IL PENSIERO LOW COST DEL M5S

MOVIMENTO LOW COSTA noi poveri mortali, poco propensi a credere a qualsiasi cosa ci sia propinata e che come San Tommaso preferiamo mettere le mani sulla piaga prima lasciarci trascinare dal predicatore di turno, ci chiediamo spesso come possano venire in mente a Grillo le palesi fesserie che esterna suo Blog e di come queste riescano perfino, cosa ancor più affasciante, a trovare credito tra i suoi sostenitori. Non è molto che, come si suol dire, navigo in quest’oceano di sinapsi virtuali sul quale, ora, perfino scrivo e più mi addentro per connessioni ipertestuali, catene di link e interfacce elettroniche di questo mare dei sargassi, più mi rendo conto dell’esistenza di un prospero e rigoglioso sottobosco di sottocultura.

E’ questo un mondo virtuale dove microchip sotto pelle, sirene nascoste dai governi e scie chimiche sono la punta folcloristica e perfino divertente, di un gigantesco iceberg, molto più esteso di quello che si potrebbe pensare. Un folle universo dove vive, pullula e a suo modo si riproduce un pensiero low cost alla portata di chiunque. Idee, cognizioni, teoremi partoriti da chissà quale ventre alieno e refrattario al pensiero, iscritti però a una rigorosa anagrafe del non senso, dell’assurdo, dove più è improbabile più deve per forza essere vero. Un mondo educato ad altro pensiero che il mio e quello della maggioranza delle persone che si ritengono normali. Surreale, oltre ogni dimensione di possibile realtà tanto da far impallidire perfino l’arcinota teoria del complotto giudaico massonico delle plutocrazie internazionali e spodestare i Protocolli di Sion dal trono della falsificazione propagandistica.

E’ l’apoteosi del disperato economista domestico ancorato alla legge della domanda e dell’offerta che offre soluzioni sul piano internazionale che offuscano perfino i calcoli pensionistici della deputata Giulia Sarti che in definitiva ha solo confuso mesi con anni e sbagliato una moltiplicazione. V’imbatterete in teorie economiche complottiste dove i cattivi di volta in volta sono cinesi, americani, russi e tedeschi a seconda della provenienza ideologica di chi le scrive. Se poi vi sono sembrate storicamente incompatibili le dichiarazioni di una Roberta Lombardi scoprirete che si può negare l’esistenza di qualsiasi cosa, dall’olocausto, all’AIDS e perfino le cure per il cancro. Siete rimasti basiti per le dichiarazioni di una parlamentare della Repubblica Italiana sul fatto che le sirene esistono veramente? In rete vi renderete conto che esistono perfino video su questi esseri mitologici e sono talmente tante le persone che credono alla loro esistenza che gli scienziati del NOAA, l’agenzia federale oceanografica degli Stati Uniti, hanno sentito la necessità di dichiarare pubblicamente che le sirene non esistono. Abbiamo tutti quantomeno sorriso alle dichiarazioni estemporanee di Paolo Bernini sull’impianto sottocutaneo di microchip per controllare la popolazione mondiale. Molti di voi avranno pensato che del resto gli ospedali psichiatrici abbondano di persone che si credono Napoleone o qualche altro personaggio storico e che uno in più o in meno non faceva una grande differenza anche se era un deputato, in questo caso evitate di andare sui siti complottisti in rete, scoprirete un universo di persone convinte sia assolutamente vero. Una verità apodittica, indiscutibile. Una verità che puoi solo accettare come tale e aderire incondizionatamente oppure perire sotto minacce e insulti di ogni tipo se solo provi ad inserire un dubbio in quel contesto.

E’ in questo brulicante contesto di sottocultura che albergano anche le proposte economiche del comico come la tassazione dei consumi per abbassare le imposte sul lavoro o la divisione dell’euro in categorie A e B, una sottocultura ben diversa da quella che raccontava Pasolini dovuta solamente alla condizione economica delle periferie in cui viveva quel sottoproletariato che lui osservava come il frutto di storie tanto diverse dalla sua di agiato intellettuale. Dal sottoproletariato siamo arrivati al “sottoculturato” che MOVIMENTO LOW COSTcon la condizione economica non ha più nulla a che spartire. Hanno studiato e appartengono a classi benestanti per quanto non ricche i cultori di queste innumerevoli idee bislacche quanto improbabili. E’ il desiderio di apparire e appartenere a un gruppo ristretto che li muove, un gruppo ristretto che se non è una élite dell’alto, lo è del basso secondo una teoria della felicità minimalista per cui è meglio essere il primo tra gli ultimi quando è perfino impossibile essere l’ultimo dei primi.

 

2 thoughts on “IL PENSIERO LOW COST DEL M5S

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