Avevano cominciato con Uno Vale Uno, quasi una banalità da quando esiste il suffragio universale, ma non c’è voluto molto per capire che c’era uno che valeva molto più degli altri. Poi si sono presentati in Parlamento con gli apriscatole per scoprire dopo poco che ormai tutte le scatolette avevano l’apertura a strappo, poi sono saliti sul tetto del Parlamento per difendere la Costituzione, mentre di sotto, senza di loro, il parlamento decideva le leggi necessarie o meno per il paese.
Poi si sono messi a strillare che loro non avevano indagati , del resto erano appena arrivati ed era evidente ci volesse un po’ di tempo. Poi sono arrivati come era inevitabile i primi avvisi di garanzia e senza nemmeno aspettare le sentenze di primo grado o le indagini preliminari hanno cominciato a cacciare, perfino quelli che dopo qualche giorno avevano visto cadere nel nulla tutte le accuse. Ma il tempo passa e è tiranno, così dal “noi non abbiamo indagati” in men che non si dica si è arrivati a un perentorio “i nostri indagati sono innocenti” e al “il PD ne ha più di noi”. Impensabile per i grillini che dei “cittadini porta voce” potessero macchiarsi di delitti, sebbene con qualche precedente arresto un seppur piccolo sentore che potessero essere disonesti c’era stato, ma il vangelo docet in un paese cattolico. E’ più facile vedere la pagliuzza nell’occhio dell’altro che la trave nel proprio.
Ormai è un vero “complotto” e ogni giorno al Movimento 5 Stelle arrivano avvisi e si apro indagini nei confronti dei loro amministratori ed ecco allora allora bella e pronta la nuova linea. Si decide caso per caso. Figli, figliastri e figliocci a seconda di come conviene che le regole sono elastiche nel movimento come la loro indignazione.
Indignazione che, a ben vedere, consente anche a degli idioti di avere una dignità che, altrimenti, non potrebbero avere in altro modo. Un’etica tutto sommato assai più elastica di quella degli altri partiti, dove almeno le regole sono scritte e puoi infrangerle sapendo quello che fai.
Così a Quarto viene espulso il sindaco che però non è indagato, l’ indagato è il coniuge. A Pomezia nemmeno si prende in considerazione l’avviso di garanzia e a Livorno ci si passa tranquillamente sopra. Anche a Parma però ci si passa sopra, ma al sindaco, non all’avviso di garanzia. Federico Pizzarotti che viene asfaltato dalla solita e-mail anonima. Che poi badate bene è la stessa email che manda la certificazione per le liste con l’autentica della firma di Beppe Grillo e la delega a presentarle, compresa quella di Parma che ha eletto l’ignaro Pizzarotti.
Considerato che i grillini sono quelli che in disprezzo di quella Costituzione per la quale salirono sui tetti, sono quelli che continuano a dire che il Primo Ministro viene eletto dal popolo, è anche comprensibile che il Pizzarotti ci abbia messo un po’ di tempo a capire che anche lo Sfaff anonimo del suo stesso movimento…non è stato eletto da nessuno. Sono eletti ma in tutt’altro senso che nel Movimento 5 Stelle devi stare nel cerchio magico per essere apprezzato ancor più di quanto accadeva con Berlusconi, un altro politico comico in via di estinzione.
.Cosi Fabio Fucci che dapprima si era espresso in favore di Pizzarotti ci ha messo un istante a calarsi nei panni di Anastasia facendo marcia indietro, lasciando solo il povero Cenerentolo di Parma. Nogarin dal canto suo non ci pensa nemmeno per un istante a difendere Pizzarotti e come la Genoveffa della favola ci va giù forte. Il Pizza come già da tempo lo chiamava il suo padrone, non si arrende e rilancia, sfidando Beppe Grillo a un confronto all’ultimo streaming. E quando ci casca Beppe Grillo!
Lo streaming, ve lo ricordate? Il povero Bersani che con il suo smaccato accento romagnolo chiedeva come una qualsiasi Gradisca di felliniana memoria a quei bravi ragazzi di dargli una mano a fare il governo? Una scena pietosa, come a dire, almeno prima informati su chi hai davanti che era come se un ebreo chiedesse a un nazista di dargli una mano. Un altro cavallo di battaglia del movimento finito nel cassonetto, rottamato ancor prima di diventare divertente come un programma comico che, a lungo andare, nemmeno i grillini facevano una gran bella figura in diretta, tanto che si mormora conservino come una reliquia quel confronto con Bersani.
Ora, con il caso Parma è abbastanza chiaro che all’interno del movimento non ci sono regole, variano a seconda dei casi, variano a seconda delle opportunità, variano a seconda delle persone, del tempo e degli umori, insomma…variano, piacendo o meno al Cenerentolo di Parma che da osannato figlioccio per esser stato il primo sindaco grillino è definitivamente relegato al ruolo di orfano e paria coperto di schizzi di fango e altre indicibili sozzure mediatiche, è proprio il caso di dire…dalle stelle alle stalle!
se scarti le vacche per il poco latte che fanno come puoi sostituirle con le bufale che di latte ne fanno il 20% si e no?
Analogia errata, il latte delle bufale è di qualità superiore e più remunerativo. Riprova sarai più fortunato.
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