LE LACRIME DI COCCODRILLO DELL’ITALICA SINISTRA

 

LE LACRIME DI COCCODRILLO DELL’ITALICA SINISTRA

 

Era il 10 giugno del 2016 quando Ignazio Marino, noto alla satira  virtuale come l’Allegro Chirurgo, lo disse chiaro e tondo che al ballottaggio avrebbe votato per il PD soltanto se Giachetti fosse venuto a Canossa con un foglio firmato da Renzi in persona dove si attestava nero su bianco che era stata una “azione gravissima” deporlo da sindaco.

Non ci risulta che Renzi lo abbia fatto, anche perché, ma è una mia personale e ininfluente opinione, deporlo da sindaco è stata l’unica cosa intelligente che il PD abbia fatto a Roma da Veltroni in poi.

Il 26 Aprile del 2016, Stefano Fassina lo sterminatore di armeni (la sua corrente nel PD era chiamata I Giovani Turchi) ribadì se mai ce ne fosse bisogno che qualora a Roma ci fosse stato il ballottaggio  non avrebbe escluso la possibilità di votare un candidato a 5 stelle “nel senso che noi siamo una forza politica autonoma, tanto più a Roma, noi non siamo la low-cost del PD”.

Dato il suo bel voto al Movimento 5 Stelle, verso Ferragosto, come se marino non fosse un ex senatore del PD, come non fosse un esponente politico ex sindaco, ma l’ultimo avventore del bar dello Sport, ci ripensa, una cosa che un genovese come lui non può sapere che a Roma è cosa assai disdicevole.

“A Roma stanno tornando quei salotti e quei poteri forti che in questo momento paiono felici di poter riprendere a gestire in maniera sterile il patrimonio pubblico”. Oibò, ma che strano, eppure nel 2013 appena eletto Sindaco con una manciata di voti, appena 500 mila sugli oltre 2 milioni e 300 mila disponibili era stato proprio lui a offrire  al Movimento 5 Stelle niente popo’ di meno che l’Assessorato alla Legalità, poi come abbiamo visto li ha pure votati contro il suo stesso partito e solo ora si accorge che non sono proprio il massimo del rinnovamento?

Dove era Ignazio Marino mentre a Livorno lasciavano che la città fosse sommersa dai rifiuti? Dove era Ignazio marino quando a Pomezia toglievano le merendine dal pasto dei bambini in difficoltà economiche? Dove era Ignazio Marino quando a Parma accendevano l’inceneritore che non doveva essere acceso se non passando sul cadavere del sindaco grillino? Dove era Ignazio Marino quando a Quarto finivano sotto inchiesta per camorra? Dove era Ignazio Marino quando in Parlamento votavano contro la legge sulle unioni civili? E dove era Ignazio Marino quando la Lombardi inneggiava al volto buono del fascismo?

La risposta forse potrebbe essere che controllava i suoi scontrini, distratto dalle domande dei magistrati che gli facevano i conti in tasca.

Anche il “nostro” Stefano Fassina non è da meno, dopo il risultato non proprio sorprendente della sua lista, durante il suo prima intervento in Consiglio Comunale A Roma la Raggi si alza e se ne va lasciandolo a parlare da solo, nemmeno un briciolo di riconoscenza per il suo voto.

Sono le famose lacrime di coccodrillo quelli dei nostri Sinistri per Caso seduti al bar Casablanca, una birra gelata, i titoli rossi dei loro giornali, parlando parlando, di rivoluzione, di proletariato…

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