IO MARXISTA IO CON RENZI IO TUTTO IO NIENTE IO STRONZO…

 

IO MARXISTA

 

Perché io, marxista che non sono nato in Emilia, io marxista senza un nonno comunista, io marxista che non ho mai visto nella Russia una promessa o la Cina come una poesia, mi ritrovo oggi nella mozione di Matteo Renzi,  Avanti insieme? Io marxista, io tutto, io niente, io stronzo, io che se son d’umore nero scrivo, frugando dentro…le mie miserie, io che Gaber e Guccini sono stati della mia esistenza lacolonna sonora di gioie, dolori e sofferenza?

Forse perché io sono uno di quelli che ancora perde il suo tempo a leggere, come feci per il referendum cercando quelle ragioni del no che non c’erano scritte e trovando solo le mille ragioni di un sì. Ma io sono di un mondo antico e la mia Olivetti Lettera 22 ancora sorride sorniona burlandosi di me quando mi vede digitare sulla tastiera del mio PC.

Fin nella premessa di Avanti Insieme mi  sembra di rileggermi che mi viene perfino il dubbio che mi abbia copiato o letto in questi anni in cui ho parlato nel vento dei social tanto che mi viene il dubbio che mi abbia perfino copiato.

Se Michele Emiliano individua il nemico dell’Italia nell’uomo solo al comando, non oso pensare cosa di direbbe ora di Schulz se fosse candidato alla presidenza dell’Spd, Renzi individua giustamente nei populismi l’avversario non già del Partito Democratico ma della democrazia stessa. L’avversario contro il quale bisogna unirsi, l’avversario che va contrastato per salvare questo nostro paese mai stato così vicino al baratro come in questi tempi.

Renzi parla dei populismi e ne parla, fin troppo giustamente, al plurale, perché non uno solo è il nemico della democrazia oggi, ma ha molti volti. Alcuni di questi ,assai più subdoli di altri. Se oltre oceano ha il faccione miliardario di un Trump, se in Francia ha quello più riconoscibile della Le Pen, da noi, che nel peggio siamo sempre un passo d’avanti agli altri, ha quello di Salvini, ma anche quello più cialtronesco e accattivante di un Beppe Grillo con la sua schiera di grillini.

Tardi, ma finalmente Renzi se n’è reso conto anche se non lo dice apertamente. Renzi si rende conto che i partiti tradizionali e le forze progressiste non sono riuscite a dare risposte adeguate al dilagare di questi populismi dalle facili risposte alle paure della gente. Se i populisti promettono di restituire agli elettori il controllo sulla loro vita, i progressisti si limitano ad evidenziare le contraddizioni e le velleità di questi senza rendersi conto che i cittadini hanno paura e si sentono insicuri.

In questo paese dove nessuno combatte i populismi, dove perfino la stampa, i media i giornalisti si schierano al loro fianco, perfino quelli che non si sa per quale motivo si ritengono di sinistra o sono ritenuti tali da chi non distingue nemmeno chi ha la precedenza a un incrocio, Matteo Renzi individua il pericolo contro il quale bisogna unirsi, non dividersi o fargli l’occhiolino nell’assurda speranza di carpire qualche voto, non rendendosi conto che sono “alternativi” al sistema democratico del quale intendono appropriarsi ma per sovvertirlo. Una medicina peggiore del male ch sta mostrando non lontano da noi il suo volto, in Turchia con Erdogan dove ormai si viene incarcerati o arrestati per un post su Facebook.

Ecco, oggi non è il momento per potersi trastullare con chi sia più a sinistra di chi, un gioco tipico di quella sinistra borghese e salottiera che il “proletariato” lo ha solo visto nei film, tra una birra gelata e i titoli rossi dei loro giornali in un attico dei Parioli, ricco quartiere della Roma bene che oggi vota a sinistra Quella sinistra borghese e salottiera che, molti non se ne sono accorti, La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino ha magnificamente descritto in una Roma notturna e decadente. Un film bello e feroce nei confronti di quella sinistra intellighenzia italiana che mostra in modo duro e crudele, i personaggi uno più egoista, viziato e volgare dell’altro. Quella sinistra italiana che non ha affatto apprezzato il film perché ci si è riconosciuta.

Io, l’ho scritto altre volte,  appartengo alla generazione che ha perso, a quella che voleva la fantasia al potere e poi si è ritrovata con vent’anni di Berlusconi che hanno cambiato il modo di vedere il mondo delle nuove generazioni, nuove generazioni pericolosamente vicine e invischiate in quei populismi che dovrebbero fare orrore.

Nulla di tutto questo nelle mozioni degli altri candidati alla guida del Partito Democratico, l’ultimo di quei partiti nati dalla Resistenza. L’ultimo partito che ancora esiste in Italia. Ecco perché io marxista che ormai mi ero ritirato nella mia personale “torre d’avorio” di nicciana memoria ho deciso di metterci la faccia, con tutto quello che ne consegue nel panorama scheletrico di un mondo sempre più lontano e distante dai miei valori, la mia etica, il mio essere Uomo.

In questo momento storico dobbiamo aspirare al mantenimento della democrazia, siamo obbligati a cercare convergenze quanto più ampie possibili, a me, lo impone lo stesso pragmatismo della mia “ideologia” che ha accompagnato tutta la vita. Non vedo altre vie possibili in questo momento, non vedo altre soluzioni che non siano il Partito Democratico, con tutti i suoi pur molteplici difetti e mancanze, non vedo altri argini possibili a quei populismi di cui Matteo Renzi parla nella sua mozione. Non vedo chi possa essere, oggi, a guidarlo senza essere mera testimonianza di un passato che non può più tornare se non Matteo Renzi. Emiliano cita Berlinguer, che non mi appartiene pur essendo stato fotografo accreditato dal Partito al suo funerale (io ero con Ingrao) e ancora ricordo l’impressione di quell’oceano di genti diverse unite dallo stesso dolore. Matteo Renzi cita Gramsci  e i suoi Quaderni dal Carcere. Quella di Emiliano è piaggeria ma Gramsci, perdonatemi è “roba” mia.

Così non posso nemmeno immaginare quelli che se ne sono andati via guidare il PD dopo che per una parte consistente della mia vita in Italia li ho combattuti dentro il PCI. Caro Orlando, altro che sospiro di sollievo quando se ne sono andati, si sono spalancate le porte a tanti che sono tornati a tesserarsi e a sperare nella possibilità di un futuro per loro e loro figli o nipoti.

Un futuro che quelli come Massimo D’Alema ci hanno rubato. Nanni Moretti lo prese in giro tanti anni fa che sembra un secolo: “D’Alema dì una cosa di sinistra”, non l’ha mai detta fino ad oggi ma almeno una cosa di sinistra l’ha fatta; si è tolto dalle scatole e perdonate questo macigno che avevo nella scarpa da una quarantina di anni.

Lo dico fin troppo chiaramente. Sono marxista e non posso in alcun modo riconoscermi in un magistrato che fa politica e che addirittura ambisce a diventare segretario di un partito. Nel mondo democratico e progressista al di fuori del nostro paese una cosa che fa semplicemente orrore, praticamente vietata ovunque. La stessa Europa ci ha richiamato in questo senso a delle leggi meno permissive e lacunose della nostra proprio in questo senso. La magistratura è uno dei poteri dello stato democratico in una Republicca Parlamentare e i poteri non devono mai né sovrapporsi, né prevaricare uno sull’altro.

Se non riconosco a Michele Emiliano nemmeno la possibilità di candidarsi, benché lo abbia fatto ed è un suo diritto e la mia solo un’opinione, sono lontano anni luce anche da Orlando che scopre solo ora, a mio modesto avviso, i valori della sinistra come si fosse svegliato da un lungo letargo.

Credo in un sistema economico diverso da quello attuale ma credo anche che non sia questo il momento per poter pensare di prendere il Palazzo d’Inverno o di assaltare la Moncada. Ogni cosa ha il suo tempo e il suo momento e questo non è il momento dei sofismi. E’ in crisi la socialdemocrazia figuriamoci se sta bene il marxismo!

Per il resto vi invito a leggerla la mozione di Matteo Renzi, anche se so che non lo farete, lunga e articolata come lo erano quelle di un partito di massa una volta ma che ridisegna un partito più “leggero” e adatto al momento storico, cosa che gli altri due non si sognano nemmeno di affrontare. Dentro la mozione, voi che spero siate molto più giovani di me ci troverete molti spunti, compresi sogni e speranze, e,  senza sogni non si vive e senza speranze si muore.

Mi auguro che Matteo Renzi vinca questa sua battaglia che ci vede insieme solo per un tratto di strada di modo che Voi possiate andare avanti verso il futuro e io mi possa rottamare da solo  finalmente per sempre, togliendomi a mia volta dalle scatole e dalla politica.

6 thoughts on “IO MARXISTA IO CON RENZI IO TUTTO IO NIENTE IO STRONZO…

  1. Mi meraviglio che una persona come Lei creda ancora alle bischerate di Renzi. Il quale è la fotocopia di Berlusconi in peggio. Almeno al tempo di Berlusconi c’erano i girotondi per cercare di arginare le sue malefatte. Con questo tutto tace! Anche Benigni che a sua volta aveva difeso a spada tratta la Costituzione, nel referendum non ha avuto niente da ridire. No, mi dispiace Renzi non fa per me ( ma io sono solo la signora nessuno, e il mio voto vale per uno ) e spero tanto che la sua carriera politica , bugiarda come lui, duri il meno possibile!

    • Posso comprenderla, buona parte del paese la pensa come lei, Salvini, i nuovi fascisti a 5 stelle. Io rimango marxista e come ho scritto agisco di conseguenza.

  2. Grazie per avermi risposto e per essere stato pure gentile, visto che non la penso come Lei. Desidero precisare che sono sempre stata di sinistra. Ho amato il PD , con tutto il cuore Berlinguer, D’Alema, Bersani, In loro mi riconosco,. A causa di Renzi mi sono sentita orfana di un partito su cui contare. Renzi è il vero distruttore della sinistra. Lui l’ha rottamata. Ora con la scissione tornerò a votare una nuova sinistra. Spero non mi deluderà. Non voterei mai Grillo e ho orrore di Salvini. Grazie ancora per il tempo che mi ha dedicato.

    • Il suo voto a una sinistra che non è di sinistra, se lo lasci dire da un vecchio marxista, mi auguro che sarà di sola testimonianza altrimenti ci porterà direttamente in braccio a Salvini e Grillo e allora non avremo più il problema per chi dover votare. Non si voterà più.

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