LA CASTA SIAMO NOI

“Non è colpa nostra, sono loro che hanno rovinato il paese!”, dove quel loro sottintende la Casta, un’entità non ben definita che il Bel Paese indentifica con i politici.  Vale la pena rilevare che in questo nostro italico paese le responsabilità non sono mai personali e soprattutto nel modo più assoluto nostre. I colpevoli sono sempre altri, finanche quando si viene presi con “le mani nel sacco”. Al massimo “non ricordo”, “non lo sapevo” fino ai più esilaranti “a mia insaputa” che ogni popolo ha i politici che si merita, o più precisamente che si elegge.

Eh sì, un dettaglio insignificante che sfugge a quel rumoroso popolo che ama incolpare gli altri, è che questa Casta, non ha preso il “potere” grazie a un sanguinoso colpo di stato ma è stata eletta, votata da propri simili per nulla e in nulla, migliori di lei.  Cosi come nella vita quotidiana di tutti i giorni cerchiamo amicizie tra chi con noi condivide qualcosa, lo stesso atteggiamento lo riversiamo nelle urne, tanto che quelli che siedono nelle due camere ci rappresentano, in tutto e per tutto. Una cosa talmente evidente che allora all’italiota non rimane che spartire le colpe ma sempre in modo che siano proprie ma di quell’altro. Cosi che per chi è di destra tutti i mali del paese vengono grazie alla sinistra, mentre per coloro che tendono a manca le disgrazie sono da addossarsi tutte alla destra.  Il centro, come ben sapete, è solo un luogo geometrico esistente dal punto di vista elettorale solo nel nostro paese, di modo che una volta se vince la destra ci si possa collocare con lei e quando vince la sinistra passare con questa. Moralmente parlando il centro italiano si chiama opportunismo.

E’ naturale in un luogo geografico, dove le colpe sono sempre di qualcun altro che proprio il centro sia stato negli anni passati il cosiddetto “ago della bilancia” che ha determinato la nascita dei governi, perché fino a quando saremo una repubblica parlamentare, i governi li fa il Parlamento e non il voto degli elettori anche se a noi piace pensare diversamente. Verità e realtà sono due entità che non vanno d’accordo con il nostro stile di vita. Fin troppo ovvio che la colpa di tutto questo non sia nostra ma di qualcun altro.

Quelli più avanti negli anni ricorderanno che ancora prima d’essere  il paese della pizza e del mandolino, lo fummo di poeti e navigatori e che se all’estero non ci stimano per la nostra moralità, possiamo invece andar fieri della nostra fantasia, vero motore dell’economia di questo paese dove fatta la legge trovato l’inganno. Seppur a modo nostro siamo geniali, tanto che nel gioco colpa della destra, colpa della sinistra si è venuto a inserire un nuovo “centro” dove è evidente il sillogismo che se è colpa loro, non può essere colpa mia!  Veramente geniale, quasi quanto quei napoletani che quando divenne legge l’uso delle cinture di sicurezza, commercializzarono le magliette con la cintura disegnata sopra. Credo che dopo il “riciclaggio” sia la migliore “trovata” politica di questo millennio.

La verità, come spesso accade, è un’altra e sta da tutt’altra parte, quella che non fa comodo a nessuno vedere.  Le colpe sono nostre, personali e ognuno di noi con il suo nome e cognome, quello che dobbiamo dare e dimostrare con documenti d’essere proprio noi, quando andiamo a votare.  La Casta siamo noi, seppur senza i suoi privilegi che anche quelli gli abbiamo dato noi. Siamo noi che l’abbiamo eletta ogni qual volta ci siamo recati alle urne per contrastare la destra come la sinistra, una Casta che ci è piaciuta a tal punto che ogni volta l’abbiamo rieletta perché più d’ogni altra cosa in questo paese ci somiglia.

La colpa è solo e soltanto nostra non “loro” per il semplice e banale motivo che “loro” ce li abbiamo messi noi e non qualcun altro che risulta perfino ridicolo pensare che il “male” possa essere fermato con un altro “male” eguale e contrario.  Non ci hanno presi in giro, compresi quelli che si dicono “anti casta”, ci siamo fatti prendere in giro che è cosa assai diversa. Noi siamo quelli che abbiamo comprato un pugno di sale da cucina a 20 mila euro da Wanna Marchi, quelli che Totò prendeva in giro vendendo la Fontana di Trevi.  Siamo proprio noi quelli, non il nostro vicino di casa.

La soluzione? Non la conosco la soluzione, al massimo sono in grado d’osservare con mal celato orrore quello che mi accade attorno e di consegnarlo a un’altra entità astratta che è la rete. Se avessi la soluzione probabilmente fonderei l’ennesimo partito, il centossessantatreesimo che tanti, se non erro, si sono presentati alle ultime elezioni e camperei di rendita dando la colpa agli altri.

 

 

One thought on “LA CASTA SIAMO NOI

  1. Aw, this was a very nice post. In concept I want to put in writing like this moreover – taking time and precise effort to make a very good article… however what can I say… I procrastinate alot and not at all seem to get something done.

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