Il “buon” De Luca, ora che è stato votato, deve soltanto essere messo nella condizione di formare la sua giunta e nominare un suo sostituto e questo prima che venga emesso nei suoi confronti l’ormai famoso quanto a tutti noto “decreto di sospensione”.

Il percorso che verrà seguito è tutto sommato abbastanza semplice. Innanzi tutto dovrà essere proclamato eletto dalla Corte d’Appello e quindi attendere l’insediamento del Consiglio regionale con tutti gli altri eletti. E’ a questo punto che la legge prevede trenta giorni di tempo per portare in assemblea la sua squadra di assessori, il suo programma di governo e far votare il tutto dalla sua maggioranza.

Nel frattempo sarà stata avviata tutta la procedura di sospensione. Infatti, nel momento stesso della sua proclamazione sarà la stessa Corte d’Appello che inoltrerà al prefetto di Napoli la comunicazione della condanna subita da Vincenzo De Luca.

A questo punto il prefetto a sua volta trasmetterà tutti gli atti alla Presidenza del Consiglio, ovvero a Matteo Renzi, il quale a sua volta dovrà convocare i ministri dell’interno e degli Affari regionali. Solo a questo punto potrà firmare il decreto sospensivo, il quale a sua volta dovrà essere inviato al Presidente del Consiglio Regionale. Ed ecco il coniglio che esce dalla tuba del bravo prestidigitatore sotto i vostro il vostro sguardo esterefatto che a volte i nostri politici sanno essere geniali.

Se le leggi italiane fossero scritte con cognizione di causa a cosa servirebbero tutti gli avvocati che abbiamo? Per inciso sono uno ogni mille abitanti. Ma veniamo al punto. A quale Consiglio Regionale dovrà inviare Matteo Renzi il decreto sospensivo che riguarda De Luca, a quello uscente o a quello che ancora si deve formare?

La legge si è dimenticata di indicare con chiarezza questo piccolo quanto insignificante dettaglio che pertanto viene rilasciato alla discrezionalità degli uffici che dovranno seguire la questione, nonché a quella dello stesso premier che poi, casualmente è anche lo sponsor ufficiale di Vincenzo De Luca.

Immagino che state intravedendo la luce in fondo al tunel, infatti è fin troppo evidente che se l’interpretazione fosse quella che vada consegnata al Consiglio Regionale uscente, De Luca non potrebbe ne nominare la sua giunta ne tanto meno nominare il suo sostituto e quindi si tornerebbe al voto.

Scenario assolutamente opposto qualora debba essere consegnata al Consiglio Regionale appena eletto. Di sicuro una cosa soltanto. Matteo Renzi non può menar troppo il can per l’aia e dovrà procede a stretto giro, caso contrario sarà lui ad incorrere nell’abuso d’ufficio. Ovviamente, trattandosi del capo del governo sono fatti salvi, per ovvi motivi, tutti quei ritardi dovuti ad atti improrogabili come improvvisi viaggi in Afganistan.

Una domanda sorgerà spontanea, ma perché tutto questo? Essenzialmente è colpa delle primarie che nel Partito democratico sono come le ciambelle e non sempre riescono con il buco, valgano per tutte quelle liguri dove Cofferati doveva vincerle e invece è uscita fuori la Paita, mandando all’aria quegli accordi sotterranei con l’opposizione in qualche modo denunciati dal buon Giachetti.

Il veneto era dato per perso fin dall’inizio, ricorderete che Renzi parlava di un finale a sei a uno. Anche li era uscita vincente la Moretti alle primarie, anti renziana e di stretta fede “cuperliana”. Con la spaccatura ligure, Cofferati che se ne andava sbattendo la porta, anche un cinque a due poteva andare più che bene.

Quattro a tre avrebbe invece aperto dentro il Partito Democratico una sorta di notte dei lunghi coltelli che Matteo Renzi non poteva permettersi. Credo che Renzi abbia sperato fino alla fine che De Luca perdesse le primarie ma, ancora una volta il buco della ciambella non è andato al posto suo anche se, in ogni caso e con molta probabilità, De Luca si sarebbe comunque candidato anche fuori dal PD, creando un altro caso ligure.

In pratica, al contrario di come si potrebbe supporre e, sicuramente molti di voi hanno supposto, non era De Luca ad aver bisogno di Renzi, ma il premier di De Luca per arginare in qualche modo i suoi oppositori interni.

Detto ciò, comunque la pensiate e con la speranza di aver insinuato in voi quel tarlo mai sincero che si chiama pensiero, ancora una volta auguro una buona vita a tutti voi… crisi permettendo.

One thought on “EPPUR SI GOVERNA

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