LA GRANDE FAMIGLIA PENTASTELLATA

LA GARANDE FAMIGLIA PENTASTELLATAI grillini ormai lo sappiamo, sono ragazzi meravigliosi che incarnano l’autentico spirito italiano che all’estero spesso ci rinfacciano, quello di trovare sempre il modo per “fregare” il prossimo. Se la Democrazia Cristiana, attorno al mito della famiglia costruì la sua fortuna politica, il Movimento 5 Stelle che di quel modo di fare politica ha fatto tesoro, sulla famiglia ha costruito la sua prassi politica.

“Quando scegliamo il nostro esercito i soldati devono essere fedeli”. Non si tratta di un motto tratto dall’Arte della Guerra del generale Su Tzu, ma del pensiero pentastellato della senatrice napoletana Paola Nugnes che a Roma ha trovato la sua piena applicazione. Del resto chi è più fidato e fedele di un parente stretto, del tuo compagno, marito o moglie che vedi tutti i giorni quando torni a casa, del tuo vecchio compagno, della fidanzata o di un figlio? Potete forze dare torto a questi meravigliosi ragazzi, che sono scesi in politica per aprire il Parlamento con un apriscatole come fosse una scatoletta di tonno?

Voi direte che le scatolette di tonno oggi hanno la linguetta a strappo e che quindi non serve l’apriscatole, ma voi, siete particolarmente prevenuti e maligni e non fate testo in nessun modo. Comunque se speravate di aver seppellito per sempre la Prima Repubblica, non fatevi illusioni, è viva e vegeta e ha cinque stelle, manco fosse sulla guida Michelin.

Ora, nel III Municipio di Roma accade che Giovanna Teodonio sia stata nominata Assessore alla Sicurezza del Personale e Polizia Locale, le sue competenze sulla materia sono quelle di essere la moglie di Marcello de Vito, nominato Presidente del Consiglio Capitolino. Avete letto bene, nominata, non votata perché non è solo il Presidente del Consiglio che in Italia non è eletto e votato dal popolo, ma anche gli assessori comunali. Probabilmente si tratta di un complotto plutomassonicogiudaico.

Ora voi comprenderete che in assenza del reddito di Cittadinanza, non è che una famiglia di questi tempi può andare avanti con un solo stipendio, ed ecco allora che Enrico Stefàno consigliere comunale pentastellato, piazza la sua fidanzata Veronica Mammì al VII Municipio con la delega al Sociale. Lei era in uscita dal VI Municipio ma si è trattato di un espediente tecnico per aggirare la regola grillina dei due mandati consecutivi. Lo so sono fantastici, si fanno le regole da soli e poi trovano il modo di fregare le loro stesse regole. Ve lo avevo detto che sono molto oltre la vecchia DC di De Mita. Così la Mammì sta ferma un giro ma riscuote lo stesso l’incarichetto e poi visto che ha fatto la portaborse della deputata Federica Daga alle prossime politiche o regionali può ricominciare da capo. Geniale vero?

Giacomo Giujusa invece ha conquistato la delega ad Ambiente e Lavori Pubblici nell’XI  Municipio. Chi è costui direte voi, ma è niente popo’ di meno che il compagno della senatrice Paola Taverna, quello nel cui studio si è tenuta una riunione “segreta” per chiedere a Manlio Cerroni, il pluriindagato Re della Spazzatura romana di farsi carico della situazione disastrosa della Capitale.

Mario Podeschi invece non è marito di nessuno ma conquista la delega al Sociale nel V Municipio. Le sue competenze sono però quelle di essere stato l’assistente del deputato Enrico Baroni. Podeschi si occupava di comunicazione una cosa che è risaputa avere una grande attinenza con i Servizi Sociali.

Abbiamo visto come sia importante la famiglia per i grillini e infatti è anche un importantissimo strumento per accedere alle istituzioni, soprattutto se è numerosa. Nell’VIII Municipio che conta 134.351 abitanti distribuiti su 66.100 famiglie, sono stati eletti Teresa Leonardi con 40 preferenze e Eleonora Chisena con 90. Sono rispettivamente madre e figlia. Lo so, il numero delle preferenze vi fa sorridere ma magari fosse l’unica cosa che fa sorridere dei grillini. Pensate che Luigi Di Maio ha ottenuto la candidature alle primarie del M5S perché ha ottenuto ben 189 voti in tutta la Regione Campania. I grillini le chiamano “parlamentarie”  ma farebbero bene a chiamarle “condominarie”, ma questa è una cattiveria gratuita ma dovuta, quando si parla di un movimento politico che ha fatto dell’offesa il suo biglietto da visita, riuscendo ad oscurare perfino la rozzezza della Lega. Il che è tutto dire.

Sempre nello stesso municipio sono stati eletti anche Giuseppe e Luca Morazzano che sono padre e figlio. Dulcis in fundo la coppia per eccellenza, quella che fa carriera politica insieme, due cuori e una scheda, elettorale. Sono Daniele Diaco e Silvia Crescimanno, nel 2013 erano fidanzati, si sono candidati approfittando della doppia preferenza di genere, vennero eletti entrambi nel XII Municipio e nel frattempo sono convolati a nozze. Ora Diaco ha vinto uno scranno in Campidoglio e la moglie è presidente del Municipio, anche qui due stipendi. A spese nostre direte voi, ma questo è solo un dettaglio.

Comunque la pensiate, basta che qualcosa pensiate, buona vita a tutti voi e, soprattutto, buon divertimento che, anche questi sarà una risata a spazzarli via.

 

One thought on “LA GRANDE FAMIGLIA PENTASTELLATA

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