FENOMENOLOGIA DEL GRILLINO MEDIO

FENOMENOLOGIA

C’è un aspetto poco indagato del fenomeno grillino che poi, in definitiva è il fulcro attorno al quale si muove questo movimento in bilico tra cialtroneria e populismo a buon mercato. Un aspetto per certi versi inquietante. E’ fin troppo ovvio che a chiunque abbia un minimo di buon senso e un minimo di cultura generale, sembra impossibile che personaggi che non hanno mai lavorato in vita loro e nemmeno studiato, o fatto alcunché, possano oggi essere deputati con stipendi da favola e perfino ambire al governo di questo paese. Nel nostro intimo siamo portati quanto meno a prenderli in giro e a deriderli per questa povertà intellettuale. Invece dovremmo avere un sacrosanto timore di questo loro stato, e vediamo perché.

Bisogna rendersi conto che al grillino, nel suo ambiente, non gli viene mai chiesto di essere diverso da quello che è, ne di doversi elevare culturalmente o di raggiungere chissà quali impossibili obiettivi. Il Movimento 5 Stelle non elabora teorie per cui l’adepto deve emanciparsi, ma al contrario gli vengono presentati i suoi stessi ideali, ovvero quelli del grillino stesso, presentandoli come un qualcosa di assolutamente raggiungibile se non fossero presenti a contrastarli dei Poteri Forti, non meglio identificati e vaghi, di modo da poter aderire alle paure del grillino. Un tempo c’era il complotto pluto  giudaico massonico

L’ideale del grillino non è un irraggiungibile superuomo, ma un altro come lui, sia questo un Di Battista o un Di Maio, solo per citarne due a caso, che pur nella vita non avendo mai fatto , ne studiato o lavorato, ora sono deputati e al centro dell’attenzione. Il fatto che Di Maio per arrivare alla vice presidenza della Camera non abbia dovuto prepararsi, ne superare esami particolari o fare una lunga gavetta, lo pone sullo suo stesso livello di un qualsiasi grillino. Il fatto che Di Maio per raggiungere quell’obiettivo sia stato votato a livello nazionale (60 milioni di persone) da nemmeno 200 grillini è a sua volta un obiettivo assolutamente raggiungibile da chiunque senza sforzi di nessun tipo. Puoi essere eletto dai tuoi condomini, dagli amici del quartiere o della tua squadra del cuore. La politica esce dagli luoghi deputati e diventa alla portata di chiunque senza nessuna gavetta, senza nessuna preparazione.

L’ideale grillino è quello di un uomo qualunque, il tuo vicino di casa, il salumiere, il garzone, la ragazza che fa le fotocopie in ufficio che d’improvviso possono essere catapultati al governo di una città o salire al Quirinale per le consultazioni di governo con il Presidente della Repubblica, senza sapere fare assolutamente nulla di particolare. Nelle giovani generazioni, questo è un messaggio potente, affascinante e accattivante, che nessun altro partito politico o movimento è capace di mettere in campo. E’ l’essenza stessa del Movimento 5 Stelle. E’ questa la sua invisibile forza trainante.

In pratica è il trasportare le tecniche di marketing in politica, non sei più un elettore da conquistare ma un consumatore e, io, Movimento 5 Stelle, ti do esattamente quello che tu vuoi consumare e ti faccio sentire parte di una comunità dove tutti sono al tuo stesso livello intellettuale, dove tutti ripetono le stesse cose, dove non c’è alcun bisogno di porsi delle domande perché le risposte sono già li, pronte e confezionate per ogni eventuale e possibile esigenza. E sono risposte semplici alle quali chiunque poteva arrivare. Semplici, banali e immediate. Il bar dello Sport del lunedì innalzato ad assemblea politica, a congresso di movimento dove tutto è raggiungibile, tutto è alla portata di mano e di ragionamento del grillino, senza alcuno sforzo, senza alcuna elaborazione.

Nel M5S c’è spazio per la popolana Paola Taverna, sguaiata e maleducata come la tua vicina di casa che stende la biancheria gocciolante sul terrazzino sopra al tuo, o per l’illetterato attore Dibbatista guascone e nulla facente. Ma c’è anche posto per un Di Maio la cui unica qualità di governo è il vestito di un colore indefinito e cosi via dicendo, tutti personaggi assolutamente raggiungibili e perfino superabili da chiunque. In realtà, e ci mancherebbe, ogni grillino si sente immensamente più intelligente e preparato dei suoi riferimenti, dei suoi idoli e sa che in un momento di disgrazia per l’uno o per l’altro può finanche arrivare a sbranarli sulla pubblica piazza virtuale che è internet con le sue piattaforme sociali, purchè, porti rispetto ed ossequio, sempre e comunque per il padrone del vapore, quello che dirige tutto il circo, Beppe Grillo.

L’arena di un tempo diventa la piazza virtuale, dove qualsiasi grillino che possiede una connessione internet può sentirsi un Re, può inveire perfino contro i suoi stessi beniamini quando è autorizzato a farlo dall’incontrastato imperatore, al quale basta un solo gesto sul suo Blog per determinare la fortuna o la fine di qualcuno, in un mondo virtuale dove la quasi totalità degli utenti pensa veramente di esistere e di avere una vita vera. In questo modo internet diventa uno strumento potente di controllo e creazione di consenso, uno strumento che può anche distruggere persone e la loro vita reale.

Dobbiamo comprendere che in questo per quanto assurdo percorso, mentre un tempo le Stars anche politiche, erano qualcosa di “divino” e irraggiungibile,  le stars del firmamento grillino, quelli che sono arrivati a stipendi favolosi pagati da noi tutti contribuenti, gli osannati beniamini sono assolutamente raggiungibili e non provocano nessun complesso di inferiorità nel grillino, non sono meglio di lui, sono come lui, e, in qualche caso perfino meno di lui e rappresentano un ideale al quale non si deve tendere, ne ci si deve sforzare di somigliare.

I riferimenti nella politica grillina non sono quelli del grande statista o politico trascinatore di masse, ma nemmeno l’idolo sportivo, fenomeni dove è necessario eccellere in qualcosa ma semmai il riferimento è nei partecipanti a programmi televisivi come il Grande Fratello dove puoi essere nessuno e diventare famoso, o il fenomeno Corona che, anche quando viene arrestato per reati non trascurabili è il “povero cristo” messo in croce dalla magistratura che vuole vendicarsi della notorietà del personaggio

Ancora una volta siamo al ribasso perché il grillino non punta in alto, non punta a migliorarsi, a crescere dal punto di vista culturale, intellettuale o politico, il suo obiettivo è la media, e in quella media lui già c’è. Il grillino crede a quello che vuole credere per quanto fantasioso e improbabile possa essere, e non importa se sia vero, falso, credibile o incredibile perché qualsiasi fallimento non sarà mai comunque colpa sua ma sempre e comunque  di qualcun altro. Siano questi i già citati Poteri Forti o “quelli che c’erano prima” o qualsiasi altra cosa inventata nel momento e che grazie a un grande lavoro in rete diventa brevemente  patrimonio comune, senza alcun bisogno di essere elaborato.

Ancora prima che il grillino si faccia delle domande, le risposte sono già li pronte per essere adoperate su internet, al bar, nella fila al supermercato. A nulla vale discutere con i grllino, lui avrà sempre ragione a prescindere dall’averla o meno, il suo interlocutore avrà sempre torto. Lui sarà sempre onesto e voi, noi tutti disonesti. I grillino se evade le tasse non è un evasore ma è costretto a farlo per sopravvivere per colpa di uno stato vessatorio, se non paga una multa è perché era ingiusta, se entra contromano in una via è “lei non sa chi sono io”, se arrestano un grillino, viene espulso e quindi non hanno arrestato un grillino ma uno qualsiasi. Un circolo vizioso nel quale è una perdita di tempo addentrarsi.

I grillino sa che alle prossime elezioni il prescelto potrebbe essere lui, pur non avendo fatto nulla, pur non avendo studiato, pur non avendo alcuna preparazione in materia, pur non dovendo superare alcuna selezione e questo, questo è più attraente di qualsiasi chimera. Altro che reddito di cittadinanza.

 

 

 

 

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