O MURARO O MORTE

o muraro o morteEntra nell’aula Giulio Cesare accolta dalle note squillanti dell’inno di Mameli e sostenuta dalla standing ovation dei suoi 29 consiglieri. Entra a favore di un plotone di 25 telecamere da fare invidia alla Lilli Gruber. Inizia con un minuto di silenzio in ricordo della donna morta per il cedimento di una grata a Portonaccio e, la Sindachessa della ggente lancia subito il suo grido di allarme sul “rischio sanitario dietro l’angolo per la crisi sistematica dei rifiuti” a Roma. Niente paura però, solo poche ore dopo, al termine della giornata, di fronte a una telecamera triste e solitaria del TG1 dichiarerà: “Nessuna emergenza sanitaria il nostro obiettivo è invece realizzare una città a rifiuti zero.”

Muraro o morte è il senso della sua fluida e perfettamente recitata lettura durante tutto il consiglio comunale, infarcita di “mha!”, di  “bho!” intercalati ad arte dallo Staff che ha scritto la requisitoria e magnificamente interpretati dalla Fingente Funzioni di Sindaco.

La colpa di tutto quello che è accaduto a Roma e perfino di quanto accadrà domani è tutta del PD e, non potrebbe essere diversamente, considerate le innumerevoli sciocchezzuole che ha fatto questo partito nella capitale, non ultima  l’elezione di Ignazio Marino, oggi sostenitore della giunta Raggi. La Sindachessa, ovviamente sorvola sulla parentesi Alemanno, quella di Mafia Capitale, bisogna pur pagare le cambiali elettorali.

Infatti, felici di essersela cavata almeno per il momento, i fratellini d’Italia, sponsor anche loro al ballottaggio dei grillini, si limitano ad esibire due scialbi cartelli con la foto della Muraro e una semplice scritta “Medaglia d’oro per le consulenze”. Solo in conferenza stampa recupereranno la scena satirica, quella politica non gli appartiene, definendo la Muraro “Campionessa Olimpionica delle Consulenze”. Non è molto ma si vede che di più non possono proprio fare.

Nell’aria del consiglio si comincia a intuire che molto probabilmente è Giachetti che di notte gira per le strade di Roma gettando qua e là sacchetti di spazzatura. La sindaca si lascia infatti andare a una esilarante battura di spirito: “ La città è più pulita e i romani lo vedono”. Voci di popolo ben informate riferiscono che la bronzea Lupa Capitolina sulla Piazza del Campidoglio si sia messa a ridere sguaiatamente, rischiando di cadere dal piedistallo frantumandosi al suolo.lupa capitolina ride

A tutti i distratti presenti, opposizione compresa, sfuggirà l’insignificante dettaglio che se la situazione del passato è quella descritta nella lettera al Consiglio che la Raggi sta leggendo, buona parte della colpa non può che essere dell’attuale assessore grillino, la Zarina della Monnezza romana, testè riciclata  dal Mo’ Vi Mento 5 Stelle.

Dettagli, quisquiglie e pinzellacchere direbbe Totò che però era napoletano e non romano. La sindachessa ribadisce che Manlio Cerroni è il male assoluto, seppure sia lo stesso Cerroni al quale ha chiesto aiuto per risolvere l’emergenza romana, mentre il Vignaroli che partecipò a quella riunione “segreta” rivelata da lui stesso su Facebook (questi stanno uccidendo la satira): “è persona di nostra fiducia”.

Ora non vi fate illusioni, non è che parla di se in terza persona come Berlusconi è solo che il discorso che sta leggendo lo ha scritto lo Staff, che, se è uno staff, sono più di una persona, da qui il plurale.

Sicura di se e battagliera nell’insolita e inedita veste di Principessina del Foro, quello romano ovviamente e poco distante, archivia il suo ormai storico aforisma “ quando l’acqua inizia a bollire è da sciocchi spegnere il fuoco”, che giustamente si sta contendendo il Nobel per la letteratura, e regala all’aula Giulio Cesare un’altra perla di saggezza: “la teoria delle quattro mele” stendendo completamente l’opposizione ch, come vedremo, non si riprenderà più.

“Perché incartarle con cellophan e polistirolo?” Perché? E’ a questo punto che i cittadini romani presenti in aula, dimentichi della gloria conquistata quando tutto il mondo conosciuto era ai piedi di questa città dove si sta consumando una delle più divertenti farse che la storia ricordi, vanno in visibilio. Altro che il busone di dio, altro che le frivole sciocchezze sulla nascita dell’universo, è questa la domanda a cui la scienza moderna deve  dare perentoriamente una risposta e che quest’estate attanaglierà i quasi 3 milioni di abitanti della Città Eterna.

La botta per l’opposizione è forte, nessuno se lo aspettava di dover rispondere a un tale quesito, buttato li come fosse una cosa da niente. Arfio Marchini si salva, non è presente. Non è riuscito a trovare uno straccio di parcheggio per la sua Ferrari e, costernato, ha dovuto rinunciare. La Di Biase colpita in pieno tracolla e sbaglia i congiuntivi del suo intervento, scatenando l’ilarità grillina che non attendeva altro per riscattarsi dalla sua fama d’ignoranza cronica. “Studiate i verbi!” Non gli si può dare torto, almeno quello, visto che il resto è il vuoto assoluto.

Pungente, dettagliato, lungo, esauriente e documentato l’intervento di Giachetti: “Basta spot!”

Nessuno se lo sarebbe mai aspettato ma l’unico a portare a casa una vittoria è proprio lui. Lui chi? Vi state giustamente domandando, lui per l’appunto Fassina Chi. Immagino il vostro stupore, ma Fassina c’era e un domani lo potrà dire con orgoglio: “Io c’ero!”

Con il parere favorevole della Zarina della Monnezza e gentile concessione dello Staff, in virtù  del voto dato al ballottaggio viene approvato un suo ordine del giorno per la raccolta differenziata e Fassina non si trattiene, scodinzolando felice fino alla fine del Consiglio Comunale.

Mafia Capitale, cavallo di battaglia dei grillini durante tutta la campagna elettorale rimane nell’ombra come il Convitato di Pietra. Per la Raggi, incredibilmente è una questione di stile: “Non si nomina un certo evento, sennò sembra che vogliamo fare dietrologia” e siccome stanno tutti zitti la dietrologia ora non conviene più a nessuno. Non conviene ai grillini che hanno nominato assessore proprio chi e stato obiettivamente causa, per 12 anni di tutto quanto è accaduto nel settore spazzatura, non conviene a quei partiti che attraverso l’AMA hanno pagato profumatamente quella stessa Paola Muraro che ora li guarda dall’alto in basso, forte del fatto che nessuno di loro oserà mai aprire il Vaso di Pandora.

 

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