…se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio
se tu vivessi ancora
se io non fossi impotente di fronte al tuo assassionio
se la mia penna fosse un’arma vincente
se la mia paura esplodesse nelle piazze
coraggio nato dalla rabbia strozzata in gola
se l’averti conosciuta diventase la nostra forza
se i fiori che abbiamo regalato alla vita nella nostra morte almeno diventassero
ghirlande della lotta di noi tutte donne
se…
non sarebbero le parole a cercare di affermare la vita, ma la vita stessa, senza aggiungere altro.
Le compagne femministe
Ero su quel ponte in quel 12 di maggio, uno dei tanti in una delle tante manifestazioni. Poteva toccare a ognuno di noi in quegli anni che, quando uscivamo di casa non sapevamo se ci saremmo tornati.
Anni bui e anni di gioia che eravamo “giovani e belli” come gli eroi delle canzoni. Quei versi che riempirono Roma già solo il giorno dopo li potrei citare uno per uno a memoria che sono scolpiti nella mia mente insieme ai tanti, ai troppi, che a casa non sono tornati mai proprio come Giorgiana Masi.
Se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio. Volevamo cambiare il mondo e oggi cerchiamo di non cambiare noi in un un mondo che abbiamo solo sfiorato senza mai farne veramente parte.
Utterly pent subject matter, thankyou for selective information.