IL PARTITO DALLE 50 SFUMATURE DI ROSSO

 

Per Bersani, Franceschini e Fioroni possono votare alle primarie solo gli iscritti, per Matteo Renzi il giamburrasca fiorentino invece tutti. Non sarebbe logico avere due sole posizioni contrapposte e quindi gli epifanici fanno un sottile distinguo, solo iscritti e aderenti che in questo modo ci sarà da discutere su chi siano gli aderenti e con quale tipo di collante resteranno attaccati al partito.  Disunità bipolare invece sulla questione che tiene in ansia tutto il paese ovvero se il segretario del PD debba solo guidare il partito che vede uniti Letta, Franceschini, Epifani e Cuperlo oppure essere anche candidato premier, Renzi e il buonista Veltroni che optano per questa soluzione.  Sul governo invece abbiamo i favorevoli che oltre a Letta nipote e zio sono anche il solito Franceschini e il duo Bersani-Epifani. Fanno rima, stanno bene insieme e sono entrambi abbastanza opachi. C’è poi la posizione dei “vorrei ma non mi pare il caso” impersonata da Gianni  Cuperlo e Matteo Orfini, scelta da quest’ultimo probabilmente per darsi una visibilità che altrimenti non avrebbe.  Sono invece contrari a questo governo l’ultimo dei comunisti il mitico Pippo Civati che si aggira per il Parlamento con la fascia da kamikaze intorno alla testa, Laura Puppato la donna invisibile dei fantastici 5 delle passate primarie e la pasionaria del partito Rosy Bindi che al contrario di quanto si possa pensare è viva e vegeta…oddio più che altro vegeta ma non si può pretendere tutto in questo momento di assoluta confusione.  Comunque, nonostante l’età appoggia i giovani turchi del partito e qui vale la pena di aprire una parentesi che la dice lunga sulla lungimiranza politica di questi esponenti. I Giovani Turchi a cui fanno riferimento i quarantenni bersaniani e dalemiani, furono un movimento di giovani che assetati di potere con la scusa di rinnovare la classe politica dell’impero ottomano presero il potere e si abbandonarono a stragi di una ferocia inaudita. Viene da chiedersi se siano solo degli inguaribili ignoranti oppure dobbiamo  veramente rabbrividire. Fatto sta che si sono definiti in questo modo mettendolo anche nero su bianco in un documento come a dire che la madre degli imbecilli non si vuole convincere a prendere questa benedetta pillola.

 Outsider Massimo D’Alema ma è risaputo che se ti appoggia vuol dire che ha decretato la tua morte, politica s’intende e forse per questo è tenuto un po’ a distanza da tutti.  Ma a lui non interessa, fa il “fichetto”, rilascia interviste e perde con gran classe regate con la sua Icaro che, quando il destino è proprio infame, gli ha allestito proprio il sottoscritto. E’ il più dalemiano di tutti i dalemiani. Gira l’Europa e stringe mani a sinistra buttando l’occhio a destra. Uno strabismo che pur non facendo estetica nei salotti radical fa tendenza.

Letta dal canto suo auspica “un autunno di riconciliazione con l’opinione pubblica” anche se secondo la prodiana Zampa il “il PD è ormai una oligarchia.  Fioroni punta invece a un azionariato popolare come per la squadra del Barcellona. Praticamente paghi una quota e decidi la linea politica del partito. Epifani ce l’ha con Franceschini che però è della sua stessa corrente e poi ci sono i non renziani che stanno con Renzi.

In questo marasma dove l’ironia viene facile che siamo profetiche le parole della pasionaria Rosy Bindi affidate ad un cinguettio di rete: “quando nacque il PD, finì un governo; non vorrei che sia nato un governo di necessità e finisca il PD”. Staremo a vedere il PD che verrà, magari dopo i Giovani turchi si farà avanti  una nuova corrente, Masochisti e Responsabili e allora sarà tutta un’altra storia…

 

 

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