UNA VECCHIA SIGNORA, L’EDUCAZIONE CIVICA

 

 

 

         Esultano di gioia al verdetto della Cassazione sulla sentenza Mediaset.  Sventolano le bandiere ma sono di Forza Italia, i sostenitori di Berlusconi. E’ bastata una sola parola “annullamento” a scatenare la loro gioia come se il resto delle frasi fosse solamente un inutile fardello, la comprensione un optional.

         Brunetta e la Santanchè chiedono la Grazia per Berlusconi, fonti del Colle precisano che “è la legge a stabilire quali sono i soggetti titolati a presentare la domanda di Grazia” e i giornalisti si scatenano, Napolitano non vuole concederla. Comunicare è diventato un sofisma. Che amarezza verrebbe da dire.

          Qualcuno la ricorda come l’ora più noiosa della settimana ma se quei cinquantenni che oggi “vediamo” sbraitare soprattutto in rete contro i politici e la cosi detta casta, fossero stati all’epoca più attenti invece di giocare con aereoplanini di carta e cartoccetti, forse oggi avrebbero un livello culturale più elevato che gli avrebbe consentito di scegliere meglio i nostri rappresentanti. Fu soppressa nel 1990 con la motivazione che oramai eravamo evoluti. I risultati di quella scelta, credo siano sotto gli occhi di tutti.

         Ora qualcuno prenderà sotto braccio i deputati e sussurrerà loro che la Grazia deve essere richiesta dal condannato stesso o, in alternativa, da altre figure tra le quali non sono contemplati i suoi parlamentari neppure quando sono più realisti del Re. Vi è un altro piccolo dettaglio anche se di nessuna importanza, nel chiedere la Grazia si riconosce implicitamente di aver commesso quel reato, ma questo in un paese che non fa di coerenza virtù è veramente cosa insignificante.

        Potrebbe finire qui lo scempio delle nostre istituzioni, invece Alfano sente la necessità di essere all’altezza della situazione e consegna a Berlusconi le dimissioni di tutti i parlamentari del PDL come fosse questi a dovergli dare seguito e di nuovo i giornalisti (che viene il dubbio sia la loro attività secondaria e di primo lavoro facciano altro) che titolano ora cade il governo come se non fosse il Parlamento a dover prima approvare tutte quelle dimissioni e a provvedere a sostituirli con i primi non eletti che poi, forse, voteranno la sfiducia.

        In ogni caso come ebbe a dire Flaiano, coraggio il meglio è passato e possiamo stare tranquilli. Al peggio invece non c’è mai fine, motivo per cui da una parte come dall’altra ne vedremo ancora delle belle.

        

 

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