SINDACI PULCIARI

Con mal celata ironia e una punta appena di leggero e divertito sarcasmo, scopro che l’Ignazio fu Marino, non è il solo Sindaco “pulciaro” di questo nostro Bel Paese, non nel senso del formaggio, ma di quello dantesco: “Le genti del bel paese dove ‘l sì suona”.

Ora, per chi di voi non fosse avvezzo al gergale dialetto di quella Roma che in tempi meno incerti conquistò il mondo intero, apro una breve postilla sul lessema in questione.  Dicesi “purciaro” (italianizzato in pulciaro), colui che pur avendo disponibilità economica, è solito “fare le pulci” alle spese, cercando di risparmiare senza necessità alcuna, facendo perfino “la cresta” su questo o quello.

Ebbene per quanto vi possa sembrare strano, soprattutto se siete cultori  dei penta grullati, anche Filippo Nogarin, Sindaco di Livorno eletto anche grazie ai voti di sedicenti gruppi comunisti che confondono Karl Marx con Ezra Pound fa il pulciaro. Anche lui su modiche somme tanto da sfociare nel ridicolo come si addice ad ogni buon grullino.

Si fa rimborsare la somma di 128 euro per essere andato a una riunione dei cinque stelle. A chi fa notare al novello sindaco stellato che non sussiste alcun motivo per quel rimborso, il Nogarin risponde cosi: “Era una riunione per decidere gli assessori. Più istituzionale di così…”.

A Marino, come a Nogarin e tanti altri nostri politici, non è solo la competenza che manca ma essenzialmente il senso del ridicolo. Comunque la pensiate, ancora una volta, buona vita a tutti voi.