SFRATTATI IN CASA

Image00001A volte ritornano. Spazzati via dalla loro stessa incapacità, tornano a fare cronaca di contorno. A nulla è servito questa volta il fascino discreto del cachemire, il 30 settembre Fausto Bertinotti ha dovuto riempire gli scatoloni e lasciare l’ufficio che gli spettava da ex presidente della Camera a palazzo Theodoli Bianchelli. Un diritto che spettava a vita a tutte le ex terze cariche dello Stato.

 

Non è opera del M5S che spesso si attribuisce successi non suoi ma di un altro desaparecido della politica italiana, Gianfranco Fini. Fu lui infatti nell’ormai lontano 2012 a porre fine a questi privilegi riducendoli a soli 10 anni, in seguito ridotti a 5 dalla Boldrini.

 

Siccome spesso la storia si diverte a prendere in giro proprio chi non ha saputo comprenderla, se Bertinotti fa le valige, Gianfranco Fini al piano di sotto rimane l’unico ex presidente ancora inquilino del prestigioso palazzo.

 

Perdono il loro posto di lavoro anche i quattro assistenti di Bertinotti pagati dalla Camera che hanno chiesto di essere inseriti nell’elenco di ex lavoratori della Camera da cui si può pescare per eventuali assunzioni. A questo mondo nulla può essere assolutamente perfetto!

 

One thought on “SFRATTATI IN CASA

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