LA DISCARICA DEL PENSIERO INUTILE

“Per noi era solo uno famoso” e allora ti rendi conto di non vivere nel loro stesso mondo. Gabriele Paolini un personaggio famoso, uno da cui andare a cena e vantarsi con gli amici, uno che si divertiva a fare le corna nei telegiornali come facevamo noi quando eravamo ragazzini il giorno della foto di gruppo a scuola. L’apoteosi dell’apparire anche se agli occhi delle persone normali sembri soltanto un cretino e, molto probabilmente lo sei anche.

“Quello che facevamo con lui ci sembrava normale e poi potevamo vantarci con gli amici solo per il fatto di conoscerlo”. Vantarsi di conoscere Paolini e la realtà ti frana sotto i piedi, quello che ti sembrava soltanto un panorama scheletrico di un mondo alla deriva ti sembra ancora peggio. Vantarsi di conoscere Paolini e ti rendi conto che c’è qualcosa che non va.

Le indagini sono scattate quando Paolini ha portato a stampare 72 foto pedopornografiche a un laboratorio di Riccione e, qui ti rendi conto di quanto sia vero il pensiero di quell’autore satirico austriaco per il quale esistevano imbecilli superficiali e imbecilli profondi. L’esaltazione della cretineria è pericolosa. Perfino con un assassino ci puoi discutere, parlare, cercare di comprendere le sue ragioni, semmai ne possa avere, con un cretino no. Il cretino ti spiazza. Contro un cretino non ci sono difese, non ci sono argomenti. Scrivendo su un Blog è normale si vada in giro per la rete a leggere commenti anche su questa vicenda e, per quanto possa sembrare incredibile, c’è addirittura chi difende questo Paolini, chi come quei ragazzi l’ha preso come icona, come punto di riferimento. Fare le corna durante un telegiornale che diventa un esempio di vita un eroe libertario e mi sembra di vedere Bakunin e Stirner inorridire solo al pensiero di poter essere anche per un solo istante accomunati a questo personaggio che definire un idiota risulta essere perfino minimalista. La statua di Giordano Bruno a Campo dei Fiori a Roma scendere dal piedistallo e andare ad ubriacarsi in qualche osteria.

Non sai se inorridire per il fatto che ha pagato dei minorenni per fare sesso, o inorridire per quello che quei minorenni e le persone che lo difendono pensano di lui. I sotto proletari di Pasolini in confronto diventano dei geni da premio Nobel di fronte a questa sottocultura che, onestamente mi fa perfino ribrezzo.

Prestazioni sessuali da 15 a un massimo di 30 euro, documentate dai filmini che lui stesso girava, ragazzi che non avevano bisogno di quei soldi, figli di impiegati con una vita normale. “Per noi era un amico” hanno raccontato due liceali di 17 anni  al Pubblico Ministero Claudia Terracina e sapevano di essere ripresi, non se ne curavano. 

Che fare, se non limitarsi a osservare con mal celato orrore un mondo di sciatori chimici, complottisti, servizi segreti che tengono nascoste sirene dalle caudali pinne squamate e a tempo perso innestano microchip sotto pelle a ignari cittadini e sfegatati fans di Paolini, cercando di mantenersi il più distante possibile che, la cretineria può essere contagiosa e perfino trasmettersi per osmosi.

 

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