TUTTI O QUASI GLI INDAGATI DEL MOVIMENTO 5 STELLE

TUTTI O QUASI GLI INDAGATI DEL M5SVolgeva la fine del ‘400, perdonatemi ma oggi la prendo alla lunga, quando un oscuro frate domenicano di origini ferraresi si presentò al popolo fiorentino nelle vesti del moralizzatore per eccellenza. Le sue appassionate prediche pubbliche investivano la Chiesa di Roma, corrotta e immorale, sede non solo del potere spirituale ma anche politico  e temporale. Una Chiesa immersa in una società lasciva e viziosa e il popolo che, nella sua entità astratta, ieri non era diverso da quello di oggi, lo seguì affascinato e rapito dai suoi “roghi della vanità” dove venivano bruciati libri, opere d’arte e strumenti musicali, ammaliato dalle parole ardenti, urlate e passionali.

Era quel frate Girolamo Savonarola, contrario al lusso quale fonte di depravazione provava un autentico godimento nel  far processare chiunque lui, a suo insindacabile giudizio, ritenesse indegno e dissoluto. Una cosa che il popolo fiorentino amava moltissimo, tanto che attorno alle sue parole infuocate riunì un vero e proprio movimento, quello dei “Piagnoni”, cosi detti per il loro continuo sollecitare azioni di riforme politiche usando come argomento principale quello della collera divina. Una iniziativa in se anche lodevole considerati quei tempi corrotti, solo che avevano anche la pretesa voler imporre a tutti il loro modo di vedere il mondo.

La storia ci insegna come andò a finire. Quella stessa “gente” che lo aveva osannato assaltò il convento dove era ospitato e lo fece incarcerare. Fu processato, impiccato e per essere ben sicuri che non tornasse indietro fu anche bruciato su un rogo, che le precauzioni non sono mai troppe.  Come è potuto accadere, vi starete domandando che quello stesso popolo che lo amava gli si possa essere rivoltato contro? A Roma una teoria ce l’abbiamo per quanto prosaica possa sembrare: “se sputi per aria te ritorna in faccia”. Il che oltre che dalla saggezza popolare,  è anche scientificamente supportato dalla ben più nota legge di gravità.

 

L’esperienza della vita, spesso ben oltre la storia, ci insegna anche che l’esistenza ha una sua intrinseca ironia e spesso si diverte assai più di me a prendere per il culo gli attori che si affacciano sul panorama del mondo prendendosi troppo spesso troppo sul serio.

E’ cosi che possiamo dire, senza timore di esser smentiti che la prima forte e stupefacente botta al mantra dell’onestà grillina l’abbia data, ironia della sorte, tale Diletta Botta, eletta nel 2012 a Genova nel Consiglio Circoscrizionale di Medio Ponente con una quarantina di preferenze e arrestata solo due mesi dopo la sua elezione.DILETTA BOTTA M5S

Caspita direte voi, stupefacente! E nemmeno poco visto che il suo locale di via Molfino era ritenuto dagli inquirenti un vero e proprio supermercato della droga dove si poteva acquistare ogni ben di dio.  Insomma a rigore, se non fu diletta per i grillini di sicuro fu una gran botta, tanto  che possiamo considerarla senza ombra di dubbio La Madre di tutti gli indagati e arrestati grillini. Una che, nello stile del nuovo che avanza,  ha voluto bruciare tutte le tappe senza nemmeno passare dall’avviso di garanzia. Direttamente dal meetup al carcere genovese di Pontedecimo.

Prima di andare avanti dobbiamo dire per dovere di cronaca satirica, visto e considerato che, anche la presa per il culo ha una sua sacralità, che la “tecnica” del movimento pentastellato è quella di espellere immediatamente inquisiti e arrestati, compresi quelli che poi risulteranno innocenti. Un simpatico modo di lavarsi le mani ricreandosi ogni volta una verginità del tipo “Ifigonia in Culide”, celebre poemetto goliardico dei primi del novecento, che, qualora non ricordaste il suo ritornello, cosi recitava: “noi siam le vergini dai canditi manti, siam rotte di dietro, ma sane davanti”.

Il fatto poi che Beppe Grillo, noto Testimone di Genova, si proclami “personale garante dei candidati” pentastellati, va considerato alla stessa stregua della sua dichiarazione “se perdo le elezioni me ne vado”: una cazzata, e, mi perdonerete il francesismo, considerando che parlo di uno la cui linea politica e programmatica si sintetizza con un “vaffaculo”.

Archiviata la Diletta Botta subito defenestrata, nel 2013 lo scettro passa ad Andrea Defranceschi, capogruppo del M5S in Emila Romagna. L’accusa della procura di Bologna è di peculato per l’utilizzo improprio di fondi assegnati ai gruppi regionali per le interviste a pagamento. DE FRANCESCHI M5 CONDANNATOUn anno dopo viene condannato dalla Corte dei Conti, in quanto quelle spese erano contrarie alla legge a un anno e sei mesi più il pagamento delle spese giudiziarie. Condanna ribaltata in secondo grado. Viene assolto. Il Movimento 5 stelle comunque era a posto. Defranceschi era stato regolarmente cacciato dal movimento dopo la condanna in primo grado e pubblicamente sputtanato dai suoi colleghi grillini.

Vicenda analoga in Piemonte, Davide Bono e Frabrizio Biolè, Consiglieri Regionali pentastellati finisco nel mirino della magistratura per lo scandalo rimborsopoli e ovviamente vengono messi alla gogna dai grillini. Anche qui quindi tutto regolare e come da statuto grillico. Alla fine dell’inchiesta per i due arriverà archiviazione. Nel frattempo Biolè aveva abbandonato il movimento mentre Davide Bono ne era stato espulso. Dopo la sentenza Biolè dichiarava che “questo dovrà farci riflettere e imparare a distinguere nettamente tra indagini e rinvio a giudizio”. Naturalmente  questione nemmeno presa in considerazione dai suoi, il divertimento sta tutto nel dileggio.., che poi sia il tuo avversario o uno dei tuoi, si tratta solo di un dettaglio e, in quanto tale insignificante o, in subordine non sarà di certo un grillino a poter decidere. Va bene che “uno vale uno” ma nel movimento c’è sempre Uno che vale per tutti.

Tanto per farvi tirare in sospiro di sollievo, vi ricordiamo che dal 2010, anno in cui il M5S si presenta per la prima volta, i grillini sebbene sbandierino il contrario, hanno ottenuto un magrissimo bottino di governo nei comuni italiani. Su più di 8000 ne hanno conquistati solo 16: Porto Torres, Quarto, Venaria, Augusta, Gela, Pietraperzia, Sarego, Mira, Livorno, Assemini, Pomezia, Comacchio, Parma, Ragusa, Civitavecchia e Bagheria. In tutto poco meno di un milione di abitanti, ha scelto i pentastellati,  ovvero 1,5% della popolazione italiana. Secondo quel sistema tanto caro alla propaganda grillina che però gli si ritorce contro come un boomerang, al M5S basta avere 8 indagati o condannati per avere il 50% di amministratori ladri o corrotti nelle amministrazioni locali. Quindi andiamo avanti, non dimenticando mai che “quando sputi per aria te ritorna sempre in faccia”, il che è assai più divertente che fare il moralizzatore.

Patrizio Cinque è il giovane sindaco grillino di Bagheria. Immacolato? Nemmeno per sogno,  secondo la migliore tradizione del suo mentore Beppe Grillo è indagato per diffamazione nei confronti del suo concorrente alle elezioni Gino Di Stefano. sindaco abusivoNon pago, è stato anche denunciato da un suo concittadino ex netturbino al quale durante un Consiglio Comunale avrebbe urlato “Ti strappo il cuore”. Non sappiamo se il sindaco Patrizio solo nel nome sia un estimatore della ben più di lui nobile “coratella coi carciofi” o un fan di Hannibal Lecter, fatto sta che il novello sindaco non ha avuto nessuna remora nell’ammettere l’accaduto:

 “Ho detto quella frase ma solo perché volevo difendere la mia famiglia. Non permetterò mai nessuno di fare del male o subire minacce. Tutto questo accanimento nei confronti della mia amministrazione è almeno sospetto”.

Insomma una personcina a modo,che dell’onestà e la trasparenza fa la sua . Infatti il sindaco vive casa regolarmente abusiva e mai sanata, sebbene abbia sostenuto il contrario quando fu colto con le mani nel sacco da un servizio delle “Iene”, le quali hanno invece dimostrato carte alla mano che non era vero nulla. Ma “Le Iene” non fanno testo…”so iene” per l’appunto.

La sua amministrazione si è anche contraddistinta per essere stata condannata dal TAR per non aver garantito l’assistenza scolastica ai diversamente abili. Il tribunale ha condannato l’Ente e ammonito il sindaco, il servizio deve essere garantito in quanto essenziale.

Ora, se l’onesto sindaco di Bagheria nemmeno si è insediato e già ha al suo attivo due denunce per le quali viene indagato, poteva essere da meno il suo Presidente del Consiglio? Certo che no, infatti, senza alcuna clemenza per la situazione già difficile del movimento anche  Claudia Clemente è stata iscritta sul  registro degli indagati presso la Procura di Termini Imerese per un classico degli amministratori locali: l’omissione d’atto d’uffico.CLEMENTE INDAGATA M5S

La vicenda è semplice, la denuncia è di un Consigliere Comunale, Filippo Tripodi e riguarda la convocazione di un Consiglio Comunale chiesto e sottoscritto come da regolamento. La Clemente si rifiutò di convocarlo, da qui l’indagine della magistratura. A questo proposito vi ricordiamo che un avviso di garanzia è tutt’altro che una condanna, ma siccome i grillini fanno spesso finta di non saperlo, perché mai dovrei saperlo io?

Da Bagheria saliamo a Quarto per note ben più dolenti che la semplice omissione d’un atto d’ufficio. Qui sono indagati il marito di Rosa Capuozzo, sindachessa pentastellata.,Ignazio Baiano, per falso e violazione di norme urbanistiche riguardanti la casa dove vivono, ma per questo fatto la stessa è stata ricattata da un suo consigliere, tale Giovanni De Robbio che ne era a conoscenza, il quale a sua volta è però indagato per voto di scambio mafioso e, ovviamente, per tentata estorsione nei confronti della Capuozzo.QUARTO GRULLINI CAMORRA

A supporto delle infiltrazioni della camorra nel comune grillino ci sono le intercettazioni dei carabinieri dove risulta l’impegno di un uomo del clan Polverino per la campagna del Movimento 5 Stelle. Conoscendo il “livello” nazionale della preparazione amministrativa e politica dei grillini, mi è anche venuto il dubbio che la camorra avesse optato per loro proprio per la palese incapacità che hanno nella cosa pubblica ma questo, dalle intercettazioni, per dovere di satira, non traspare.

In un primo tempo la Capuozzo aveva annunciato la sua intenzione di dimettersi, poi invece ha continuato dritta per la sua strada, nonostante l’avesse  abbandonata il suo assessore al bilancio Umberto Masullo e il consigliere Ferdinando Manzo, dimessosi per motivi personali. In verità vi dico, scusate  mi è scappata, che anche quest’ultimo è indagato. Le indagini attorno al consigliere grillino ruotano attorno alla sua ineleggibilità a causa di pendenze economiche nei confronti del Comune. L’accusa riguarda il fatto che all’atto del suo insediamento, alla faccia del partito degli onesti, avrebbe dichiarato il falso. Per lui il reato è falso in atto pubblico, reato che non si cancella con le sue dimissioni.

Vogliamo invece aprire una parente, come direbbe Totò sul caso anomalo di Giovanni Pantano? Si, lo vogliamo e quindi la apriamo.  In realtà Pantano non è mai stato eletto con i cinque stelle e viene arrestato in quanto ritenuto un esponente della ‘ndrangheta di San Ferdinando. Cosa c’entra con grillini allora direte voi? Questo lo lascerò decidere a voi, io lo riporto solo ed esclusivamente per palese cattiveria con una sottile vena di complottismo, il che trattandosi di un articolo sui pentastellati ci sta sempre bene a prescindere dalle scie chimiche, che invece in questo caso, sono fuori contesto.

Giovanni Pantano nel 2011 viene eletto nella lista Futuro Migliore, il che, converrete con me, ha una sua intrinseca ironia. Qui succede un fatto strano, Pantano  è anche a tutti gli effetti “l’organizer” del meetup grillino di San Ferdinando, l’organizzazione di base del Movimento 5 Stelle. Meetup che non è mai stato disconosciuto come è avvenuto in altre per altri e quindi facente parte a tutti gli effetti del movimento di Beppe Grillo che utilizza per l’appunto la piattaforma inglese Meetup. Sono una sorta di gruppi simili a quelli che trovate su Facebook ma la piattaforma è a pagamento.

Ora se è evidente che non si possano addebitare responsabilità dirette a Beppe Grillo in questa questione, è altrettanto vero che risulta impossibile sostenere che Giovanni Pantano non fosse un attivista, oltretutto ben inserito in una realtà piccola come quella di San Ferdinando. Un vero e proprio pantano per i 5 stelle che si sono preoccupati subito di smentire. Giovanni non hanno idea di chi sia, se la hanno non c’erano e se c’erano non hanno visto ne sentito nulla.

C’è anche un altro caso di un attivista che non è mai arrivato ad essere eletto benché regolarmente candidato dal M5S alle comunali di Bassano del Grappa. Tale Stefano Costa, detto “il Moralizzatore”. Il “meraviglioso ragazzo” è accusato di rapina aggravata, sequestro di persona e tentativo di estorsione, insomma un onestissimo cittadino. Sebbene come spesso avviene,(lo fanno notare proprio i grillini) precedentemente al primo arresto avesse la fedina penale immacolata. Mi rendo conto che voi non ci avreste mai pensato ma loro si. Se vi state domandando come vengano scelti i candidati grillini e quali requisiti debbano avere, me lo sto domandando anche io e per ora tutte le risposte che mi vengono contengono una serie infinita di locuzioni difficilmente trascrivibili.  Ovviamente il M5S ha ritirato la sua candidatura se non altro considerato la sua impossibilità di presenziare i Consigli comunali in caso di elezione. Risulta essere ancora ospitato nelle patrie galere.

Comprendo che eravate convinti che la lista fosse assai più breve ma non è affatto cosi, anzi sicuramente ne tralascerò qualcuno che non me li posso ricordare tutti a memoria. A Vicenza abbiamo Daniele Ferrarin, consigliere comunale grillino, è indagato per bancarotta fraudolenta. Mentre in Abruzzo Riccardo Mercante, consigliere regionale è stato condannato dal Tibunale Civile di Teramo a restituire le commissioni ricevute da un cliente Fineco, avendolo gravemente danneggiato per una serie di operazioni condotte dal grillino per conto della banca. Si tratta di un ex Italia dei Valori perché non è nemmeno vero che gli eletti pentastellati siano dei vergini della politica come si vorrebbe far credere.

A questo proposito giunge come il cacio sui maccheroni il caso emblematico di Davide Bertoletti, ex AN poi passato al PdL per approdare “finalmente” nei 5 stelle. Lui è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Secondo l’accusa era uno degli “intermediari stabili” di una banda con ramificazioni fino a Milano, “ avendo il compito di reclutare clienti e prestanome cui intestare i mutui oggetto di truffe”.

E va bene direte voi, ma non è che il M5S può stare li a controllare tutto e tu sei malizioso. Invece per la stessa ammissione dei grillini di Busto Arsizio sapevano tutto e lo hanno candidato ugualmente.  «Nel momento in cui il signor Bertoletti è entrato a far parte del Gruppo del Movimento 5 Stelle di Cesano Boscone aveva comunicato agli attivisti il fatto di essere coinvolto in un procedimento e che questo era in via di conclusione». 

Va detto a onor del vero che la via di conclusione del processo è vera ma si tratta della prescrizione non dell’assoluzione. Ovviamente anche in questo caso il Bertoletti aveva la fedina penale immacolata, avendola chiesta a Milano, motivo per cui nonostante, un processo in corso era stato lo stesso inserito nelle liste. Aggirare la regola della fedina penale pulita è abbastanza semplice. La cosa divertente è che i grillini per giustificarsi scriveranno anche sul loro sito ufficiale che il Bartoletti «sin d’ora si impegna a rimettere la nomina nel caso risultasse eletto in consiglio comunale».

Insomma votatemi lo stesso che poi tanto mi dimetto e, comunque, a prescindere dalla vicenda in corso  «il Gruppo Locale esprime la massima solidarietà a Davide». perché una presa per il culo nei confronti degli elettori, va giustamente portata fino in fondo.

“Il cammino del Movimento 5 Stelle all’interno delle istituzioni è lento ma inesorabile” scriverà Beppe Grillo ma anche quello verso le patrie galere procede. Diamo tempo al tempo che sono ancora giovani, infatti che dire di  Davide Bugli, solito capogruppo pentastellato nonché candidato sindaco di Torrazza Piemonte? E’ accusato di aver rubato materiale elettrico in un centro commerciale di Settimo Torinese.davide bugli m5s denunciuato

Il grillino al quotidiano locale Nuova Periferia ha dichiarato di ritenersi “assolutamente estraneo alla vicenda”, e fin qui ci starebbe pure, non è che uno va dai giornali per dichiarasi colpevole, ma poi aggiunge: “devo fare ancora delle indagini ma mi difenderò fino alla fine.” Le indagini dei carabinieri invece sono finite quasi subito e Bugli è stato denunciato per furto aggravato.

A Pomezia il sindaco Fabio Fucci, sempre per rimanere nell’ambito dell’onestà,  da un incarico a una municipalizzata, la Pomezia Servizi il cui dirigente è indagato nell’ambito di Mafia Capitale, mentre ad Assemini l’amministrazione grillina di Mario Puddu è al centro di una inchiesta giudiziaria. Tre consiglieri del M5S Irene Piras, Rita Piano e Stefania Fau si sono recate in Procura accusando il sindaco di aver affidato la gestione del comune a una sorta di governo ombra a capo del quale ci sarebbe Francesco Murtus con, udite udite, un passato nel PD.

Non c’è bisogno di dirlo le tre sono state immediatamente espulse dal movimento, ree di aver ostacolato la giunta e il sindaco, una sorta di intollerabile lesa maestà grillica. “I 5 Stelle chiedono ai cittadini di denunciare le irregolarità riscontrate nei Comuni in modo anonimo ora abbiamo capito il perché: se ci metti la faccia ti buttano fuori, volevano tre consigliere come tre scimmiette, ovvero non vedo, non parlo e non sento. – ha dichiarato Rita piano -Ma se credevamo nel Movimento era proprio per cambiare il sistema, non per diventarne parte integrante. Il male lo denunci anche se lo hai in casa tua”.

Dulcis in fondo ma non ultimo,  Pippo Nogarin a Livorno è raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sulla raccolta dei  rifiuti, concorso in bancarotta fraudolenta. Lui si dice pronto a dimettersi se “durante le indagini preliminari dovesse emergere una condotta contraria ai principi del Movimento 5 Stelle”, come se alla magistratura importassero i principi grillini piuttosto che le leggi dello Stato.  Beppe Grillo dal canto suo gli ha fatto sapere che gode della sua fiducia.NOGARIN INQUISITO

Nel caso di Livorno l’ironia è dovuta, sono stati gli stessi grillini a portare gli atti in procura, salvo poi a fare una serie di operazioni per le quali ora sono indagati. I grillini naturalmente gridano al complotto, le colpe sono tutte delle precedenti amministrazioni, il che può darsi ma fino a prova contraria i procedimenti penali sono personali, per atti compiuti dalle persone e di quelli dovrà rispondere anche il nostro, o meglio il vostro, insomma mio non di certo, Pippo Nogarin.

Se avevamo iniziato con una per me assai diletta botta alla credibilità del Movimento 5 Stelle non potevamo che concludere con uno dei più esilaranti arresti nell’ambito delle cinque stelle sempre più cadenti, quello di Angelo Malerba, capo gruppo grillino del comune di Alessandria. Candidato sindaco alle passate elezioni è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di furto.

Il grillino è stato preso con il “sorcio in bocca”,  aveva appena scassinato un armadietto della palestra sottraendo da un portafoglio 100 euro, non sapendo che  a causa di numerosi furti, il centro sportivo frequentato dal grillino era sotto osservazione delle forze dell’ordine. Tanto va il grillino al lardo che ci lascia lo zampino.malerba arrestato m5s

La vicenda per ovvi motivi ha suscitato l’ilarità della rete nei confronti di quelli che volendo aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, sono finiti invece a scassinare con il piede di porco gli armadietti delle palestre.. Rimanga tra noi, ma che facessero questa fine era già scritto nel primo giorno che si affacciarono sulla scena politica italiana.Le scatolette ormai hanno da un pezzo la linguetta a strappo.

 

 

 

 

 

 

30 thoughts on “TUTTI O QUASI GLI INDAGATI DEL MOVIMENTO 5 STELLE

    • Due considerazioni. Contrariamente a quel che si vuol far credere il M5S non è un partito di santi. E’ un partito di persone normali e come tale può essere infiltrato da chiunque : persone dedite al malaffare, tangentisti, mafiosi o vecchi dediti alla prostituzione giovanili (meglio se nipoti di Mubarak). Certo però devono essere incensurati prima di infiltrarsi. La cosa che distingue i 5 stelle però è come si comportano quando questi, chiamiamoli vizi, vengono scoperti. I 5 stelle li espelleno altri partiti li promuovono. La seconda considerazione è che l’Italia sta morendo ed il cancro che la sta uccidendo si chiama corruzione, spreco di denaro pubblico ed evasione fiscale. Tutti gli altri partiti li abbiamo visti, proviamo i 5 stelle al governo, secondo me loro sono la medicina contro questo cancro. e lo dico conoscendo le loro proposte di legge, a cominciare dalla modifica della prescrizione. Se anche loro falliscono allora prendiamo forconi e fucili e facciamo pulizia noi, altrimenti siamo solo pecore da tosare.

      • L’Italia non ha mai fatto nemmeno una rivoluzione, il grillismo si scioglierà come neve al sole non perché abbia fallito ma perché non c’erano nemmeno le premesse.

    • Bellissima, complimenti, te ne sei scordato qualcuno come quello di Mira rinviato a giudizio comunque bell’articolo scritto bene, mi sono fatto un sacco di risate.

  1. Meglio i grillini che l’olio di ricino e il manganello .Se continuate a dire che ci dobbiamo tenere i ladri, i tangentisti, i collettori di provvigioni, i truffatori seriali, i bancarottieri ,i capibastone e gli intrallazisti ,prima o poi ci saranno le barricate e il BOIA CHI MOLLA !!!!! E allora le anime belle del PD targato Verdini saranno contenti o NO !!!!!

  2. Purtroppo, a differenza di James Bond che vive solo 2 volte o dei gatti che hanno 7 vite, non riesco , visto il poco spazio e tempo a disposizione, a fare l’elenco degli Indagati del PD, PDL, LEGA etc

    • Il solito modo sciocco di rapportarsi ai problemi. Comprendo che per te se lo fanno anche gli altri giustifichi il fatto che lo possa fare anche tu o i tuoi beniamini. Qui abbiamo un altro modo di ragionare, per noi i delinquenti solo tutti uguali ma questo Blog è una nicchia ovviamente.

  3. Ti sono grato per la tua miniziosa ricerca e raccolta di dati.
    Non capisco il tono distruttivo, quello che racconti fa onore al movimento ; restare coerenti con i propositi di onesta’ , anche con il rischio di sacrificare qualche innocente. Gli attivisti sono tanti, importante non è essere protagonisti ma arrivare e costruire un sistema onesto. Per i disonesti che pensano di usare il simbolo
    del movimento per i propri interessi , cosa possiamo fare ?
    Sono convinto che una soluzione puoi suggerirla tu.

  4. Hai scordato di precisare che chi é stato condannato é stato espulso (nel PD li promuovono) e chi é indagato, fino a prova contraria dei PM, si presume sia innocente.
    Il marcio c’é e ci sará sempre dappertutto.
    Bisogna vedere come si affrontano i marci.

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  8. Sembrerebbe un bell’articolo, posso solo sapere x quale partito vota ? Credo sia evidente che il suo voto sia andato al PD, perche’ la sua lista a confronto di quella di quel partito fa un po’ sorridere, e mi riferisco ai circa 140 fra indagati ed arrestati per reati che svariano fra la corruzione e l’associazione mafiosa. Capiamoci, e’ odioso anche ci apre un armadietto per rubare 100 euro non ha scusanti, ma mi sembra che si vogliano paragonare mafiosi con ladri di galline. Saluti

    • Evidentemente lei ha una morale a corrente alternata. Nei paesi anglosassoni, politici che hanno indebitamente speso 12 sterline sono stati costretti a dimettersi. E’ evidente che lei vota Movimento 5 Stelle, sono gli unici nel panorama politico che condanno sempre e solo gli altri e si assolvono per tutti i reati loro con giustificazioni come la sua.

  9. bellissimo articolo, sarebbe bello leggere una versione aggiornata con tutte le nuove indagini da maggio 2016 fino ad oggi (vedansi vicende di Roma che riguardano Muraro e altri).

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