S.P.Q.R.

Image00001Come spesso m’ accade in questo mondo che non mi appartiene, sono in profondo disaccordo con quanti, almeno dal punto di vista prettamente teorico, dovrebbero avere le mie stesse idee o, quanto meno, i miei stessi ideali. Considerato però che siamo su una piattaforma sociale che fa dell’idiozia la sua principale ragione d’essere, sono costretto a premettere che non ho votato Renzi e non ho nemmeno intenzione di votarlo in un prossimo futuro. Nel remoto caso che a qualcuno interessi il motivo per cui non l’ho votato, si può riassumere in una battuta ironica ma non troppo, non mi fido del PD. Chi mi conosce sa quanto disistimi proprio quei personaggi più vicini a certe forme di sinistra radical chic, come possono essere i D’Alema, le Finocchiaro, i Civati e lo stesso Mineo tanto per citarne qualcuno non propriamente a caso.

 

Essendo un teorico marxista, un tempo ci chiamavano materialisti storici (spero di non sconvolgere nessuno ma Carl Marx non era comunista), sono abituato a ragionare sulle sostanza delle cose togliendo per l’appunto quelle “sovrastrutture” che nascondono la realtà oggettiva delle cose. Per quanto comunque possa essere oggettiva la realtà.

 

Il bicameralismo perfetto, sempre che possa esistere qualcosa di perfetto nella politica italiana dove perfino le convergenze sono riuscite ad essere parallele, aveva la sua ragion d’essere nel periodo post fascista di un’Italia che veniva dalla guerra e, in quell’ottica, ha perfino svolto la sua funzione, cosi come alcune norme transitorie della nostra Costituzione poi di fatto superate dalla storia. Di questo ne furono consapevoli quell’ Enrico Berlinguer spesso citato a sproposito, ed era il 1981 (vedi “ Materiali e proposte per un programma di politica economico-sociale e di governo della economia” al capitolo sulle riforme dello stato) che più tardi Pietro Ingrao nel 1985 facendosi promotore di un progetto di riforma monocamerale, di riduzione del numero dei parlamentari e di rafforzamento qualitativo dei poteri del Parlamento (vedi Crisi e Riforma del Parlamento). Pensare che questi due padri storici della sinistra possano essere considerati dei pericolosi eversori dell’ordine costituzionale e democratico a me personalmente risulta piuttosto difficile crederlo.

 

Non solo sono d’accordo con loro ma trovo addirittura pretestuoso e ridicolo chi oggi, di fronte alla riforma del Senato, si batte a spada tratta perché perche sia elettivo. A questi distratti signori corre l’obbligo di ricordare che l’attuale Senato è già elettivo e che quindi in tal caso non ci sarebbe alcun bisogno di modificarlo. Posizioni queste che si giustificano soltanto nel disperato tentativo di alcuni senatori di mantenere la propria poltrona e quanto con essa connessa.

 

Sorprende ancora di più in questa diatriba il M5S che a parole sostiene delle posizioni e nei fatti vota in maniera opposta, ci stupisce perche ovviamente, per deformazione mentale siamo portati a prenderli sul serio invece di considerarli per quello che sono; una banda di goliardi cialtroni con punte d’imbecillità congenita. Ma del resto sulla cialtroneria non sono certi da soli, considerato che perfino Rodotà si dimentica di essere stato, sempre in quegli anni 80 e sempre, guarda caso nel 1985 il secondo firmatario di un progetto di legge di riforma costituzionale analogo a quello del governo Renzi. Anzi a ben vedere assai più audace in quanto riteneva di abolire il Senato quale inutile doppione della Camera. Oggi invece, ripensandoci e a Roma non si dice un gran bene di chi lo fa, spara il suo appello antiautoritario in compagnia di personaggi come Casaleggio contro una riforma assai più blanda di quella che lui stesso proponeva.

Image00001

 

Questo non significa che io sia d’accordo con l’attuale proposta ma sono realista e mi rendo conto che far votare ai senatori la loro stessa abrogazione in un paese come l’Italia sarebbe stata pura fantapolitica.

 

Fosse per me la mia personale proposta  è assai più drastica di quella che propone il governo Renzi. Innanzi tutto io non abolirei il Senato, se non altro perché i miei antenati varcarono il Rubicone con Giulio Cesare, me lo terrei e abolirei la Camera. Oltretutto non ci sarebbe la necessità di portare il voto a 25 anni, età che per qualcuno è anche troppo precoce per esprimere un diritto così importante. Abolirei invece il suffragio universale, consentendo il voto soltanto a chi dimostri di saper leggere e scrivere correttamente in italiano e sia in grado di comprendere un breve testo scritto.

 

Se non avete colto la sottile quanto larvata ironia potete sempre cogliere i pomodori, a tutti gli altri, come sempre,  buona vita…

 

 

 

One thought on “S.P.Q.R.

  1. I’m commenting to let you be aware of what a terrific experience my girl encountered browsing your site. She came to find so many issues, which include what it is like to possess a very effective giving mindset to have the rest without hassle gain knowledge of a variety of impossible topics. You truly surpassed our expectations. I appreciate you for imparting the warm and helpful, trustworthy, edifying and also unique tips on that topic to Evelyn.

Rispondi a corburt erilio Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.