ROMA ASSASSINA

 

rOMA ASSASSINA

In quella meravigliosa città che fu di Papi e Imperatori si può anche morire  di buche, passando dalla vita alla morte in un battibaleno. La Laurentina, i romani lo sanno non è proprio nota per il suo asfalto liscio e compatto, complici i mezzi pesanti, le infiltrazioni d’acqua e l’ormai storica incuria delle amministrazioni pubbliche di qualsiasi colore siano. Le buche a Roma sono infatti ecumeniche. forse per colpa del Papa che qui ha posto la sua residenza.

Bisogna dire che Roma fin dalla notte dei tempi è sempre stata una città ironica e smaliziata, una ironia che nemmeno la morte riesce a fermare. Qui perfino le statue parlavano e non solo quella del Pasquino, la più conosciuta. Mentre Fabio Silvestri andava in contro alla morte scivolando sull’asfalto sconnesso, in Campidoglio si votava per la nascita della Consulta della Sicurezza Stradale, in occasione della Giornata della memoria per le vittime degli incidenti.

Insomma il destino che si accanisce su una politica che sempre più si dimostra pura propaganda. Per gli amanti delle citazioni, tutta chiacchere e distintivo. A dicembre l’amministrazione comunale di Virginia Raggi, la sindaca del M5S aveva sbandierato con enfasi l’ormai tristemente famoso “Piano buche” che comprendeva anche una task force che avrebbe  avuto „il compito di verificare la qualità dell’asfalto e la regolarità dei lavori in corso. La situazione sarà così più attenzionata rispetto al passato”.

In realtà l’amministrazione penta stellata non faceva altro che riproporre la stessa delibera del suo predecessore Ignazio Marino con finanziamenti pressoché identici e nessun intervento straordinario e i risultati, se cosi li possiamo chiamare, visto che un altro centauro ha perso la vita, non si sono fatti attendere.

Si tratta di una autentica strage. Dei 238 morti per incidenti stradali mortali a Roma, ben 68 riguardano motociclisti e le cause sono quasi sempre da imputare alla pessima manutenzione del manto stradale. Insomma anche il “Piano Buche” a cinque stelle è solo la solita “romanella”, espressione romanesca che indica un lavoro fatto con pressapochismo ma atto ad ingannare chi non se ne intenda.

Che tutto cambi perché nulla cambi, oggi come allora, che a Roma tra una visita al Colosseo e lo stupore per un opera del Caravaggio quasi dimenticata dentro una chiesa a Roma vi può anche accadere di trovarvi a tu per tu con il creatore per una buca in più.

 

 

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