LA CORSA DEL POLLO

Image00001Se avete già raggiunto e magari anche superato quell’età della ragione di sartriana memoria ricorderete il film Gioventù Bruciata e la tragica “corsa del pollo”, le due macchine lanciate verso il precipizio. Nelle settimane passate i due polli si sono beccati, ognuno pensando di essere un gallo cedrone e ora si sfidano in una corsa dove perderanno entrambi.

Va detto che per uscire dal vicolo cieco in cui si sono infilati Tsipras e la Merkel, sarebbe necessaria una discreta dose di fantasia. Quella fantasia che non è mai andata al potere in nessun luogo del mondo conosciuto, tanto meno in un’Europa politicamente debole e “ingabbiata” in una teutonica ossessione contabile.

Cosi la Grecia si avvia al voto su un quesito referendario che è addirittura superato dall’odierna situazione di stallo, messa con le spalle al muro da un’Europa che sceglie di inviare un tedesco, nella fattispecie una tedesca, a negoziare. Con la dovuta e distaccata ironia che siete soliti rinvenire in questi scritti un po’ corsari, vi faccio notare che i tedeschi nell’epoca moderna si sono resi responsabili  di ben due Guerre Mondiali. Sarò anche superficiale ma non mi sembra il massimo della lungimiranza politica.

Sull’altro fronte uno Tsipras che agitava lo spauracchio di un referendum, non rendendosi conto che dal punto di vista economico la Grecia, senza offesa per nessuno, è assolutamente ininfluente, la sua dimensione globale essendo pari a poco più di due città come Roma. Su una comunità di 500 e passa milioni di abitanti la Grecia conta quanto il due di coppe quando regna bastoni, per chi non conosce il gioco della Briscola… nulla. Ma di contro se quella stessa gigantesca comunità non riesce a gestire un “problema” cosi piccolo, è fin troppo evidente che mette in discussione la sua stessa utilità.

Il risultato, un paese inutilmente diviso dove oltretutto lo scontro non è neppure tra destra e sinistra come potrebbe apparire ad una analisi estremamente superficiale ma tra chi ha perso tutto e chi teme di perdere quel poco che gli resta. I nostri “sinistrati” nostrani sembrano infatti aver dimenticato che il governo ateniese è formato da un partito di sinistra Syriza e da un partito della destra fascista, reazionaria e nazionalista. Personalmente non ho il coraggio di andarlo a dire ai poveri Fassina, Vendola e affini che si sono recati in Grecia per sostenerlo. Probabilmente si tratta di quelle “contraddizioni del sistema” di dorotea memoria. Del resto lo stesso Vendola solo qualche giorno addietro rivalutava Craxi e Andreotti e io mi aspetto sempre da un momento all’altro la riscoperta della “buon’anima” di Mussolini che, tutto sommato, era un socialista. Al peggio non c’è mai fine.1

In ogni caso, se qualcuno di voi se la sente potete riferire ai novelli marxisti per caso che la parte più consistente del fronte del no è apertamente di stampo fascista o nazionalista. Ne saranno contenti i nazigrillini, il loro “padre padrone” è partito anche lui per la vacanza greca. Di questi tempi pare si spenda molto poco e sia assolutamente conveniente e si sa che Grillo ha le braccette corte. Si potrebbe dire, volendo essere particolarmente crudeli, che Beppe Grillo che va in Grecia è la classica dimostrazione che le tragedie non vengono mai da sole.

In ogni caso l’esito di questo referendum non ha alcuna importanza dal punto di vista delle  trattative ma sicuramente segna l’inizio della fine dell’Europa. Comunque vada sarà un precedente e non serve la sfera di cristallo per prevedere che non finirà con il piccolo paese che inventò la democrazia in tempi tutt’altro che sospetti.

La Panzer Division tedesca ha sbagliato i suoi conti, tutta la Grecia costa poco e Putin ci sta già facendo un pensierino, del resto era l’unica “porta” verso quell’oriente in subbuglio terroristico ora arginato solo dalla Turchia, ma anche Ankara si è fatta due conti e si sta facendo avanti. Vista al contrario diventa la porta spalancata verso l’Europa. In uno scacchiere in movimento anche un pedone può avere la sua importanza.

Nel frattempo ogni giorno nasce un comitato per farsi restituire qualche fregio del Partenone, la Nike di Samotracia o il Pergamon custodito a Berlino che più che una tragedia greca, mano a mano che si va avanti, assume sempre più i tratti di una farsa. Varoufakis accusa i creditori di terrorismo, Juncker dal canto suo, invece di tacere e magari passare anche per idiota, preferisce toglierci ogni dubbio sulla sua intelligenza politica e interviene a gamba tesa nella politica interna greca invitando a votare Si. Un vero genio, dovrebbero dargli il Nobel.

La sua esternazione ha lo stesso effetto di quando gli stranieri criticano il nostro paese, finché siamo noi a farlo è tutto sommato il nostro sport nazionale e va bene cosi, ma se lo fanno gli altri se permettere ci da un po’ fastidio.

Dopo aver giocato a chi ce l’aveva più lungo ora la palla, per cosi dire, passa al popolo greco che non sa veramente che pesci pigliare. Nel referendum greco non c’è una scelta buona e una cattiva, ma soltanto una cattiva e un’altra pessima. Dal canto suo il Fondo Monetario Internazionale ha già stabilito che la Grecia è in bancarotta.

Personalmente, per quanto io sia ancora meno ininfluente della Grecia, mi sento come “l’ultimo dei marxisti”  nello scheletrico panorama di una sinistra che non appassiona e non mi fa nemmeno sognare. Una sinistra incapace di dare risposte o fornire alternative che poi a pensarci bene se devi scegliere dei populisti demagoghi è sempre meglio rivolgersi agli originali e quello è un campo saldamente occupato dai salvini e dai grillini.

Comunque vada sarà un insuccesso, a meno che nella corsa del pollo non vogliano vincere tutti e due, non sterzando per evitare il precipizio ne la Merkel ne Tsipras, ma le cose belle accadono solo certi in film. A voi piacendo e soprattutto potendo, ancora una volta una buona vita a tutti voi con il melodracma greco.

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2 thoughts on “LA CORSA DEL POLLO

  1. Lucidissima e giustamente irriverente analisi che,se non ci fossero di mezzo milioni di persone ridotte alla fame e quasi senza assistenza sanitaria,si potrebbe iscrivere alle migliori “pieces” della commedia dell’arte! Amen!!!!!!!!!!

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