LA CLASSE NON E’ ACQUA MA MEGLIO EVITARE TWITTER DA ALCOLIZZATO

“Bella partita, bella vittoria, ottimo che vada  in quel posto agli inglesi arroganti e antipatici”. Una opinione tutto sommato abbastanza condivisibile se sei al Bar dello Sport dopo la partita Inghilterra – Italia finita 2 a 1. E’ luogo comune pensare che se il Signore, sempre che ce ne sia ancora uno, ha voluto porre gli inglesi su d’un’isola avrà sicuramente avuto i suoi buoni motivi e ed è risaputo che i detti popolari hanno un fondo di verità, per quanto discutibile questo possa essere.Image00001

Ora, se però non sei al Bar dello Sport, ma su una piattaforma sociale internazionale e non sei un qualunque cittadino ma un ex ministro della Repubblica Italiana e attuale Senatore, probabilmente non solo rischi di dare a Matteo Renzi dei buoni motivi per chiudere il Senato ma rischi anche di diventare tristemente famoso in Europa, facendoci fare ancora una volta la nostra “porca figura”. Solo cinque minuti, Maurizio Gasparri, probabilmente pensando di non aver espresso chiaramente il suo precedente concetto, cinguetta ancora: “Fa piacere mandare a fare… gli inglesi, boriosi e coglioni”. Molti di voi avranno apprezzato quel francesismo dei puntini di sospensione che lasciano un alone di mistero sulla parola mancante, ma solo perché siete un pubblico raffinato che segue con costanza questo blog ed è in grado di apprezzare queste sfumature.

Daniele Luttazzi lo definì con una “azzeccatissima” perifrasi l’uomo con la faccia di “un cameriere a cui non hanno dato la mancia”. Chi invece l’ha conosciuto negli anni 70 mischiato tra i picchiatori dell’estrema destra del Fronte della Gioventù, lo ricorderà come Igor perché a volte i tuoi stessi “colleghi” sono particolarmente carogne. Due erano i motivi di questo soprannome, i suoi occhi a palla che ricordavano quelli del servo di Frankenstein Junior e la sua naturale predisposizione a essere leggermente servile nei confronti dei capi,un’attitudine che lo aiuterà molto nella carriera politica. Gracile e poco adatto allo “scontro fisico” era più che altro dedito alla “violenza verbale” e all’offesa spicciola, una cosa che seppur non dava la stessa soddisfazione di menare le mani gli consentì lo stesso di emergere in quell’ambiente.

Ma torniamo all’oggi che queste sono divagazioni sull’onda di quei ricordi che talvolta tracimano dai cancelli d’argento della memoria. Qualcuno dopo questi due commenti esemplari gli fa notare che sarebbe pronto per ricoprire il Ministero degli esteri. Magari potrebbe prendere a male parole il governo indiano costringendolo con chiacchiere da postribolo a restituirci i nostri due marò. Hai visto mai che lui riesca con il suo irreprensibile aplomb a riuscire dove la Bonino ha mancato? Gasparri è notoriamente un gentleman e in un battibaleno ricinguetta: “Beh se lo fa la shampista, lo puoi fare anche tu”. Viene da se che la nobile lavoratrice del campo tricologico chiamata in causa sia il ministro Federica Mogherini. La classe non è acqua e si vede nei momenti critici ma non è acqua nemmeno la birra che deve aver bevuto a ettolitri il buon Igor (a me piace ricordarlo affettuosamente cosi), durante la visione della partita.

Non potendo sapere se questo Blog è frequentato anche da minori, sorvoliamo sui vari botta e risposta dell’ex ministro dell’ultimo scaricatore di porto con tutto il dovuto rispetto per il porto. Vi riportiamo solo il più divertente, divertente almeno dal punto di vista del soggetto e dell’ignoranza cronica che non lo ha mai abbandonato in tutti questi anni seguendolo passo passo come un inseparabile amico fidato. Twitta a sua volta una rivista Wired, nella sua versione italiana, considerata la Bibbia di Internet: “Toglietegli Twitter per il suo bene!” e lui pensando che sia il nome fittizio di qualcuno risponde: “Non so chi tu sia, per viltà ti celi dietro l’anonimato, serve nome e cognome per indicare alla nettezza urbana”. Maurizio Gasparri, un uomo, un mito!

Ovviamente quella sera The Guardian era di vedetta, del resto lo dice il nome stesso e non si è fatto scappare la ghiotta occasione. Scrive il prestigioso quasi quotidiano inglese (esce solo 6 giorni alla settimana) che si autodefinisce una voce liberal nel mondo a proposito del nostro Igor che si tratta di “uno dei politici italiani più portati alle brutte figure”, il suo linguaggio è”indecoroso” ma a sua volta il giornale è mitico nel tradurre l’insulto tutto italiano con un mirabile “testicles”! Niente sesso siamo inglesi. The Guardian ricorda anche ai suoi lettori che si tratta dell’ex ministro delle Comunicazioni, una sorta di sottile umorismo tutto inglese trattandosi di fatti accaduti su una piattaforma sociale.

Il giorno seguente Igor cerca di stemperare i fatti accaduti nella notte rispondendo cosi a un giornalista: “Ho offeso gli inglesi? Mha, sono sopravvissuti ai cappellini della Regina Elisabetta non mi aspetto certo uno sbarco a Ladispoli”. Ora sono in molti a cominciare a dubitare che the testicles siano proprio gli inglesi…

                                                               Buona vita a tutti voi

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