Le Pen de Hollande

Oltre gli italici confini il presidente puttaniere non è molto apprezzato e questo almeno per l’etica e morale, è sicuramente una buona notizia. Personalmente non ho mai apprezzato quegli uomini politici che, soprattutto durante un mandato istituzionale in cui rappresentano il proprio paese, non riescono a tenere abbottonata la patta dei loro pantaloni. Puritanesimo da quattro soldi in un’epoca dove padri di famiglia vanno a letto con minorenni che potrebbero essere le loro figlie? No, rispetto per la Nazione che si rappresenta e, in secondo luogo per quel gentil sesso troppo spesso offeso e messo alla berlina da atteggiamenti indecenti dei cosi detti “uomini di potere”, soprattutto quando si tratta di mogli o compagne che siano. Cosa che, essendo uomo d’un periodo che non esiste più, vale a prescindere se siano questi di destra o di sinistra.

Non mi illudo di certo che possano solo essere questi i motivi della storica avanzata del Fronte Nazionale alle elezioni comunali che hanno registrato un record assoluto di astensioni dal voto e del tracollo del partito socialista di François Hollande ma sicuramente in un momento di forte depressione economica, non devono aver fatto piacere i continui scorrazzamenti in scooter del primo ministro per recarsi ai suoi galanti incontri mettendo alla berlina la sua compagna.

Per il Ps una catastrofe. Oltre ai comuni dove i candidati del Fronte Nazionale hanno già vinto al primo turno, il partito di Marine Le Pen va al ballottaggio in almeno duecento  comuni. Questa volta verrà meno anche il “cordone sanitario”, la tradizionale “santa alleanza” tra destra e sinistra contro l’estrema destra. Nel 2002, quando il socialista Jospin venne sconfitto e andarono al ballottaggio Chirac e Jean – Marie Le Pen, i socialisti invitarono il proprio elettorato a votare Chirac per arginare l’estrema destra. Ovvio che in un periodo in cui l’idiozia va di moda, una presa di posizione di questo tipo non poteva ripetersi. Infatti il centro destra ha già fatto sapere che manterrà la linea già inaugurata nel 2011 di non appoggiare ne il candidato del Fronte Nazionale ne il candidato socialista.

Per il presidente François Hollande è una vera mazzata. Secondo i sondaggisti, infatti, l’astensione record si è manifestata soprattutto nell’elettorato socialista. E’ anche vero che non tutto il male viene per nuocere, se è facile prendere voti sull’onda di un populismo esasperato e fare facili promesse al proprio elettorato rimanendo all’opposizione è pur vero che governare e mantenere quanto proposto in campagna elettorale, è tutta un’altra storia. In Italia questi movimenti populisti li abbiamo visti all’opera prima con la Lega e ora con il M5S e quindi, seppure in un arco di medio e lungo periodo non è detto che questa vittoria sia poi del tutto favorevole ai lepenisti. Vale la pena sottolineare che anche il Fronte Nazionale si è presentato ai suoi elettori con la storiella dell’inciucio tra destra e sinistra in versione francese e più corretta almeno dal punto di vista squisitamente matematico, dove il partito unico è l’UMPS e non un PD meno L che fa inorridire qualsiasi studente di liceo.

Ora che devono governare comuni e dare risposte ai cittadini cominceranno i problemi. Il già sindaco di Hènin-Beaumont, Steve Briois, ha annunciato che il suo primo provvedimento sarà quello di abbassare le tasse. Non ha i mezzi ne gli strumenti per poterlo fare e sarà la prima delusione dei suoi elettori, esattamente come quell’inceneritore di Parma che in campagna elettorale sarebbe stato acceso soltanto passando sul cadavere del sindaco Pizzarotti e che ora sotto il governo pentastellato della città brucia spazzatura a pieno regime. Per la cronaca, Hènin-Beaumont, dove il Fronte Nazionale ha vinto al primo turno, era una consolidata roccaforte della sinistra e ora Marine cercherà di vincere anche in città come Beziers e Avignone, la sfida diventando il simbolo d’un paese malato diviso tra paure e speranze.

Il messaggio degli elettori è abbastanza chiaro, la gauche al governo non è piaciuta, il secondo turno è fissato per domenica prossima, staremo a vedere come andrà a finire. L’attenzione è puntata anche su Parigi dove la sfida tutta al femminile non è con il Fronte Nazionale ma tra la sarkozysta che è riuscita a superare al primo turno la favorita Anne Hidalgo, la donna di sinistra più amata dalla destra, ma non sarà di certo la capitale francese a poter salvare i socialisti da questo disastro, tanto che si vocifera addirittura un ritorno Image00001. Insomma quando gli uomini fanno disastri, tocca alle donne rimboccarsi le maniche e rassettare.

                                               Comunque la pensiate, buona vita a tutti voi!

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