LO SMEMORATO DI LIVORNO

1-lo smomorato di rossignanoUna domanda sorge spontanea in questi giorni dove piovono avvisi di garanzia in testa a quelli che nelle piazze gridavano a squarcia gola ONESTA’! ONESTA’! Ma chi è Pippo Nogarin?

Ebbene, la sua “carriera” politica inizia del 2009 a Rosignano suo paese natale e con la lista civica “il Cambio” che poi abbandonerà proprio in vista delle elezioni comunali. Divergenze politiche direte voi? Mica tanto, la politica con i grillini c’entra sempre poco, anche quando non lo erano.

«Sono stato tra i promotori dalla lista civica il Cambio, ma sono stato costretto ad uscire» dichiara al giornale locale Il Tirreno. «Nel percorso che anch’io avevo intrapreso con il Cambio – dice Nogarin – era prevista la nomina di un candidato a sindaco. I nomi tra scegliere erano il mio o quello del professor De Bari».

Capito quale fu il suo problema fin dall’inizio? No? Allora andiamo avanti e dinnanzi al vostro sguardo vi si aprirà un mondo nuovo… anzi mica tanto a pensarci bene, il solito vecchio scenario della solita vecchia politica.

Dunque, la lista il Cambio, fedele al suo nome, seppur nata esclusivamente per candidare Nogarin o De Bari,decide di non candidare nessuno dei due e sceglie Claudio Ceccanti della lista  Rosignano Democratica. Insomma addirittura un concorrente.

Filippo Nogarin non ci sta. «Il motivo della mia uscita dal movimento – continua Nogarin – non è dovuta all’alleanza con Rosignano Democratica o al sostegno a Ceccanti, ma solo al fatto che ad un certo punto è saltato ciò che io avevo condiviso con gli altri promotori del Cambio: vale a dire la nomina di un nostro candidato a sindaco. Principio per me fondamentale per l’identità del Cambio». Insomma non dovevano cambiare candidato, visto che uno dei due era lui!

Spenti i suoi entusiasmi per il Cambio, anche Filippo Nogarin cambia a sua volta e si butta, udite, udite,  sul PD, ma con cautela. «Ho parlato un po’ con tutte le forze politiche in ma alla fine ho individuato in Franchi il mio candidato sindaco di riferimento. Un giovane, in cui rivedo molte delle mie vedute. Con questo non voglio dire che faccio parte del Pd, ma che appoggio il pensiero di Franchi».

Nonostante questa sviolinatura nei confronti del giovane candidato del PD, Filippo Nogarin non otterrà nemmeno una nomina a consigliere e nemmeno farà parte della squadra degli assessori una volta che il Franchi verrà effettivamente eletto sindaco. Non gli resta che cambiare ancora e, avendo già provato tutto l’arco costituzionale, non gli rimane che il Movimento 5 Stelle, che non ha mai disdegnato gli scarti degli altri. Del porco come si sul dire, non si butta nulla anche se non sono proprio sicuro che questo detto popolare abbia a che vedere con la vicenda, ma non divaghiamo.

Il paese però è piccolo e la gente mormora. I suoi trascorsi sono noti a tutt, ma lui non demorde. Sempre in cerca di una candidatura aderisce al locale meetup di Grillo che però manco a farlo a posta gli preferisce Serena Mancini, la quale, sempre al giornale locale il Tirreno racconta: “A Rosignano lo conosciamo bene (Nogarin), prima di venire nei Cinque Stelle aveva provato a candidarsi con il Centro, poi con il PD e quando venne nel M5S, prima spaccò il meetup e poi quando il movimento decise di candidare me, si buttò su Livorno”.

In effetti deve avere ragione Serena Mancini a tutt’oggi i meetup del piccolo comune risultano essere due, uno con Serena Mancini dentro, l’altro invece no. La cosa divertente è che tutti e due si dichiarano certificati da Beppe Grillo, ma questa è una cosa abbastanza normale all’interno del Movimento 5 Stelle dove in verità non c’è alcuna regola. La piattaforma meetup è inglese e a pagamento, chiunque può aprire un meetup grillino pagando la quota mensile e chiunque può dichiarare quello che vuole, anche di essere certificato. Il Movimento 5 Stelle in realtà non esiste affatto ma questa è tutta un’altra storia che magari racconteremo un’altra volta.

I trascorsi di sostenitore “piddino” di Filippo Nogarin sono comunque poco noti perfino agli stessi grillini che poi si informano assai poco dei propri beniamini. Si tratta di un passato comunque scomodo all’interno del movimento dove sono confluiti pezzi di quella che una volta si chiamava sinistra extraparlamentare insieme a pezzi della destra eversiva. Una sorta di compromesso storico non dichiarato tenuto insieme da un vero e proprio odio nei confronti del PD incarnato come il male assoluto.

Insomma alla faccia della trasparenza e della verità. Nel giugno del 2014 alla trasmissione radiofonica La Zanzara si Radio 24, Filippo Nogarin si ricorderà quasi tutti i partiti che ha votato. Quasi: “Prima di Grillo ho votato Democrazia Proletaria, poi Radicali e Verdi. Sempre a sinistra, fatta eccezione per una volta che ho annullato la scheda”.  Per chi non lo ricordasse i Radicali italiani nascono da una scissione con il Partito Liberale Italiano, noto movimento estremista di sinistra. Del fatto che condividesse il pensiero del povero Franchi sindaco del suo paese nemmeno un cenno.
Non si tratta di una dimenticanza ovviamente ma di una consapevole omissione. Da poco eletto sindaco erano, qualcuno di voi sicuramente lo ricorderà, i tempi che nel Blog di Grillo si urlava a proposito del “PD meno L”, singolare formuletta priva di senso e fonte di numerose vignette sulla rete, essendo fin troppo ovvio che semmai, matematicamente parlando era solo il “PdL” di allora a potersi vedere sottratta la “L”, ma a giudicare anche dall’ultimo avviso di garanzia che ha raggiunto Nogarin, i grillini in matematica non sono un gran che. Anche la bancarotta fraudolenta, è questione di numeri, numeri scritti male.

Comunque, saltando di palo in frasca, non essendo riuscito in alcun modo a candidarsi nel paese che lo vide venire al mondo, Nogarin, come ci racconta Serena Mancini, decide di buttarsi su Livorno, bontà sua, e viene eletto. Una vera e propria “botta di culo”, come ammetterà lui stesso sempre a quella trasmissione radiofonica dove si dimenticò il suo passato di sostenitore pddino.

In realtà più che una “botta di culo” si trattò di un concatenarsi di plateali errori proprio del PD, dell’appoggio non del tutto inaspettato della lista Buongiorno Livorno e del fatto che essendo una giornata di sole e i due candidati al ballottaggio non esattamente appetibili, la maggior parte dei livornesi abbia deciso di andarsi a fare una passeggiata lontano sia dalla vecchia politica che da quel nuovo che avanzava. Del resto se il nuovo avanza e non hai posto nel frigo meglio buttarlo che dopo un po’ gli avanzi puzzano.

In verità vi dico, metaforicamente parlando, il nuovo grillino ha puzzato quasi subito, fin dalla scelta degli assessori. Pochi ricordano che non sapendo che pesci pigliare il Nogarin fece addirittura un bando per scegliere gli assessori. Gli arrivarono addirittura 800 curriculum. Bene, direte voi, avrà scelto tra i migliori. Nemmeno per sogno. Gli 800 curriculum sono finiti direttamente nella spazzatura, tra gli avanzi del nuovo.

Per l’urbanistica sceglie l’Architetto Alessandro Aurigi. Alla conferenza stampa di presentazione della giunta alla quale Aurigi è assolutamente impossibilitato a partecipare, Nogarin dichiara di conoscerlo soltanto perché “è stato attivista del M5S”.

Nogarin è veramente smemorato non solo per quel riguarda i suoi trascorsi politici. Lo Studio Aurigi Architettura, figura essere a Sassogrosso, ma all’albo provinciale degli architetti nel 2011 è segnalato un altro indirizzo: via Micali 22, lo stesso indirizzo e lo stesso numero di telefono dello Studio di Ingegneria Dott. Ing. Filippo Nogarin. Caramba che sorpesa! Rispondevano allo stesso telefono,nello stesso studio ma si conoscevano per tutt’altri motivi.

Ora solo per una sorta di intrinseca cattiveria, porto alla conoscenza di chi legge che l’Aurigi in qualità di design manager ha lavorato spesso e volentieri per la Clc, un gigante delle coop rosse livornesi. Insomma il PD non olet quando c’è di mezzo la pagnotta.

Aurigi è anche membro del meetup di Livorno, lo stesso a cui si è iscritto Nogarin per ottenere la candidatura pentastellata. Va detto però che a Livorno i meetup sono tre e in lotta tra di loro. Infatti Amici di Beppe Grillo e 5 Stelle Livorno emettono una nota congiunta dove stigmatizzano tra l’altro che “Alessandro Aurigi, in quanto conclamato amico del signor Nogarin, rende criticabile ed accusabile il M5S di non essere coerente con i propri principi.” Caspita se ne sono accorti perfino i grillini che con i principi pentastellati ci puoi incartare il pesce il venerdì.

Ora se qualcuno di voi ha votato il Movimento 5 Stelle a Livorno con la speranza che cambiasse qualcosa è bene che sappia che si è trattato solo di una pia illusione. Quando deve nominare il direttore del Goldoni, Filippo Nogarin nomina Marco Leone, bene, direte voi. Mica tanto, nemmeno questa nomina è per cosi dire disinteressata.

In consiglio comunale Marco Bruciati della lista Buongiorno Livorno…incenerisce il sindaco: “è bene che si sappia che Marco Leone è un amico del sindaco”. E si che è  la lista aveva contribuito all’elezione dell’ex di Democrazia Proletaria, magari si tratta di uno di quei “compagni che sbagliano”.

Quando invece si tratterà di affidare una di quelle odiate consulenze esterne che tanto incidono sui bilanci comunali “per rendere più visibile e conosciuta la Fondazione Goldoni”, una consulenza del valore di 20 euro annui (praticamente uno stipendio)  i grillini, pur di trovare una ditta seria e preparata usciranno dai loro ristretti confini affindandola alla fiorentina Sator. Come mai la sono andati a cercare cosi lontano?

Abbastanza semplice,  la Sator di fiorentino ha solo l’indirizzo essendo per il 90% di proprietà di Saverio Dutti, livornese doc e soprattutto militante del M5S, tanto che sul suo profilo Facebook scrive di lavorare per i Cinque Stelle come organizzatore di eventi grillini.

Però si tratta di una società con molti anni di esperienza nel settore, sarebbe lecito supporre e, invece no. La Sator era sul mercato da pochi mesi quando riceve l’incarico, eppure sul contratto troviamo scritto che: «Dopo attenta valutazione, la Fondazione si è rivolta ad un’azienda specializzata nel settore, che data la sua esperienza anche nel campo della realizzazione di processi partecipativi e di elaborazione di idee progettuali – contattata nel merito – ha ritenuto possibile fornire i propri servizi per soddisfare le richiesta della Fondazione».

Gli amici non si dimenticano soprattutto quando ci sono soldi pubblici da spartire, Anche il servizio di distribuzione del cibo confezionato viene assegnato a Mario Atteritano, fondatore del meeup dove è iscritto Nogarin e suo braccio destro durante la campagna elettorale.

Se vi sembra la pedissequa applicazione di quel famoso passo del Gattopardo ‘che tutto cambi perché nulla cambi’… avete pienamente ragione.

L’Assessore al Bilancio invece viene invece nominato non già per amicizia ma per le sue competenze nella materia. Gianni Lemmetti, infatti faceva il cassiere in un noto locale della Versilia, Il Seven Apple. Se pensate che vi stia prendendo in giro ne avete tutte le ragioni, purtroppo non è cosi. A volte accade che la realtà del mondo grillino sia molto più ridicola della satira.

. Sempre sul piano delle competenze è la nomina di Marco di Gennaro (poi silurato)  come Amministratore Unico di Aamps, la più grande partecipata del Comune di Livorno. Uno che Nogarin non ha esitato a definire come il nuovo Steve Jobs. Di Gennaro è un perito informatico e studente di radiologia.

Insomma anche se il quadro è parziale che la lista sarebbe altrimenti lunga e noiosa, questo è solo un assaggio di chi sia uno degli esponenti più in vista a livello locale di quel movimento che doveva cambiare il paese.

Ci sarebbe da ridere se non si trattasse di una tragedia e infatti chi non è di Livorno se la ride e credo, ancor di più i pisani che notoriamente non vedono la città con un occhio benevolo.

Con l’avviso di garanzia per bancarotta fraudolenta fresco di consegna, cade anche l’ultimo bastione delle millantate regole grilline che valgono solo per gli altri, mai per se stessi. Non si dimettono  e rimangono incollati alla loro poltrona, anche perché come cantava Giorgio Gaber”  non ho “mai visto mai nessuno buttare li qualcosa e andare via”…

Ancora una volta buona vita a tutti voi…

 

2 thoughts on “LO SMEMORATO DI LIVORNO

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