LE STELLE SBIADITE DEL PENSIERO UNICO

 

 

Uno vale uno ma a una sola condizione, che la pensi come tutti gli altri. Probabilmente chi pensa che i pentastellati siano di sinistra si riferisce al modello di partito stalinista dove sono i vertici che decidono la linea che agli altri “uno” devono soltanto approvare senza riserve. Un modello di finta democrazia come lo erano i paesi dell’orbita sovietica dove le elezioni avvenivano con un unico partito in lista. Nel caso dei 5 Stelle non hanno nemmeno la “scusante” della “dittatura del proletariato” non potendo in nessun modo essere paragonabile alla “ggente” della senatrice Taverna.

 

Inutile stupirsi, il grillismo è l’apoteosi di quello che un tempo era “il pensiero unico”. Nel M5S non c’e’ spazio né per il confronto, né per il dibattito ma solo per la supina accettazione delle direttive del leader. Chi lo ama lo segue e non e’ nemmeno necessario avere una opinione propria, agli adepti ne viene fornita una già preconfezionata da utilizzare in rete o la mattina al bar.

 

In effetti, per ritornare a quelle origini “sinistre” spesso millantate, pochi di voi ricorderanno certi gruppetti extraparlamentari come Stella Rossa per il Comunismo o i Nazimaoisti all’interno dei quali non era ammesso nessun tipo di dissenso. Erano gruppi minoritari all’interno di quella che gia’ era una minoranza ma erano altri tempi, dove al contrario di oggi, si discuteva moltissimo e non seduti dietro un PC ma nelle piazze, nelle scuole, nelle assemblee o nei cortili dei caseggiati popolari quando non era nelle sezioni dei partiti convenzionali.

 

Il caso di Pizzarotti, “simpaticamente” definito il Pizza è emblematico di una logica conseguenza dell’appartenenza a un modello stalinista di partito, la sua esclusione dal palco del Circo Massimo non un evento scandaloso ma inevitabile all’interno della logica del pensiero unico che per sua stessa natura non può essere messo in discussione.

 

In definitiva chi è questo perfetto sconosciuto uscito dal cappello dei due prestidigitatori della politica italiana che dal nulla ha conquistato una delle roccaforti della sinistra italiana? La risposta è fin troppo facile, si tratta di una creatura inventata da Beppe Grillo e Casaleggio ed e’ universalmente risaputo che non è dato alle “creature” di ribellarsi al proprio “creatore”, se non altro per una banale questione di riconoscenza. Da un punto di vista squisitamente letterario, sociale, politico e storico, nulla di nuovo sotto al sole.

 

Federico Pizzarotti lo ricorderete esibito come una fosse il Sacro Prepuzio a piazza San Giovanni, storico luogo della sinistra italiana, al comizio di chiusura dei pentastellati,  circondato da altrettanti candidati anonimi, come lo erano un tempo i grigi funzionari del Politburo. Come parafrasava in tempi non sospetti Gaber con il suo Polli d’allevamento, alcuni come Di Battistiva, capirono subito qual era il loro ruolo, l’assoluta ortodossia nei confronti dei capi, in cambio di una copertura della propria irrilevanza e incapacità, l’unico modo per sopravvivere all’interno dei pentastellati e garantirsi una rielezione.

 

Nessuno dei sindaci a 5 stelle supererà la prova sopravvivendo nel movimento. Il governo di una città è cosa estremamente diversa dall’opposizione fine a se stessa degli omonimi parlamentari. I cittadini elettori pretendono risposte dai propri sindaci che ogni volta sono chiamati a scegliere e, la scelta, l’ora schierarsi a favore di questo o di quello, essendo impossibile accontentare tutti è la negazione di quel pensiero unico che impone di non ragionare. Pizzarotti insiste nel cercare di affermare che le idee contano più delle persone, dimenticando che dietro un’idea ci sono sempre delle persone ed è poi costretto a un’affermazione di cui nemmeno si rende pienamente conto del significato, quando candidamente ammette che il M5S ha le persone ma non le idee.

 

Le sue idee sono condivise da molti all’interno dei pentastellati che vorrebbero un movimento aperto al dialogo e alle idee di tutti, peccato che si tratti di un’illusione, se è quello che cercano, farebbero bene ad accettare una verità evidente quanto apodittica: hanno sbagliato movimento!

2 thoughts on “LE STELLE SBIADITE DEL PENSIERO UNICO

  1. Purnima,oops…you are right ! It was Askhay…but not Rahul :-)I always get coefusnd between Rahul and Akshay..! This time too :-)I stand corrected. Thank you !

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