NEMICHE PER LA PELLE

“Ho fatto una kamikazzata e l’obiettivo è stato colpito”, capite da soli che di fronte a una dichiarazione del genere da parte di un deputato della nostra Repubblica, è difficile fare satira, ormai la realtà la scavalca continuamente a più riprese. Mi sembra di vederla la Mussolini a bordo del suo caccia zero che si lancia a capofitto contro il pancione dell’ignara Giorgia Meloni gridando “Banzai!” o un più italico “colpita e affondata!”, alla “faccetta nera” della sorella d’Italia che voleva prendere il posto di Lui, l’Unto dal Signore, Silvio, il Puttaniere d’Italia, l’ex Cavaliere e chi più ne ha più ne dica.

Ma non finisce qui, anzi nemmeno abbiamo iniziato. Continua la Mussolini, capolista di Forza Italia alle elezioni per i seggi capitolini: “La mia missione, per volere di Berlusconi, era impedite l’accesso della Meloni al ballottaggio” ed ecco comparire sulla carlinga dello zero, lanciato bomba contro l’ingiustizia la scritta “Non per voler mio ma per piacer di Silvio!” dipinta con lo smalto da unghie.

“Meloni e Salvini, a Roma, volevano fare la pelle a Berlusconi e diventare padroni di tutto il centro-destra italiano ma non hanno fatto i conti la kamikaze che li ha abbattuti”. Alessandra Mussolini si dichiara contenta per avere centrato in pieno l’obiettivo Giorgia Meloni e aggiunge che anche Storace doveva erodere voti a destra, un altro kamikazzino.

Missione compiuta quindi. Giorgia Meloni è stata rottamata, Salvini ha preso solo il 2,7% a Roma riuscendo ad andare perfino peggio di Fassina e Lui, Silvio è ancora in sella nonostante la deludente prestazione del suo candidato Calce e Martello che torna a casa a fare la cosa che gli riesce meglio: “Er ricco”.

La Meloni però non ci sta e dall’alto del suo profilo Facebook comunica il suo pensiero alla nazione che trepidante attende: “Mussolini spiega che, nonostante il pessimo risultato di Marchini, di Fi e suo personale, l’obiettivo, come quello degli altri rottami arruolati nei bassifondi della politica in questa operazione di killeraggio, era solo di far perdere la coalizione formata da Meloni e Salvini. Noi – spiega – abbiamo sostenuto fin dal primo giorno che l’appoggio di Berlusconi a Marchini e a una coalizione senza alcuna possibilità di vittoria, che metteva insieme Alfano, Storace, Casini, Alemanno, poteva spiegarsi solo con la volontà di ostacolare il centro destra e aiutare il PD di Renzi ad arrivare al ballottaggio. Chissà in cambio di quale cortesia”.

Cosa avranno avuto in cambio ci domandiamo tutti di fronte a questo sconvolgente complotto “de noartri”? Al posteriore dei romani l’ardua sentenza tra quindici giorni, con gli occhi puntati su Milano.