LE TROMBEUR DE FEMME… TROMBATO

Non so a voi, ma a me l’immagine di questo trombeur de femme, “trombato” da due donne, per quanto nazifasciste mi fa sorridere, oltre la politica, una metafora della vita per un nano della politica europea.

In Francia hanno un problema. Il premier socialista Manuel Vall chiede ai suoi candidati di ritirarsi nelle tre regioni dove ci sono prospettive di vittoria per il Front Nacional cosi da non disperdere i voti e impedire la vittoria della Le Pen.

E’ un appello impensabile nel ben paese, è la riedizione del Fronte Repubblicano dove destra e sinistra fanno fronte comune contro il nemico della Repubblica. Solo in Italia abbiamo l’anomalia di una destra che non avendo combattuto i nazifascisti è addirittura il loro erede naturale.

Nicola Sakozy rifiuta infatti qualsiasi tipo di accordo con il Front Nacional. Nel bene e nel male si tratta politicamente parlando, di un altro mondo. Qui da noi fu Berlusconi a sdoganare i post fascisti e a portarli al governo. Non solo, oggi il Puttaniere d’Italia rivendica addirittura quell’operazione sbattendola in faccia a Sarkozy: “Se Sarkozy e Le Pen fossero stati più lungimiranti, il Pas de Calais sarebbe potuto essere la loro Liguria”. In questo l’ex Cavaliere è ingeneroso e manca di riconoscenza, dimentica l’aiuto che ha ricevuto da Pippa Civati e i suoi sinistri alleati, senza i quali, la Liguria se la sognava. Non è da lui, si vede che sta invecchiando.

Anche la francia ha il suo Pippa Civati che all’angrafe risponde al nome di Jean-Pierre Masseret che ha deciso di presentarsi comunque spianando la strada alla vittoria di Florian Philippet che, come già accadde a Toti non sembra vero di vincere senza colpo ferire. L’idiozia è ecumenica e non guarda in faccia se sei francese o italiano.

Al Trombeur de Femme a nulla sono serviti gli aeri che si sono alzati in volo a bombardare i territori occupati dall’ISIS dopo i tragici accadimenti di Parigi. In Italia come in Francia vige nell’elettorato il teorema che è sempre meglio votare l’originale che la brutta copia.

Se la Le Pen sogna l’Eliseo, il nostrano Salvini sogna lo stesso successo francese. In realtà tra i due c’è un enorme divario culturale se non politico. La Le Pen parla un perfetto francese, il nostro Salvini a mala pena parla l’italiano. Il Fronte fin’ora ha governato solo piccoli comuni, la Lega di Salvini ha governato l’Italia per quasi vent’anni senza cavare un ragno dal buco. “Farò come Marine” dichiara il nostro Salvini. E’ amore a prima vista. Siamo già alla riedizione dei Promessi Sposi che, detto tra noi ho sempre ritenuto fosse un noioso “polpettone”.