RIFORMA COSTITUZIONALE SI, NO… FORSE

 

RIFORMA COSTITUZIONALE

Volenti o meno, non possiamo parlare di questa Riforma Costituzionale che ormai passa come la Renzi-Boschi senza parlare del bicameralismo perfetto, una anomalia tutta italiana non essendo presente in nessuna altra parte del mondo. In sostanza si tratta di un sistema  per cui  Camera e Senato hanno esattamente gli stessi poteri. Una legge per essere approvata deve passare all’esame delle due Camere e non essere modificata. Ogni qualvolta viene modificata da una delle due Camere si anche per una sola virgola, si deve ricominciare da capo tutta la trafila. Una sorta di ping pong istituzionale che da sempre ha rallentato tutti iter parlamentari affondandone più di uno.

Bisogna dire che in tutto il resto del mondo conosciuto non esiste questo sistema, nemmeno nei paesi dove ci sono due Camere, i poteri dell’una e dell’altra sono assolutamente diversi tra loro e non interferiscono tra loro. Nell’Unione Europea di cui facciamo parte, 15 paesi sono monocamerali, nei rimanti 13, solo in 5 i membri della seconda camera sono eletti direttamente dai cittadini.

Storicamente parlando questo sistema fu introdotto nella Costituzione come frutto di un accordo sostanzialmente tra la DC, il PSI e il PCI, dopo la rottura del governo tripartito della primavera del 1947, per cui queste tre forze politiche non si fidavano più l’una dell’altra. De Gasperi si ritrovò ad essere favorevole al bicameralismo perfetto, perché intraveda il rischio che alle elezioni del ’48 il PCI potesse riuscire ad avere la maggioranza nei due rami del Parlamento (Senato e Camera). Le sinistre invece, ovvero il PCI, il Partito d’Azione e i socialisti erano a favore del monocameralismo. Alla fine dovettero accettare ritenendolo, seppur a denti stretti, un argine contro eventuali regimi di destra. Per Giuseppe Dossetti, uno dei padri della nostra Costituzione, l’accordo sul bicameralismo ha le sue fondamenta nella “paura dell’altro”. In pratica si trattò di un “compromesso infelice” nato da una serie contrapposta di veti e dal timore di un possibile ritorno del fascismo.

Negli anni però, soprattutto da parte del PCI sono stati innumerevoli i tentativi di rimediare a questo Compromesso Infelice che ha reso costoso e farraginoso il procedere delle nostre leggi, facendole arrivare spesso a conclusione quando ormai non servivano più essendo state scavalcate dalla realtà dei tempi che invece procedevano a tutt’altra velocità. Era il 1981 quando Enrico Berlinguer redasse un documento pubblicato sull’Unità dal titolo “Materiali e proposte per  un programma di politica economico-sociale e di governo dell’economia”.

Un titolo piuttosto pomposo e un documento estremamente articolato dove al capitolo delle Riforme istituzionali il segretario del PCI scriveva: «il bicameralismo appare come un ostacolo e come un appesantimento dei lavori parlamentari. La soluzione più razionale è l’unicità dell’assemblea parlamentare. In questo quadro, può ritrovare una sua peculiare funzione consultiva un organismo come il CNEL adeguatamente riformato».

Dobbiamo dire che quel documento faceva anche riferimento alla necessità di rafforzare i poteri nel Presidente del Consiglio e di ridurre il numero dei ministeri. E’ proprio sulla scia di quel documento che Stefano Rodotà, nel 1985 insieme a un manipolo di intellettuali dell’epoca tra cui Gustavo Zagrobelsky e Dario Fo, presenta una proposta di legge per l’abolizione tout court del Senato. Secondo Rodotà l’esistenza delle due camere con identici poteri, consente «che per il governo si aprano spazi molto ampi che gli consentono l’affermazione di un suo potere di fatto tendenzialmente volto a sottrarsi da una responsabilità politica reale, efficace, e perciò credibile».

Sono innumerevoli nella storia repubblicana le Commissioni Bicamerali istituite dai vari governi per riformare questa parte della Costituzione tutte naufragate, non ultima quella che porta il nome del suo relatore Massimo D’Alema che però di Camere inizialmente ne prevedeva addirittura tre e voleva l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, sebbene una di quelle camere fosse in tutto simile a quella ora proposta e oggetto di referendum. E’ conosciuta come il “Patto della Crostata”, essendo anche lei frutto di un accordo tra parti in contrasto tra loro che cercarono di mettersi d’accordo a una cena in casa di Gianni Letta, la cui consorte aveva per l’appunto servito quel dolce.

 

Nei fatti questa riforma abolirà quel bicameralismo perfetto di cui ho parlato. Il percorso delle leggi sarà più snello, e veloce. Verrà eliminato quel ping pong da una camera all’altra. Il nuovo Senato o Senato delle Regioni non costerà nulla perché  i suoi componenti non percepiranno alcun compenso, essendo sindaci e consiglieri regionali che già lo percepiscono per la loro attività e avrà nessuna voce in capitolo sulle leggi dello Stato. I senatori passeranno da  315 a soli 100.

gocce di riforma

Verrà inoltre abolito il CNEL, ovvero il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, organo di rilievo costituzionale previsto dall’art. 99, costato fino ad oggi un miliardo di euro. Per chi non lo sapesse il CNEL è una specie di parlamentino costituito da esponenti sindacali, imprenditoriali e sociali che avrebbe dovuto proporre disegni di legge. Nei suoi sessanta anni di vita ha prodotto solo 14 disegni di legge.

Vengono inoltre ridisegnati i poteri delle Regioni con un ridimensionamento della loro autonomia legislativa che fino ad oggi si è tradotta sia in corruzione che in una disparità di trattamento tra cittadini, solo per fare un esempio sul piano della sanità, per cui non siamo tutti eguali se nasciamo in una regione piuttosto che in un’altra rispetto al trattamento. Da contraltare al ridimensionamento di questi poteri, aumenta la Democrazia Diretta, viene abbassato il quorum necessario per i referendum consultivi e viene istituito il referendum propositivo che non esisteva. Questi almeno i punti fondamentali dove lo scontro politico è più intenso.

Questo ovviamente se il 4 dicembre i cittadini decideranno che vogliono cambiare sistema. Cosa succederà invece se vincerà il No, è presto detto, non succederà assolutamente nulla e tutto rimarrà come era prima, nel bene e nel male.

Nessuno di noi è in grado di rispondere alla domanda se sarà un bene o un male cambiare, da una parte come dall’altra si possono fare solo supposizioni senza nessuna certezza. Ma, di una cosa questa volta possiamo essere sicuri, non ci sarà nessuna imposizione dall’alto, saremo noi cittadini a decidere cosa vogliamo fare del nostro futuro.

 

Gli italiani all’estero che vogliono ulteriori informazioni oppure vogliono segnalare problemi possono scrivere a questa E-mail [email protected]

 

Vedi anche “RIFORMA COSTITUZIONALE IN PILLOLE”

http://duemmepi.altervista.org/blog/riforma-costituzionale-in-pillole/

Segue traduzione in inglese, portoghese e spagnolo

 

 

CONSTITUTIONAL REFORM YES NO MAYBE

Like it or not, we can not talk about this Constitutional Reform that now passes as Renzi Woods-not to mention the perfect bicameralism, an Italian anomaly is not present in any other part of the world. In essence it is a system by which the House and Senate have exactly the same powers. A law to be approved must pass the examination of both houses and not be changed. Every time you change from one of the two chambers is also one point, you have to start over the whole rigmarole. A kind of institutional table tennis that always has slowed down all parliamentary procedures affondandone more than one.

It must be said that throughout the rest of the known world there is no such system, even in countries where there are two chambers, the powers of both these are absolutely different from each other and do not interfere with each other. In the European Union to which we belong, 15 countries are single chamber, in rhyming 13, only 5 of the second chamber are elected directly by citizens.

Historically this system was introduced in the Constitution as a result of an agreement between the substantially DC, PSI and PCI, after breaking the tripartite government of the spring of 1947, so these three political forces no longer trusted one of ‘ other. De Gasperi found himself to be in favor of perfect bicameralism, because there appears a risk that the ’48 elections the PCI might be able to have a majority in both houses of Parliament (Senate and House). The left hand, which is the PCI, the Action Party and the Socialists were in favor of unicameralism. In the end they had to accept considering it, albeit through clenched teeth, a bulwark against any rightist regimes. For Giuseppe Dossetti, one of the fathers of our Constitution, the agreement on the bicameral system has its foundations in the “fear of the other.” Basically it was an “unhappy compromise” born of an opposing series of vetoes and the fear of a possible return of fascism.

But over the years, especially by the PCI have been countless attempts to remedy this unhappy compromise that made it costly and cumbersome the progress of our laws, often causing them to arrive at the conclusion when it no longer served having been overridden by the reality of the times that instead they proceeded to a completely different speed. It was 1981 when Enrico Berlinguer drew up a document published on Unity entitled “Materials and proposals for a program of social-economic policy and economic governance.”

A title rather pompous and extremely detailed document where the chapter of institutional reforms on the PCI secretary wrote: “bicameralism appears as an obstacle and as a weighting of parliamentary work. The most reasonable solution is the parliamentary assembly uniqueness. In this context, it may find its own special advisory role an organism as the CNEL adequately reformed.

” We have to say that the document also referred to the need to strengthen the powers of the President of the Council and to reduce the number of ministries. E ‘right on the heels of that document that Stefano Rodotà, in 1985 along with a handful of intellectuals of including Gustavo Zagrobelsky and Dario Fo, presents a bill for the outright abolition of the Senate. According to overspend the existence of the two chambers of equal status, allows that “for the government to open up large spaces that allow the affirmation of his power to face the fact tend to shy away from a real political responsibility, effective, and therefore credible ».

They are countless in the republican history of the Bicameral Committees set up by governments to reform this part of the Constitution all wrecked, not least of which bears the name of its rapporteur, Massimo D’Alema, however initially it even included three rooms and wanted direct election the President of the Republic, although one of those rooms was very similar to the one proposed and put to a referendum. E ‘known as the “Pact of Tart”, as she was also the result of an agreement between parties in conflict between them that tried to agree to a dinner at the home of Gianni Letta, whose wife had in fact served the sweet.

 

In fact this reform will abolish the perfect bicameralism that I mentioned. The route of the laws will be more streamlined, and fast. This will delete the table tennis from room to room. The new Senate or the Chamber of Regions will not cost anything because its members will not receive any compensation, as mayors and councilors who already receive for their business and will have no say over state laws and will pass by the more than 300 to just 100 .

CNEL will also be abolished, or the National Council of Economy and Labour, with constitutional organ art. 99, cost to date a billion euro. For the uninitiated CNEL is kind of small parliament made up of union representatives, entrepreneurial and social competences that should have proposed bills. In its sixty years of existence it has produced only 14 bills.

They also redesigned the powers of the regions with a reduction of their legislative autonomy which to date has resulted in the corruption that is in a difference in treatment between citizens, just as an example in terms of health, for which we are not all equal when we are born in a region rather than another with respect to the treatment.

These at least the main points where the political battle is more intense. This obviously if December 4 citizens decide that they want to change the system. What will happen if instead win the No, is obvious, it will not happen anything and everything will remain as it was before, for better or for worse.

None of us is able to answer the question whether it will be good or bad change, from one side and the other one can only make assumptions without any certainty. But of one thing we can be sure this time, there will be no imposition from above, we will be us citizens to decide what we want to do for our future.

 

 

REFORMA COSTITUCIONAL SIM NÃO.. TALVEZ

Goste ou não, não podemos falar sobre isso Reforma Constitucional, que agora passa como Renzi Woods-para não mencionar o bicameralismo perfeito, uma anomalia italiana não está presente em qualquer outra parte do mundo. Em essência, é um sistema pelo qual a Câmara eo Senado têm exatamente os mesmos poderes. A lei a ser aprovado devem passar no exame de ambas as casas e não ser alterada. Toda vez que você mudar de uma das duas câmaras também é um ponto, você tem que começar de novo toda a ladainha. Uma espécie de ténis de mesa institucional que sempre tem abrandado todos os procedimentos parlamentares affondandone mais de um.

Deve ser dito que em todo o resto do mundo conhecido não existe tal sistema, mesmo em países onde existem duas câmaras, os poderes de ambos estes são absolutamente diferentes uns dos outros e não interferem uns com os outros. Na União Europeia, a que pertencemos, 15 países são de uma câmara, na rima 13, apenas 5 da segunda câmara são eleitos directamente pelos cidadãos.

Historicamente, este sistema foi introduzido na Constituição, como resultado de um acordo entre a substancialmente DC, PSI e PCI, depois de quebrar o governo tripartite da primavera de 1947, assim que estas três forças políticas já não confiava um dos ‘outros. De Gasperi encontrou-se ser a favor da perfeita bicameralismo, porque parece um risco de que os ’48 eleições do PCI pode ser capaz de ter uma maioria em ambas as casas do Parlamento (Senado e Câmara). A mão esquerda, que é o PCI, o Partido de Ação e os socialistas eram a favor de unicameralism. No final, eles tiveram que aceitar considerando que, embora com os dentes cerrados, um baluarte contra quaisquer regimes de direita. Para Giuseppe Dossetti, um dos pais da nossa Constituição, o acordo sobre o sistema bicameral tem seus fundamentos no “medo do outro.” Basicamente era um “compromisso infeliz” nascido de uma série de oposição dos vetos eo medo de um possível retorno do fascismo.

Mas ao longo dos anos, especialmente pela PCI têm sido inúmeras tentativas de remediar este compromisso infeliz que tornava caro e complicado o progresso de nossas leis, muitas vezes levando-os a chegar à conclusão de que ele não é mais servido tendo sido substituída pela realidade de as vezes que, em vez passaram a uma velocidade completamente diferente. Era 1981, quando Enrico Berlinguer elaborou um documento publicado na Unidade intitulado “Materiais e propostas para um programa de-econômico-social de políticas e governação económica.”

Um título pomposo e documento extremamente detalhado, onde o capítulo das reformas institucionais sobre o secretário PCI escreveu: “bicameralismo aparece como um obstáculo e como um coeficiente de ponderação de trabalho parlamentar a solução mais razoável é a singularidade assembleia parlamentar Neste contexto, ele pode.. encontrar o seu próprio papel consultivo especial um organismo como o CNEL adequadamente reformada. ”

Nós temos que dizer que o documento também se referiu à necessidade de reforçar os poderes do Presidente do Conselho e para reduzir o número de ministérios. direito E ‘nos saltos de documento que Stefano Rodotà, em 1985, juntamente com um punhado de intelectuais de incluindo Gustavo Zagrobelsky e Dario Fo, apresenta um projeto de lei para a abolição pura e simples do Senado. De acordo com a gastar a existência das duas câmaras de igual estatuto, permite que “para o governo a abrir espaços amplos que permitem a afirmação do seu poder para enfrentar o fato tendem a se afastar de uma responsabilidade política real, eficaz e, portanto, credível ».

Eles são incontáveis na história republicana dos Comitês Bicameral criado pelos governos para reformar esta parte da Constituição tudo destruído, não menos do que leva o nome do seu relator, Massimo D’Alema, no entanto, inicialmente, ele ainda incluídos três quartos e queria eleição directa do Presidente da República, embora um dos quartos foi muito semelhante ao proposto e submetida a um referendo. E ‘conhecido como o “Pacto de Tart”, como ela também foi o resultado de um acordo entre as partes em conflito entre si, que tentou concordar com um jantar na casa de Gianni Letta, cuja esposa tinha de fato serviu o doce.

Na verdade, esta reforma vai abolir o bicameralismo perfeito que eu mencionei. A rota das leis será mais ágil, e rápido. Isso excluirá o ténis de mesa de sala em sala. O novo Senado ou da Câmara das Regiões não vai custar nada, porque seus membros não receberão qualquer compensação, como prefeitos e vereadores que já recebem para os seus negócios e não tem nenhuma palavra sobre as leis estaduais e vai passar pelo mais de 300 para apenas 100 .

CNEL também será abolido, ou o Conselho Nacional da Economia e do Trabalho, com a arte de órgão constitucional. 99, o custo até agora um euro bilhões. Para o CNEL não iniciados é uma espécie de pequeno Parlamento composto por representantes sindicais, empresariais e competências sociais que devem ter contas propostos. Em seus sessenta anos de existência, produziu apenas 14 contas.

Eles também redesenhou os poderes das regiões com uma redução de sua autonomia legislativa que até à data tem resultado na corrupção que está em uma diferença de tratamento entre os cidadãos, assim como um exemplo em termos de saúde, para os quais não somos todos iguais quando que nascem numa região em vez de outra no que diz respeito ao tratamento. Estes, pelo menos, os principais pontos em que a batalha política é mais intensa.

Isto, obviamente, se dezembro 4 cidadãos decidem que querem mudar o sistema. O que vai acontecer se, em vez ganhar o Não, é óbvio, isso não vai acontecer qualquer coisa e tudo continuará a ser como era antes, para melhor ou para pior.

Nenhum de nós é capaz de responder à questão de saber se ele vai ser bom ou mau mudança, de um lado e do outro só se pode fazer suposições sem qualquer certeza. Mas de uma coisa podemos ter certeza desta vez, não haverá imposição de cima, seremos nós, cidadãos para decidir o que quer fazer para o nosso futuro.

 

REFORMA COSTITUCIONAL SÍ NO… QUIZÁ

Nos guste o no, no podemos hablar de esta reforma constitucional, que ahora como Renzi Woods-por no mencionar el bicameralismo perfecto, una anomalía italiana no está presente en ningún otro lugar en el mundo. En esencia, se trata de un sistema por el cual la Cámara y el Senado tienen exactamente los mismos poderes. La ley para ser aprobado debe pasar el examen de ambas cámaras y no puede cambiarse. Cada vez que cambia una de las dos cámaras es también un punto, tiene que empezar de nuevo toda la letanía. Una especie de ping-pong institucional que siempre ha ralentizado todos los procedimientos parlamentarios affondandone más de uno.

Hay que decir que en todo el resto del mundo conocido no existe tal sistema, incluso en países en los que hay dos cámaras, tanto de estos poderes son absolutamente diferentes entre sí y no interfieren entre sí. En la Unión Europea, a la que pertenecemos, 15 países están en una cámara en la rima 13, sólo 5 de la segunda cámara son elegidos directamente por los ciudadanos.

Históricamente, este sistema se introdujo en la Constitución como resultado de un acuerdo entre la DC sustancialmente, PSI y PCI, después de romper el gobierno tripartito de la primavera de 1947, por lo que estas tres fuerzas políticas ya no confiaban en uno de los “otros. De Gasperi que se encuentren en favor de bicameralismo perfecto, porque parece que el riesgo de que las elecciones del ’48 PCI pueden ser capaces de tener una mayoría en ambas cámaras del Parlamento (Senado y Cámara). La izquierda, que es el PCI, el Partido de Acción y los socialistas estaban a favor de unicameralismo. Al final tuvieron que aceptar que esta ampliación, con los dientes apretados, un bastión contra todos los regímenes de derecha.

Giuseppe Dossetti, uno de los padres de nuestra Constitución, el acuerdo sobre el sistema bicameral tiene sus bases en el “miedo al otro.” Básicamente se trataba de un “miserable compromiso” nacido de una serie de oposición de los vetos y el temor de un posible retorno del fascismo. Pero con los años, sobre todo por el PCI han habido numerosos intentos para poner remedio a esta lamentable compromiso que hizo el progreso caro y complicado de nuestras leyes, a menudo les lleva a la conclusión de que ya no es servido ha sido sustituida por la realidad de veces que en vez de eso pasa a una velocidad completamente diferente. Era 1981, cuando Enrico Berlinguer produjo un documento publicado en la Unidad titulado “Materiales y propuestas para un programa económico-social de la gestión política y económica.”

Un título del documento pomposo y extremadamente detallado en el capítulo de las reformas institucionales en la PCI secretaria escribió: “bicameralismo aparece como un obstáculo y como una ponderación de trabajo parlamentario la solución más razonable es la singularidad asamblea parlamentaria En este contexto, se puede. . encontrar su propia función de asesoramiento especial de una organización como la CNEL adecuadamente reformado “.

Hemos de decir que el documento también se refirió a la necesidad de fortalecer las facultades del Presidente y para reducir el número de ministerios. Y justo ‘en el documento salta a Stefano Rodotà, en 1985, junto con un puñado de intelectuales incluyendo Gustavo Zagrobelsky y Dario Fo, presenta un proyecto de ley para la supresión pura y simple del Senado. Según pasar la existencia de las dos cámaras de igual rango, que permite “para el gobierno para abrir amplios espacios que permiten la afirmación de su poder para enfrentar el hecho tienden a alejarse de una responsabilidad política real, efectivo y, por lo tanto, creíble “.

Son incontables en la historia republicana de los Comités Bicameral creada por los gobiernos para reformar esta parte de la Constitución destruyó a todos, no menos importante de los cuales lleva el nombre de su ponente, Massimo D’Alema, sin embargo, en un principio, tres dormitorios y que incluso incluyeron él quería que la elección directa del presidente, aunque una de las habitaciones era muy similar a la propuesta y sometida a referéndum. Se le conoce como el “Pacto de tarta”, como lo fue también el resultado de un acuerdo entre las partes en conflicto entre sí, que intentó llegar a un acuerdo a una cena en casa de Gianni Letta, cuya esposa había servido de hecho dulce.

De hecho, esta reforma va a suprimir el bicameralismo perfecto que he mencionado. La ruta de las leyes será más ágil y rápido. Esto eliminará el tenis de mesa habitación en la habitación.

El nuevo Senado o la Cámara de las Regiones no cuesta nada, porque sus miembros no reciben ningún tipo de compensación, como alcaldes y concejales que ya reciben por su negocio y no tienen ninguna palabra sobre las leyes estatales y pasarán a través de más de 300 a solo 100. CNEL también será abolido, o el Consejo Nacional de Economía y Trabajo, con el arte del cuerpo constitucional. 99, el costo hasta la fecha mil millones de euros. Para los no iniciados CNEL es una especie de pequeña Parlamento compuesto por representantes de los sindicatos, las empresas y las habilidades sociales que deben tener los proyectos de ley. En sus sesenta años de existencia, se produjo sólo 14 cuentas.

También rediseñaron las competencias de las regiones con una reducción de la autonomía legislativa hasta la fecha ha dado como resultado la corrupción que está en un tratamiento diferente de los ciudadanos, así como un ejemplo en términos de salud, para los que no son todos iguales cuando nacido en una región sobre otra con respecto al tratamiento. Estos, al menos, los puntos principales en la batalla política es más intenso.

Esto por supuesto es el 4 de diciembre los ciudadanos deciden que quieren cambiar el sistema. ¿Qué pasará si, en lugar ganando no, por supuesto, no va a pasar nada y todo seguirá siendo como lo era antes, para mejor o peor.

Ninguno de nosotros es capaz de responder a la pregunta de si será bueno o malo el cambio, por un lado y el otro sólo se puede hacer suposiciones sin ninguna certeza. Pero una cosa podemos estar seguros de este tiempo, no habrá imposición desde arriba, vamos a ser nosotros los ciudadanos para decidir lo que queremos hacer para nuestro futuro.


 

 

 

One thought on “RIFORMA COSTITUZIONALE SI, NO… FORSE

  1. Why Workout Is Amazing – When you exercise, you’re assisting build a solid body that will certainly have the ability to move and also
    do all right stuff you need it to do. Aim to be energetic everyday.

Rispondi a Eleanore Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.