QUEL GRAN PEZZO DEL BERNARDO…

Un Renato Brunetta emule della feroce, dissacratoria e irriverente canzone di De André sulle persone di bassa statura, ha sfrattato di punto in bianco i deputati del Nuovo Centrodestra. La formazione del diversamente berlusconiano Angelino Alfano, che da figliol prodigato nei confronti del suo padre putativo, è diventato seduta stante, figliol di tutt’altro stampo agli occhi dell’implacabile scudiero del Cavaliere di Arcore. A sorpresa e senza nemmeno il preavviso che si è soliti dare alle serve quando si da loro il benservito, Maurizio Bernardo, ex tesoriere del gruppo PDL a Montecitorio, ha trovato le sue stanze occupate.

Al prode Bernardo, rimasto al quanto sorpreso, hanno mostrato una lettera firmata dallo stesso Brunetta dove garbatamente si spiegava come quegli uffici fossero destinati soltanto ai forza italioti o come dir si voglia. Nei corridoi del Transatlantico si mormora che il Bernardo abbia scosso il capo, mormorando sommessamente la sua amarezza. Eppure avevano spiegato più volte che quella scissione l’avevano voluta proprio per il bene di   quella creatura fondata dal Cavaliere, ma il cuore del Presidente dei deputati di Forza Italia non ha voluto sentire ragione ed ora quei parlamentari sono esuli in attesa di nuovi uffici.

Come in ogni divorzio che si rispetti dovranno anche risolvere piccoli problemi tecnici come la divisione dello staff e qualche grana amministrativa.

Per loro non finiscono nemmeno qui le sorprese perché sembrerebbe che la loro nuova posizione in Aula sia prevista nel secondo settore, con Forza Italia alla loro destra e M5S alla loro sinistra! Guardati a vista e controllati.

Naturalmente c’è anche un preavviso di sfratto per il Senato, ma questa volta l’onore o l’onere a seconda delle diverse sensibilità, di provvedere alla cacciata non potrà toccare all’altro Renato, avendo Schifani lasciato il suo posto. I ben informati mormorano nel solito Transatlantico che potrebbe essere eletto Presidente dei Senatori di Forza Italia niente popò di meno che proprio lui, Silvio Berlusconi.

In ogni caso sarà la Storia a dirci in seguito quale delle due fazioni avrà ragione. A chi di voi mi avrà fin qui seguito, vorrei ancora aggiungere che spesso gli intellettuali hanno avuto torto nei loro giudizi spesso viziati quando non viziosi. Per fare un esempio cinematografico, arte a me estremamente cara, negli anni 70 uscì sugli schermi nazionali un film, trampolino di lancio della bellissima Edwige Fenech “Quel gran pezzo della Ubalda tutta nuda e tutta calda”. La critica lo stroncò  “Un film che trasuda stupidità e volgarità da ogni inquadratura”. Il film costò circa 90 milioni dell’epoca ed incassò la cifra record di 728 milioni. Oggi è ritenuto un piccolo capolavoro della commedia erotica italiana di carattere storico-rievocativo. Chissà che non avvenga anche per il partito di quel gran pezzo del Bernardo!1453377_537314883013342_1525308057_n

Immagino che qualcuno storcerà il naso, cos’ha a che vedere un film scollacciato con la politica italiana? Io, un momento di riflessione…ce lo farei.

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