UNA FREGATURA A CINQUE STELLE

 

UNA FREGATURA A CINQUE STELLE

 

Il mio obiettivo è la politica a costo zero. Quasi zero. Tendente allo zero. Il costo della politica è diventato il fine della politica. Si fa politica per i soldi, per preservare quelli minacciati dalla magistratura, per dare un impiego ben remunerato ai figli, per diventare se non ricco (un obiettivo raggiunto comunque da molti), almeno benestante. Più i costi della politica aumentano, più questi costi possono essere distribuiti, ripartiti a chi fa politica. Più Province, più soldi.”

Beppe Grillo 5 Maggio 2010

Ci avete creduto? Bene, a Roma si dice che la mattina si alza un furbo e un fesso, e se ci avete creduto non siete tra i furbi ed è perfino giusto che ci siano persone come Beppe Grillo e il suo movimento che si svegliano prima di voi per fregarvi. Probabilmente siete tra quegli italiani che compravano il sale da Wanna Marchi pagandono fino a 20 mila euro.

Nel 2010 ancora non erano entrati nella stanza dei bottoni e si potevano permettere di scrivere qualsiasi fesseria. Solo sei anni dopo però marciano su Roma ed ecco che appena insediati Virginia Raggi, grillina DOC distribuisce soldi pubblici a piene mani ai suoi nominati, mai eletti da nessuno. La politica a costo zero deve essere quella degli altri, non quella del Moovimento 5 Stelle.

I fortunati vincitori sono Mazzillo Andrea, Santis Antonio e Belfiore Fabrizio, mentre Romeo Salvatore fa Bingo! Il suo stipendio pubblico passa da 40 mila a 120 mila euro e solo perché il movimento che doveva fare politica senza soldi pubblici ha vinto a Roma, insomma la solita truffa ai danni dei cittadini. Prima promettono una cosa e poi fanno il contrario. Una truffa ideologica che ai cittadini, alla fine,  verrà a costare cara, 1 milione e 200 mila euro di soldi pubblici, ovviamente “quasi zero, insomma tendenti allo zero”. Il solito furto legalizzato questa volta a cura degli “honesti” cittadini pentastellati.

La magistratura però questa volta vuole vederci chiaro e fa irruzione nel comune come se la sindaca penta stellata fosse un qualsiasi politico della Prima Repubblica, quella “sgominata” da Mani Pulite quando i politici si mettevano in tasca i soldi pubblici e non solo quelli. Perdinci Bacco! Cribbio!  C’è il rischio che Virginia Raggi, sindaco pentastellato venga indagata per alcune di quelle nomine. Le solite toghe rosse che non hanno nulla da fare.

Gli incarichi pubblici vanno interdetti agli indagati” Beppe Grillo 27/3/2015

«Non sono a favore della presunzione d’innocenza per i politici. Se uno è indagato, deve lasciare». Luigi di Maio 21/12/2015

“Gli incarichi pubblici vanno interdetti agli indagati finché la magistratura non fa il suo corso.” Beppe Grillo 31/3/2015 (se non fosse bastata quella di qualche giorno prima)

E’ risaputo che per il Movimento 5 Stelle un politico che viene indagato deve dimettersi, che sia innocente o meno non è un problema che abbia  mai sfiorato gli “honesti cittadini”, solo che fino a ieri gli indagati erano quelli degli altri partiti, ora gli indagati sono loro e gli arrestati i loro nominati e allora, bisogna cambiare rotta, tanto ormai il voto dei soliti farlocchi è al sicuro e Roma checché se ne dica è da sempre uno dei Bancomat della politica, con 64 mila dipendenti le sue municipalizzate, le opere pubbliche e la manutenzione.

Ecco allora spuntare dal cilindro del nuovo politicante di turno un codice etico ad personam cucito su misura per Virginia Raggi, né più né meno come già faceva a suo tempo il grande maestro dei grillini, il primo che ha fatto diventare una scienza esatta la presa in giro dell’elettore, Silvio Berlusconi. Si chiama “Codice di comportamento in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie”, perché se tutti gli altri sono indagati, i grillini al massimo sono coinvolti in allegre vicende giudiziarie.

Niente più dimissioni per gli indagati del Movimento 5 Stelle, quelle andavano bene per tutti gli altri, compresi i loro ma se il comune era in un piccolo e sperduto paesino come Quarto, Roma no, Roma è la Capitale e verrebbe da dire “O Roma O Morte!”, la loro naturalmente che con quasi 3 milioni di abitanti il fallimento non è da meno.

In pratica nulla di quello che era stato promesso o richiesto a tutti gli altri è mai stato messo in pratica dal Movimento 5 Stelle né sul piano dell’onestà né tanto meno sul piano dei soldi pubblici, quando si sono trovati nelle stanze dei bottoni e potevano farlo.

Altro che “honestà” e politica senza soldi pubblici, i cittadini dove loro governano vanno spremuti come limoni e nel bilancio che ancora non è stato approvato della Capitale spunta perfino la liquidazione a fine mandato del sindaco grillino, 16 mila euro.

In pratica il Movimento 5 Stelle rinuncia solo e soltanto ai soldi che non può avere come i famosi 42 milioni di finanziamento (non gli spettavano e dissero che vi rinunciavano) ma quando gli spettano e possono incassarli si riempiono il portafoglio come tutti politicanti italiani e quando gli avvisi di garanzia e gli arresti coinvolgono loro, allora anche quella diventa un’altra storia e sono esattamente eguali agli altri, anzi forse anche peggio perché gli altri almeno non millantano di fare politica senza soldi o di doversi dimettere se indagati.

Hai votato Movimento 5 Stelle perché volevi cambiare l’Italia? Bene, ti hanno fregato un’altra volta, ma del resto tu ci sei abituato e non dovrebbe farti né caldo né freddo.

 

 

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