SONNO DELLA RAGIONE HA GENERATO I MOSTRI PENTASTELLATI

Chiunque faccia uso dell’intelletto non già come inutile orpello di propaganda, si rende conto dell’idiozia che ecumenica impera nell’odierna classe politica della nostra italiota penisola, senza vi sia alcuna voce fuori dal coro, tanto meno quella delle vergini dai candidi manti” del Movimento 5 Stelle casti e puri solo nel loro davanti, come ricorda il poemetto classico e irriverente d’universitaria memoria “ifigonia In culide”. Ogni cosa però ha un suo inizio, una sua genesi. Non potendo sfuggire a questa sorta di legge naturale anche la prassi di dare una dignità alla pratica dell’idiozia come strumento per apparire, fare notizia, nel bene o nel male, purché se ne parli che altrimenti sarebbe l’oblio, in una società dove esisti solamente se un mass media ne da la notizia e, in qualche modo, certifica la tua esistenza in vita.

Se a destra la prima operazione da “statista” di un Berlusconi appena “sceso in campo” fu quella di sdoganare il Movimento Sociale Italiano, fino a quel momento paria dell’arco costituzionale utilizzato al massimo come stampella per qualche traballante governo democristiano con la scusa di arginare l’Orco comunista che mangiava i bambini, la sinistra non poteva stare ferma a guardare questo nuovo in doppio petto blu che avanzava raccogliendo la diaspora dei socialisti craxiani. Quei voti degli eredi del fascismo, a Berlusconi non facevano assolutamente ribrezzo, anzi si inaugurava una nuova era della estrema destra italiana che li avrebbe portati al governo del paese. Chi ha conosciuto “Aigor” (Gasparri) ai tempi delle lotte studentesche degli anni 70 deve aver provato un certo senso di sgomento misto a una sorta di inconfessabile ilarità.

Il patrigno di questa pratica a sinistra (padre è troppo nobile per l’argomento in questione), alcuni lo ricorderanno sicuramente, fu Violante con il suo “revisionismo storico” che cercava di mettere sullo stesso piano vittime e carnefici, combattenti per la libertà e fascisti. Un’operazione di dubbio gusto oltre che eticamente scorretta e assolutamente immorale. Ma quello di Violante fu anche il primo tentativo di mutare il sostantivo significante “La Sinistra” con l’aggettivo squalificante piuttosto bieco di “sinistra”, obiettivo praticamente ormai raggiunto nel suo complesso dopo decenni di costante e indefessa applicazione da parte degli ex comunisti confluiti nel PD.

La Lega, dal canto suo, si era già sforzata in ogni modo di “elevare” a prassi politica l’ignoranza, il vituperio e l’offesa personale in mancanza di serie proposte politiche, sdoganando il dito medio levato in alto come antropomorfa proposta di legge dei suoi gruppi parlamentari. Pratica però vincente in un paese ad alto tasso di analfabetismo di ritorno, che ottenne il risultato di far nominare un oscuro odontotecnico “padano” ministro della repubblica. Dal punto di vista pedagogico il primo esempio di come un’assoluta nullità potesse, nel nuovo contesto politico, ambire a un’alta carica in quella Seconda Repubblica che lungi dall’essere meglio della prima sembrava perfino peggiore. Gli “input” per creare qualcosa di nuovo c’erano tutti.

Il sonno della ragione genera mostri, aveva detto qualcuno in tempi meno sospetti dei nostri. Con tanti “cattivi maestri” come questi, non deve stupire che a qualcuno possa essere venuto in mente di raccogliere il peggio che la penisola poteva offrire sotto un’unica bandiera, quella a 5 Stelle. Il vuoto culturale del nuovo millennio che si colma del nulla. Piuttosto che superare i concetti di destra e sinistra, essere contemporaneamente destra e sinistra ma nello loro accezioni peggiori. L’olgettina che da oggetto di desiderio sessuale interclassista (ci sono cose che uniscono da sempre destra e sinistra) scende nell’agone politico proponendosi come esempio cui tendere la pargoletta mano per fare una croce nella solitudine della cabina elettorale. Poco importa se dietro ci sia il vuoto. Poco importa se quell’olgettina sia maschio o femmina. L’importante ormai è apparire, che questo apparire sia poi osceno come l’esibizione di gigantesche mammelle smagliate e nude, ininfluente.

In questo scheletrico panorama ideologico e culturale che ormai dura da vent’anni, può diventare perfino normale dialettica politica l’offensiva sessista di deputati di questa frantumata Repubblica. Le squallide volgarità maschiliste sulle prestazioni sessuali delle avversarie politiche proferite dal grillino Massimo Felice De Rosa, che un tempo avrebbero scatenato feroci reazioni di tutte le donne dell’arco costituzionale e non, è visto come un atteggiamento normale e quasi tollerabile, in una società priva di anticorpi contro la violenza, sia quella verbale che materiale. Tanto che il deputato potrà anche aggiungere senza vergogna e alcun ritegno, “sono loro, le femmine del PD, che hanno provocato”. La stessa giustificazione utilizzata in tribunale da tutti gli stupratori. Nemmeno il più ignorante e becero leghista della bassa padania avrebbe mai sperato di poter arrivare a tanto. Del resto lo sappiamo bene che al peggio non c’è mai fine anche quando prima non si stava meglio affatto e i treni, come oggi, non arrivavano in orario. Ma la volgarità quando diventa perversione deve puntare sempre più in alto per continuare a stupire, per fare effetto nell’immaginario collettivo del notiziario che deve mostrare sempre il peggio e poi…ancor peggio in una escalation senza fine dove a farne le spese sono sempre i più deboli, ora le donne, poi gli anziani e i bambini. Gli ultimi a poter scendere dalle navi dell’oggi che affonda, che i comandanti sono gli “Schettini”, i primi a mettersi in salvo.

Cosi, ovunque ci possa essere una telecamera, o un telefonino che lo inquadra si può scatenare l’invettiva del Mitomane Pentastellato, all’anagrafe conosciuto come Alessandro Di Battista che grida, strabuzza gli occhi e sbava recitando la sua parte in quel reality televisivo che è diventata certa politica priva di qualsiasi contenuto, emula di quei gestacci della Lega portati all’assoluto parossismo. La rissa e la volgare oscenità esibita ovunque possa esserci uno spettatore sintonizzato che possa con lui esaltarsi ed entrare in simbiosi. In pratica il fenomeno Emilio Fede elevato all’ennesima potenza e fatto diventare un qualcosa di positivo. Non sai fare nulla ma faccio di te un personaggio, un “tronista” della politica da intervistare, da esibire e dare in pasto al pubblico che si esalta, riconoscendosi in quel nulla che gli appartiene più di qualsiasi altra cosa. Non solo la bella “tettona” può aspirare a un posto in Parlamento, o l’oscuro odontotecnico ma chiunque, anche te. In questo nuovo e gaio ordine italiota l’apoteosi non tanto dell’uomo qualunque ma dell’uomo inutile, ultimo gradino di una evoluzione che funziona al contrario. E’ il nuovo che avanza ma in senso di spazzatura da gettare.

“Siamo la nuova resistenza” si esalterà il comico genovese che in un suo spettacolo apostrofava il Premio Nobel Rita Levi Montalcini come l’essere donna si, ma di malaffare (in verità lui usò ben latra parola da gran signore qual è), che l’esempio come si sa vale più di mille concetti. I partigiani avranno sicuramente avuto un sussulto nelle loro tombe a sentirsi chiamati in causa dai manipoli grillini che dopo il “fascismo buono”1607131_573143879430442_1502608100_n inneggiano in aula al “Boia chi molla!”, io invece, nella mia “torre d’avorio”, lontano da questi inverecondi schizzi di letame che non mi tangono, ho pensato all’unica resistenza possibile in questo contesto, quella che insieme alla massa potrebbe dare a questo paese, forse, degli ottimi elettricisti, a patto che smettano di millantare di inesistenti titoli di studio e si applichino in qualcosa di pratico. Voi che siete maliziosi troverete da obiettare che ormai resistenze e transistor non esistono più. Avete ragione ma proprio per questo è un settore dove non potranno fare molti danni!

                             Buona vita a tutti voi.

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