RAGGIO MAGICO IN ARRIVO L’AVVISO DI GARANZIA

 

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse  08-03-2016 - Roma - Italia  Cronaca Virginia Raggi partecipa all'iniziativa #piantaladignità, organizzata dall'Usb. Nella foto Virginia Raggi Photo Vincenzo Livieri - LaPresse  08-03-2016 - Rome -  Italy Virginia Raggi partecipates to the #piantaladignità flash mob, organized by Usb

I cittadini veramente onesti  preparino le bottiglie di spumante, non per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo che è ancora lontano, ma quello del primo avviso di garanzia nei confronti di Virginia Raggi, “l’onesta” cittadina a 5 stelle che doveva riportare la legalità nel Comune di Roma e invece ha riportato quelli di Mafia Capitale e il malaffare.

Mancano solo poche ore. Chi accusa la Sindaca pentastellata davanti al procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone è Carla Raineri il magistrato Capo Gabinetto della Raggi, dimissionata dalla Sindaca dopo un parere dell’ANAC sulla sua nomina-

Nel parere in realtà l’Anac spiegava che l’errore era tutto dell’Aministrazione grillina, per una errata applicazione del testo Unico Enti Locali da parte dell’avvocatura capitolina. L’errata applicazione del testo sarebbe anche stata alla base del compenso della Raineri che aveva suscitato tante polemiche.

A novembre Carla Raineri deposita un memoriale presso la Procura di Roma sui suoi 45 giorni al Campidoglio in cui la giudice racconta le manovre, le minacce, i sotterfugi messi in atto messi in atto da un “Raggio Magico” che affiancava la Sindaca. Un ristretto gruppo di persone. Raffaele Marra, recentemente arrestato, Daniele Frongia e Salvatore Romeo.

 “Avrò visto Raggi complessivamente un paio d’ore in un mese e solo in occasione delle riunioni di Giunta. Per contro lei era sempre chiusa nella sua stanza con Romeo e Marra, sempre informati in tempo reale”.

E ancora, sempre in quel memoriale:

“Appena insediata in Campidoglio, il 29 luglio 2016, ho subito avvertito intorno a me una crescente ostilità. Ostilità sia perché occupavo una casella cui palesemente ambivano altri soggetti molto cari alla Raggi (Frongia, Romeo, Marra) sia perché, da subito, mi sono scontrata con la sindaco sulla procedura di nomina di Romeo, da me ritenuta assolutamente illegittima, e sulla indisponibilità di trattenere Marra nel Gabinetto. Mi sono quindi progressivamente trovata collocata (direi letteralmente schiacciata) tra Romeo e Marra. La sindaco, per limitare le mie prerogative, ha immediatamente concepito una Segreteria particolare, che era in realtà il “vero Gabinetto”, a capo del quale ha posto Romeo”.

Ricorderete la recente dichiarazione della Raggi subito dopo l’arresto di Marra che lo declassava a semplice tecnico dipendente del comune ma si può mentire spesso a molti ma non sempre a tutti e la vera natura del grillismo sta venendo a galla proprio a Roma e grazie a un magistrato, a sancire la falsità di quella onestà tanto sbandierata dal movimento.

L’accusa alla Raggi da parte del procuratore Pignatone che a breve verrà formalizzata non lascia grandi spazi all’immaginazione: Virginia Raggi avrebbe abusato del suo ufficio modificato le condizioni contrattuali di Salvatore Romeo per fargli avere un “ingiusto profitto”.

Ricorderete anche che la Sindaca grillina appena insediata gli triplicò lo stipendio portandolo da soli (si fa per dire) 39 mila euro a 120 mila euro, poi ridotti a 97 mila dalla delibera ANAC di Raffaele Cantone. Dice sempre la Raineri a questo proposito:

“La delibera è stata portata in giunta il 9 agosto 2016 senza essere prima passata al vaglio del Gabinetto, come avviene di norma per un esame di legittimità. Inusualmente è approdata direttamente in giunta quando io e gli assessori eravamo seduti al tavolo nella Sala delle bandiere e nessuno ne ha illustrato i contenuti prima di porla al voto”. 

Tra poche ore come dicevo, l’avviso di garanzia che sancisce, se mai ce ne fosse ancora bisogno la fine definitiva di una sbandierata onestà grillina che invece è la solita truffa ai danni degli elettori. Già  sappiamo che i grillini grideranno al complotto contro di loro essendo “figli minori” di quel berlusconismo che accusava una magistratura rossa di volere la sua fine quando veniva condannato, quando veniva assolto, era tutta un’altra storia ovviamente.

In tutto questo se il PD ci fosse sarebbe il caso che battesse almeno un colpo, visto che è sempre l’ultimo a sapere, l’ultimo a scrivere, l’ultimo a svegliarsi da una sorta di torpore che sembra perennemente avvolgerlo.

Una  domanda sorge però spontanea, fino a quando gli elettori accetteranno di essere presi in giro da questo manipolo di cialtroni, che, oltre ad essere palesemente incapaci, ogni giorno che passa dimostrano di essere anche una vera e propria associazione a delinquere? Alle prossime elezioni l’ardua sentenza.

 

 

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