LIFE AND DEATH IN POMPEI AND HERCULANEUM La vendetta di Albione

Mentre questo governo si barcamena per trovare i soldi per non far pagare l’IMU, le aziende chiudono, la disoccupazione aumenta, qualcuno si suicida e in giro per il nostro paese ci sono sempre meno soldi, oltre la manica qualcuno crea uno dei più grandi eventi culturali ed economici sfruttando quel nostro patrimonio che noi lasciamo tranquillamente andare in malora rincorrendo chimere industriali di ottocentesca memoria. Ironia vuole che non paghi di non utilizzare quanto da noi abbonda, collaboriamo pure ad arricchire gli altri paesi a discapito del nostro grazie alla Sovraintendenza Speciale per i beni Archeologici di Napoli e Pompei che con il British Museum di Londra organizza la mostra.

Al momento risultano staccati 300 mila biglietti e si prevedono prima della chiusura un totale di 450 mila visitatori a 15 sterline l’uno. L’incasso previsto è di quasi 8 milioni di euro per un’unica mostra di qualche mese. Ovviamente attorno a questo esiste un indotto, e ammettendo che almeno 200 mila visitatori si debbano fermare a dormire un solo giorno a Londra parliamo di altri 20 milioni di euro. Possibile che questi debbano anche consumare almeno un solo pasto e allora arriverebbero nelle tasche dei ristoratori londinesi altri 6 milioni di euro. I cataloghi vanno dai 25 ai 45 euro, fate un po’ voi i conti di cosa significa. Se poi ognuno acquista anche una sola cartolina o uno dei tanti gadget.

A voler essere molto cauti si tratta di un evento che porterà nelle casse degli organizzatori e del comune di Londra 40 milioni euro. Ora vi state chiedendo chissà quali meraviglie sono esposte per suscitare tanto interesse. Un italiano rimarrebbe deluso, in tutto sono 250, meno di un qualsiasi museo dell’ultima provincia italiana.  Parte centrale una casa romana e le persone che ci vivevano.

Per avere un termine di paragone gli scavi di Pompei durante tutto l’anno incassano solo 20 milioni, dei quali ben 14 vanno alla Sovraintenda, quella stessa che assai poco lungimirante ha contribuito ad organizzare la mostra londinese. Basti pensare che nella nostra penisola sono ben 35 i siti ritenuti dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità tra cui lo sconosciuto  ai più centro storico di Pienza. Ovviamente nessuno sa quanti siano in totale i siti archeologici in Italia, del resto se nessuno pensa di valorizzarli ed utilizzarli come indotto economico figuriamoci se qualcuno ha addirittura pensato di censirli.

Viviamo in un paese dove chiunque stia leggendo questo articolo è sicuramente seduto su un patrimonio storico che sarebbe in grado di cambiare la sua vita se fosse utilizzato. Deteniamo il 70% dei siti che la gente vorrebbe vedere, il resto del mondo si spartisce il resto e spesso lo utilizza assai meglio di noi. Invece ci appassioniamo se un politico andrà o meno in prigione, se un comico farà o non farà un’alleanza con questo o quello e rimaniamo appesi alle regole con cui un partito che non è mai nato eleggerà il suo segretario come se questo potesse spostare di un virgola la nostra vita di tutti i giorni o aumentare il nostro magro conto in banca.

Quella di Londra sembra quasi la tarda vendetta contro quel popolo che un tempo li aveva soggiogati e conquistati ed ora invece li fa arricchire mentre noi ci avviamo alla fame.

 

 

2 thoughts on “LIFE AND DEATH IN POMPEI AND HERCULANEUM La vendetta di Albione

  1. I agree with Diana, both as teachers will be bad. Accents are just a part of you, i don’t think it makes you sound crbdiele. Just because you don’t have an English accent doesn’t mean you can’t speak(or teach) English. It is sufficient enough that people understand what you are saying, don’t you think? Anyway, i think you should continue teaching IT as it is what you are most talented at. I don’t think they offer such subjects though:(Oh well, good luck Maestro Marina! ;D

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