POWER TO THE MONKEY

 

Accade in quel Sudafrica che per noi è quasi dall’altra parte del nostro mondo. Accade a Città del Capo una delle tre capitali di un paese che è già singolare solo per questo. Una città dove si mormora che “il vento sia cosi impetuoso da trasportare impavido i pensieri più segreti”.

Lui è Moby, piccolo, agile, veloce e intelligente. Il capo indiscusso di una delle 16 bande che imperversano indisturbate per la città. Lo scippo del sacchetto della spesa alle incaute signore, di tutte le attività è quella di normale amministrazione che non comporta grossi problemi, ma non si salvano nemmeno i variopinti negozi di frutta e verdura che vengono regolarmente saccheggiati. Non solo Moby non si lascia impressionare dalle scomposte e isteriche reazioni dei mal capitati abitanti, infastiditi da questi atteggiamenti a dir poco estremamente liberali, anzi, più questi strillano e si agitano per i suoi misfatti, più ai suoi occhi appaiono deboli, paurosi ed incapaci di reagire.

Nelle loro scorribande non disdegnano neppure quelle cattedrali del consumo veloce che sono i supermercati. Prelevano intere cassette di frutta che poi consumano comodamente in strada. Basta lasciare una finestra appena accostata che l’acrobatica banda fa irruzione e non importa se al primo piano oppure all’ultimo.  Ti svuotano il frigorifero, si attaccano alle tende e giocano con quello che trovano lasciandosi alle spalle un’autentica baraonda.

Moby e la sua banda hanno perfino preso possesso di una agenzia di viaggio per un intero fine settimana, filmati dalle telecamere di sorveglianza. Con calma hanno aperto una ad una tutte le confezioni di cibo che hanno trovato nel frigorifero, mangiando tutto ciò che era di loro gusto e devastando i locali come fossero coscienti di quella legge che dal 1999 li pone al riparo da ogni tipo di violenza nei loro confronti.  Non si tratta infatti di una delle tante baby gang ma di una comunità di circa 500 babbuini che si è evoluta al punto tale da convincersi di avere uno stato sociale, nel contesto urbano, superiore a quello degli uomini, rovesciando in pochi anni quella naturale gerarchia che li vedeva in uno stato di sottomissione nei nostri confronti.

Non siamo ancora al Pianeta delle Scimmie ma sarà sicuramente interessante vedere come le autorità risolveranno il problema di convincere dei primati culturalmente intelligenti a tornare ad uno stato di subordinazione alla nostra specie senza utilizzare forme di violenza che la legge impedirebbe.

 

 

One thought on “POWER TO THE MONKEY

Rispondi a corburt erilio Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.